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Robert Pattinson: da vampiro a pipistrello
Definitivamente superata la settimana della moda con le sue sfilate e i suoi modelli (che abbiamo avuto modo di omaggiare attraverso Heidi Klum e Karl Lagerfeld) torniamo verso l’ambiente meno mondano ma non per questo meno importante delle sale cinematografiche, per andare incontro alle novità del momento.
Tra queste, ne spicca senz’altro una in particolare legata al mondo dei supereroi, non più però appartenenti all’universo Marvel (rappresentato in questa rubrica da Spiderman-Tom Holland) bensì a quello della DC Comics a cui appartiene per l’appunto Batman (esattamente come la Wonder Woman impersonata da Gal Gadot).

Molti sono stati nel corso degli anni gli attori che hanno prestato il volto all’Uomo Pipistrello, da Christian Bale a George Clooney, fino ad arrivare a Robert Pattinson, il quale, nello specifico, sarà quello che andrà a ispirare la ricetta di questa settimana.
Dall’ombra del Big Ben alle luci della ribalta
Come al solito, per entrare nel personaggio, ossia in Robert Pattinson, e quindi abbinargli un piatto, dobbiamo innanzitutto conoscere meglio la persona dietro all’attore. I suoi primi passi nel settore, che in questo caso risalgono ad una prima esperienza teatrale, comprendono la rappresentazione dell’immortale tragedia shakespeariana di Macbeth all’età di 15 anni.

La passione per la recitazione emersa sul palcoscenico, unita a una certa disinvoltura nel suonare sia chitarra e sia pianoforte contribuiscono così, poco alla volta, a portare Robert verso ruoli di sempre maggiore importanza. Con il passare del tempo i suoi risultati lo rendono, oltre a un modello (nel frattempo aveva anche intrapreso questa strada), un interprete sempre più apprezzato.
Ecco allora come una prima parte di rilievo viene ottenuta nello sceneggiato fantasy destinato alla TV La Saga dei Nibelunghi, sebbene la vera e propria consacrazione arrivi poi nel 2005, quando Robert viene scelto per impersonare il tassorosso Cedric Diggory nel quarto capitolo della saga di Harry Potter.
Una strada in discesa
Dopo l’esperienza potteriana seguono quindi altre pellicole, comprese quelle relative alla trasposizione cinematografica dei romanzi di Stephenie Meyer, Twilight e via discorrendo, dove una fama già indiscussa viene ulteriormente incrementata grazie al personaggio del vampiro luccicante Edward Cullen (per quanto non siano comunque mancate critiche, sfottò e candidature ai Razzie Awards).

I blockbusters, tuttavia, non sono gli unici progetti a cui Robert prende parte, dal momento in cui recita anche in diversi film indipendenti, ricomprendo ruoli anche più particolari come quello di George Duroy nell’adattamento del romanzo Bel-ami di Guy de Maupassant o quello di Eric Packer in Cosmopolis.
Passo dopo passo, ciak dopo ciak raggiungiamo così il 2019, quando Matt Reeves, probabilmente per il suo fascino da bel tenebroso, sceglie Robert per il suo Batman, la cui uscita è stata ovviamente rimandata a pochi giorni fa per via della pandemia.
“Quando mi hanno detto che Robert avrebbe avuto il ruolo di Edward, l’ho guardato e ho pensato: “Sì, probabilmente potrebbe fare una versione di Edward.
Ha le carte in regola per sembrare un vampiro.” Ma poi, quando l’ho visto al provino mentre si calava nel ruolo di Edward, improvvisamente mi è sembrato l’Edward che avevo sempre avuto in testa, che esperienza bizzarra… Aveva individuato perfettamente il personaggio.”
Stephenie Meyer
Se Robert Pattinson fosse un piatto

