Amici 22: che lo spettacolo abbia inizio
La scuola di Maria De Filippi ha riaperto i battenti. Dopo due edizioni particolarmente fortunate, la signora della Tv si prepara a mettere a segno un altro goal nei palinsesti di casa Mediaset. Il trend è più o meno lo stesso degli anni precedenti, lo schema della giuria a tre si ripete (con alcuni cambiamenti nelle fila dei professori che hanno fatto discutere). Fuori Anna Pettinelli e Veronica Peparini, grande assente di questa edizione rimpiazzata dal coreografo Emanuel Lo (compagno di Giorgia per dirla alla Pio e Amedeo).
Maria punta sui giovanissimi anche questa volta. L’età media dei partecipanti è infatti estremamente bassa. Probabilmente alcuni di loro non hanno ancora neanche conseguito la maturità, ma già si muovono sul palco con una sicurezza che fa presagire grandi cose (e soprattutto facendoci domandare dove l’abbiano presa). Classe giovane dunque, ma matura artisticamente. C’è chi si è cimentato con la scrittura e il risultato fa ben sperare. Si sente già odore di hit.
Tra tutte è spiccata la storia di NDG, che alle spalle ha già un disco d’oro. Ma come ha sottolineato la padrona di casa, il successo può essere effimero, e anzi, il più delle volte lo è. Dopo aver assaporato l’ebrezza dei grandi numeri che portano alla certificazione tanto ambita, i riflettori si sono spenti, ma NDG (acronimo di Nunzio Di Girolamo) non ha perso la speranza e ci riprova nella scuola di canto più famosa d’Italia. Per lui banco assicurato sotto l’ala protettiva di Lorella Cuccarini.

Altro personaggio che non è passato inosservato all’inizio di Amici è NIVEO. All’anagrafe Marco Fasano, il giovane cantante di Pescia conquista le due “prof” Lorella Cuccarini e Arisa che dopo averne fiutato il potenziale se lo contendono nelle rispettive classi. Voce fresca e intonata, faccia da bravo ragazzo, ricorda vagamente il collega Sangiovanni. E chissà che questa somiglianza non gli porti fortuna. Per il momento il suo inedito “Scarabocchi” convince tutti.

“E’ tanto che aspettavo un’occasione così” è la risposta di Rudy Zerbi all’esibizione di PICCOLO G. Presenza scenica e voce soffiata, fanno ben sperare il produttore che tra le righe ringrazia le sue colleghe per avergli ceduto il giovane cantante.

E poi arriva lui…diciassette anni, biondissimo, timbro graffiante, un immagine che ricorda il primo Bon Jovi, sulla carta un papabile vincitore. Canta e il pubblico va in visibilio, Arisa si commuove, la magia è compiuta. Lui è Aaron. La sua “Universale” è una voce fuori dal coro, un brano che esce dagli schemi del momento e che può essere definita una vera e propria “canzone”. Che abbia già la coppa in mano? Forse un po’ presto per dirlo, ma per noi è promosso a pieni voti.
