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Dopo Mr. Rain tutti a nanna
I miei bambini, e non solo i miei, sono rimasti incollati alla tv fino all’esibizione di Mr. Rain che è ufficialmente il loro nuovo idolo. In realtà avrebbero voluto tirare fino alla fine del Festival di Sanremo per vederlo vincere (la terza posizione ci rende comunque felici e Marco Mengoni meritava la vittoria), ma dopo la sua esibizione sono crollati. Li capisco perché io stessa, che non sono più bambina già da un bel pezzo, sono entrata da subito in simbiosi con questa canzone. E continuo a cantarla dalla prima volta che l’ho sentita, mi fa bene ascoltarla, mi fa bene cantarla.

Quanno chiove lui compone e purifica
Mr. Rain è Mattia Balardi, uno scorpione classe 1991 che nel 2011 ha pubblicato il mixtape di debutto Time 2 Eat ma che conosciamo per la bellissima ‘Il rapper di ‘Fiori di Chernobyl‘. Perché Mr. Rain? Perché, racconta, riesce a comporre musica soltanto quando piove.
Per lui era la prima volta sul palco dell’Ariston, e in mezzo a tutte le polemiche e micro scandali, a tutte le imbarazzanti scene che si sono susseguite in questa 73sima edizione del Festival di Sanremo, Mr. Rain, accompagnato dai suoi piccoli supereroi, ha ripulito tutto, come fa la pioggia con la polvere, come un bel rituale di purificazione fa con la negatività accumulata.
Invece che le candele bianche ha indossato la purezza della voce, del testo, delle voci del coro, delle ali. Invece che recitare un’orazione ha cantato una canzone che parla di lui, di me, di te che leggi e di tutti noi. L‘altare era il palco e invece che immagini di santini, amuleti, erbe magiche e incensi c’erano lui, i suoi bimbi, i loro sorrisi, le loro emozioni e quella voce pulita, rassicurante, fresca, sincera. Ha iniziato a cantare e la magia ha avuto inizio: ha ripulito gli animi, ci ha fatto sentire meglio e a qualcuno di noi è scesa qualche lacrima.
Camminerò
Mr. Rain
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro gli uragani
Emozioni collettive

Quelle che ha cantato con ‘Supereroi’ sono emozioni che ognuno di noi è destinato prima o poi a incontrare, tutti prima o poi abbiamo bisogno di qualcuno che ci tende la mano, che ci stringe e ci fa fermare il vento contrario o che lo volge a nostro favore. Tutti, chi più chi meno, ci siamo sentiti soli, tutti abbiamo pianto in silenzio, tutti ci siamo sentiti bloccati dalla paura.
Mi basta un attimo e capisco che ogni cicatrice tua è anche mia
Supereroi Mr. Rain
Mi basta un attimo per dirti che con te ogni posto è casa mia
Perché siamo invincibili vicini e ovunque andrò sarai con me
Supereroi solo io e te
Due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole
Può una canzone avere il potere di farti stare meglio? Si, può. È proprio questo il vero potere della musica, o, perlomeno, dovrebbe essere questo. ‘Supereroi’, esattamente come fa il vento ha spazzato via tutto e ha ripulito il Festival di Sanremo -qualora ce ne fosse stato bisogno- dalle polemiche, dagli imbarazzi, dai discorsi. Un pò, simbolicamente, l’ha fatto anche Gianni Morandi con l’onnipresente scopa in mano. ‘Supereroi’ è la canzone che ci serviva, quella di cui avevamo bisogno, quella che ci rassicura, che ci dà speranza, che ci fa sentire protetti. Per questo piace così tanto ai bambini.
Mia figlia Alice mi ha detto “mamma questa canzone avrebbe potuto anche intitolarsi ‘Invincibili‘” . Si piccola, il senso è proprio questo: con il giusto aiuto si diventa invincibili, basta avere il coraggio di chiederlo, l’aiuto.
E se la pioggia sortisce questo effetto al nostro nuovo idolo, speriamo che piova spesso.
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