Spulciata quindi in breve la carriera di Robert Pattinson (che oltre a quelli citati comprende anche film come Le strade del Male e Come l’acqua per gli Elefanti), senza dimenticare poi premi e riconoscimenti, possiamo dunque dedicarci alla componente gastronomica di questo articolo.
Prima di procedere, tuttavia, occorre tener presente diverse alcune caratteristiche di Robert, a partire di una certa cura nel mantenere la sua privacy, tratto che, se si esclude qualche gossip amoroso, fa sì che non si sappia granché sulla sua vita privata.
Per il resto sono invece decisamente più noti sia un certo impegno per il sociale, emerso ad esempio nel sostegno alla popolazione di Haiti, sia una forte determinazione per quanto riguarda il proprio percorso lavorativo, senza contare poi un’indiscutibile charme che non a caso gli è valsa diverse collaborazioni nell’ambito della moda come con Dior.
Proprio alla luce di un fascino in cui è innegabile l’impronta britannica si è quindi deciso di associare Robert Pattinson a un classico della cucina inglese, ossia il Sunday Roast, ossia l’arrosto della domenica, che andremo ad accompagnare a salsa gravy, patate al forno e yorkshire pudding.
“Non ho rimpianti, mai, specie quando sono convinto delle mie scelte, anche di quelle che sono ritenute da altri catastrofiche.”
Robert Pattinson
Prima della cucina, il carrello

Superata la parte più cerebrale, è tempo di passare a quella più pratica, il cui primo step, come ormai ben sappiamo, consta di una visita al supermercato, dove bisognerà comprare gli ingredienti necessari per sfamare 4 persone.
Iniziamo dunque dall’arrosto, per cui serviranno 1,5kg di girello di manzo, 50ml d’olio EVO, 200ml di vino bianco, un rametto di rosmarino, 1 cucchiaino di bacche di ginepro, 2 cucchiaini di zucchero di canna, sale e pepe quanto basta e 800g di patate novelle.
Per quanto riguarda invece la salsa avremo invece bisogno di 80g di burro, 80g di farina 00 e di 500ml di brodo di pollo o di manzo.
Infine, per preparare degli Yorkshire pudding, un contorno a base di pastella tipico dell’omonima regione, occorreranno 200ml di latte intero, 200g di farina 00, 4 uova, olio (meglio ancora sarebbe usare del grasso di prosciutto o ancora del grasso dell’arrosto), sale e pepe quanto basta, oltre che di 12 stampi per muffin.
Iniziamo con lo scaldare il forno

Mentre il forno si riscalda, sarà bene preparare il condimento per l’arrosto, per cui occorrerà mescolare in una ciotola l’olio, il vino, sale e pepe, il rosmarino, lo zucchero e il ginepro debitamente schiacciato.
Rivestire di carta da forno una pirofila, ungerla con parte del condimento e adagiarvi il girello di manzo, avendo cura di spennellarlo con ulteriore condimento, avendo però cura di tenerne da parte ancora una parte per irrorare le patate. Infornare per un’ora e mezzo a 150°C, rigirando la carne di tanto in tanto.
Lavare e sbucciare le patate, aggiungerle all’arrosto, versarvi il resto del condimento e ultimare la cottura per ulteriori 40 minuti.

Nel frattempo preparare la salsa facendo sciogliere in un pentolino il burro, unendovi quindi la farina, facendola tostare fino a farle raggiungere un bel colorito dorato. Aggiungere il brodo e far cuocere, mescolando con una frusta, finché il tutto non si sarà addensato (attenzione però a non fare restringere troppo).
Last, but not least, gli yorkshire pudding. Sbattere le uova insieme al latte, regolando di sale e di pepe. Aggiungere infine la farina mescolando fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Ungere gli stampi per muffin e farli scaldare in forno a 200°C. Togliere gli stampi dal forno, versarvi la pastella e infornare nuovamente per altri 30 minuti.
We do hope you have a good meal
A questo punto è arrivato il momento di impiattare, affettando l’arrosto e disponendolo in un vassoio da portata insieme alle patate. Gli yorkshire pudding invece, potranno essere serviti a parte, mentre la salsa gravy potrà essere versata sulla carne o meglio ancora versata in un’apposita salsiera.
Volendo, in alternativa o insieme alle patate, si può optare anche per altri ortaggi come carote, piselli o cavoletti di Bruxelles.
E dopo una pranzo domenicale (ma anche cena del giovedì, perché no) in stile British in compagnia di Robert Pattinson, possiamo quindi salutarci in attesa del nostro appuntamento del mercoledì. Fino ad allora, ovviamente, stay tuned!
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