Blanco, qualcosa è andato storto
AAA umiltà cercasi. Il successo può indurre effetti indesiderati? Stando all’esibizione di ieri sera sembrerebbe di sì. Riccardo Fabbriconi, in arte Blanco, non ha fatto proprio una bella figura sul palco dell’Ariston la scorsa notte. Lo spettro dell’imbarazzo ha aleggiato per tutta la durata della performance dalle prime file fino alla galleria, e alla fine si è concretizzato in una disapprovazione generale a suon di fischi.
Un problema all’ear monitor, a detta di Blanco, avrebbe scatenato la sua reazione: prendere a calci il simbolo sanremese per eccellenza. La risposta che dà a un Amadeus in evidente imbarazzo, è ancora più sconcertante del gesto in sè, perché il cantante appare completamente fuori da ogni logica di buon senso e sembra non essere per nulla consapevole di quanto accaduto.

Avevamo bisogno della reazione del pubblico
In un momento storico in cui la musica si misura a numero di stream, possiamo dire che avevamo assolutamente bisogno di una reazione ‘live’ del pubblico. E il pubblico stavolta ha avuto finalmente l’occasione di esprimersi lontano dalle playlist ‘suggerite’ dalle piattaforme mondiali.
La critica gioca un ruolo sempre più marginale, guai a esprimere un giudizio negativo sul prodige di turno, ma stavolta ci ha pensato lo spettatore.
A questo punto ci chiediamo: in un tempo in cui gli artisti sono abituati a essere idolatrati e a sfamare il loro ego, pensano di essere giustificati a far tutto?
Dall’altra parte troviamo il buon Gianni, che con un gesto tra l’ironico e il simbolico si mette a spazzare via i fiori rimasti. Una lezione di umiltà? D’altronde è con questa che si va avanti per decenni di carriera, il resto è meteora.
