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Beyoncé e il nuovo disco
Uno tra i dischi più attesi dell’anno è finalmente tra noi
‘Renaissance’, il disco della regina Beyoncé è uscito, tra mille discussioni e pettegolezzi.
Un nuovo disco che cambia le prospettive di quanto fatto fino ad ora nel pop.
All’incirca.
Dopo varie sperimentazioni con il sound più puro degli anni ‘80 (basti vedere ‘Blinding Lights’ di The Weeknd o ‘Future Nostalgia’ di Dua Lipa) la regina del pop va avanti nella continua retrospettiva che sta portando avanti la musica commerciale contemporanea: il sound ora arriva diretto dagli anni novanta, prendendo dalla migliore tradizione House.
La freschezza ancora dal passato
Anticipata di qualche settimana solo da Drake con ‘Honestly, Nevermind’ questa “nuova” tendenza musicale rinnova e mescola le carte in tavole, ma mi lascia una velata tristezza.
Possibile che ogni innovazione in questi anni sia frutto di un rimescolamento di quanto già sentito nelle decadi del ‘900?
Insomma, siamo effettivamente incastrati in quanto viene definito ‘La fine della storia’? Non siamo più capaci di innovare noi stessi?
Ma questo forse, è un argomento un po’ troppo vasto per essere affrontato su queste pagine.
Un buon album
Quanto alla fine risulta da un ascolto di ‘Renaissance’ di Beyoncé è semplice: è un buon album, costante e con un ottima ricerca sonora.
Buoni i testi, un incasellamento di voci perfetto in ogni traccia, con cambi e modulazioni interessanti, che mantengono costante l’interesse già dalla prima traccia ‘I’m that girl’.
Un lavoro bilanciato e interessante perfetto per una regina del pop.
Quanto, oltre a ciò abbiamo anticipato, si può trovare da dire a un lavoro così preciso?

Non tutto è perfetto
Nonostante la buona qualità dei testi, qualcosa è sfuggito all’occhio attento di Queen B.
L’utilizzo di una parola in particolare infatti, le è valso delle feroci critiche da parte del pubblico.
Nel brano ‘Heated’, infatti, si ha due volte l’utilizzo della parola “Spaz” che è un termine denigratorio in inglese, utilizzato per indicare persone diversamente abili.
L’equivalente in italiano risulta “Spastico”.
Nonostante la cantante, assieme al co-autore Drake, lo abbia inserito nel testo con un significato completamente diverso rispetto a quello originale, si è impegnata a cambiare l’errore subito.
“Ma è così importante?”
Ho sentito dire un po’ troppe volte “l’arte non si censura!” Dopo questo episodio.
Ma non credo sia sinceramente il caso in cui ci si possa appellare a qualcosa di così grande.
Inutile girarci attorno: nonostante la parola sia stata utilizzata con un altro senso rispetto a quella originale, non ci si può comunque permettere di scrivere una parola con questo peso senza il minimo contesto.
Dobbiamo darci pace: non è tramite l’utilizzo sconsiderato di determinate parole che le renderemo normali vocaboli del nostro dizionario, ma è quando gli daremo il giusto peso in qualsiasi contesto e situazione.
Nessuna scusa
Beyoncé quindi, compie un’azione meritevole di una regina.
Capendo l’errore corregge quanto scritto, ma non si scusa, non avendo mai avuto l’intenzione di offendere nessuno.
Un orgoglio quasi regale quello della regina del pop, e si può capire dopo un ottimo lavoro come questo album.
Forse.
Credo sia giusto che anche una persona che risulti intoccabile come Beyoncé possa essere colpita da critiche simili: nonostante l’attitudine nessuno deve sentirsi escluso da queste dinamiche.
L’integrazione deve essere totale e su tutti i fronti, non lasciando nessuno al di sopra da possibili critiche.
Non la prima volta
Inoltre, non è la prima volta che nel mercato americano musicale si hanno delle critiche su questa parola.
Lizzo, un’altra cantante americana, ha subìto le stesse critiche per il brano ‘Grrrls’, di cui anche lei ha prontamente modificato il testo, aggiungendo, al contrario della regina, delle scuse.

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