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teatro ariston

Teatro Ariston: storia della casa del festival da 45 anni!

Il teatro più amato dagli italiani e la storia della sua eccellenza

Questo articolo è il numero 5 su 19 nella serie Sanremo 2022

Che si sia o no andati a visitare Sanremo, quando un italiano sente il nome Ariston non si pensa alla famosa marca di elettrodomestici, bensì al famosissimo teatro che dal 1977 ospita il più grande festival della musica italiana! Difatti nell’immaginario collettivo il teatro viene associato al Festival della Canzone Italiana, ma pochi sanno che quel teatro con la sua scenica scritta dai neon rossi di via Matteotti fa da casa per esempio a diversi eventi culturali riguardanti la danza e tutte le arti che ruotano attorno ad essa.

Il teatro Ariston ha sempre avuto una scenica insegna al di fuori con dei fortissimi neon rossi
Teatro Ariston e i suoi famosi neon Rossi

Partiamo dal principio.

Perché venne costruito il teatro e da chi? Il commendatore Aristide Vacchino durante gli anni ’50 volendo seguire le orme della sua famiglia (il padre Carlo Vacchino nel 1908 aveva rilevato l’ex “The American Cinematograph” trasformandolo nel primo storico cinema di Sanremo che chiamò il “Sanremese”),

Vecchio Cinema Sanremese costruito dal signor  Carlo Vacchino nel 1908
Cinema Sanremese

decise di voler fornire ai suoi concittadini un luogo dove le persone potessero essere intrattenute da eventi e spettacoli; quindi comprò un grande terreno dove costruire un enorme edificio che funzionasse da teatro e cinema.

La costruzione non fu affatto semplice e i tempi furono davvero lunghi: ci vollero ben 10 anni per terminare l’attuale teatro. Vacchino di certo non badò a spese , anzi, prese i migliori ingegneri che si potessero trovare per far si che l’acustica dell’edificio fosse impeccabile e decise di usare i migliori materiali per la sua costruzione (come ad esempio bellissimi velluti per le tende e il sipario, vetri provenienti da Murano e marmi provenienti da Toscana, Piemonte e Francia); insomma, non si preoccupo del costo e fece curare tutto nei minimi dettagli .

I lavori del teatro Ariston durarono ben 10 anni
I lavori dell’imponente costruzione del teatro Ariston

Il teatro e la sua magnificenza.

Ma cosa significa il nome Ariston? Il nome venne preso dal greco e significa proprio ‘migliore‘ o ‘eccellente‘ ed era perfetto per quel tipo di struttura imponente e all’avanguardia. L’Ariston al tempo della sua inaugurazione poteva contare 1960 posti a sedere ed un enorme palcoscenico alto 24 metri e profondo 15 che dava sicuramente abbastanza spazio ad un clima conviviale tra musicisti e attori/danzatori, senza contare che ”dietro le quinte” si potevano contare 30 camerini e 3 grandi cameroni dove potersi dedicare alla preparazione e riscaldamento per gli spettacoli.

La sua inaugurazione avvenne, il 31 maggio 1963, dove venne trasmesso il film ”Gli ammutinati del Bounty” di Lewis Milestone con Marlon Brando, tra sfarzi di abiti lussuosissimi e fiumi di champagne, la notte fu un successo!

Il tipico colore delle sedie rosse del teatro
Il teatro Ariston e le sue famose sedie rosse

Perché Sanremo è Sanremo?

Il festival di Sanremo decise di spostarsi dopo 26 anni dall’originaria sede nel salone delle Feste del Casinò di Sanremo dove era nata, al teatro Ariston. Quindi dal 1977 l’Ariston diventa sede della kermesse canora fino ad oggi. Inutile dire che il palco è stato calpestato da personaggi famosissimi, tra cantanti italiani, attori di cinema e teatro anche internazionali, regalando così ogni anno diverse emozioni!

Quest’anno la scenografia del palco è stata data in mano per la diciannovesima volta a Gaetano Castelli e alla figlia Maria Chiara. Il concept è ispirato al periodo che stiamo passando e viene descritta come «un’astronave tipo Stargate, verso un futuro migliore al quale aspirare»

Scenografia del visionario Gaetano Castelli per Sanremo 2022
Scenografia del palco dell’Ariston 2022

Quest’anno verrà condotto per la terza volta di seguito da Amadeus, che verrà affiancato durante le diverse serate da diversi personaggi: Ornella Muti nella prima serata, Lorena Cesarini nella seconda serata, Drusilla Foer nella terza serata, Maria Chiara Giannetta nella quarta serata e Sabrina Ferilli nella serata finale! Apriranno la serata gli strepitosi e rockeggianti Måneskin e penso che ne sentiremo delle belle grazie al comico Checco Zalone :

Sono tornati insieme e io non ne sapevo nulla… Tu sai cosa vuol dire questo per il mio paese… ma possibile che siete così aridi… io qui mi sono perso tutto questo.

(Checco Zalone, dopo l’apparizione in tv di Albano e Romina, di nuovo insieme a Sanremo. Dal film “Quo Vado”)

Rispetto all’anno precedente la capienza del teatro sarà al 100%, quindi sarà anche più bello e meno faticoso per i presentatori intrattenere il pubblico seduto davanti a loro tanto quanto quello davanti al piccolo schermo in Eurovisione (ovviamente).

Non ci resta che iniziare a scommettere tra amici chi sarà il vincitore di questa nuova edizione del Festival, adesso che sappiamo ancora di più riguardo la storia della sua celebre casa.

Sanremo festival della musica italiana

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