Bob Dylan e le mie idee
Credo che, prima di parlare dell’argomento principale, potremmo discutere giorni sulle mie idee e riflessioni sul personaggio di Bob Dylan.
Dai grandi album del passato alla vittoria del Nobel mai ricevuta di persona, gli spunti sono innumerevoli.
Ma quanto possa pensare sulle opere di Dylan, ora come ora devo spostare il focus dalla sua arte al suo modo di interagire con essa.
Tour in Europa
Nonostante l’età, Bob Dylan non sembra fermarsi: parte questo fine stagione un tour europeo del cantautore, che prevede varie date in tutto il vecchio continente, pur non passando per l’Italia.
Si aggiunge però una novità alle esibizioni: non sarà possibile utilizzare il proprio telefono durante l’ascolto del concerto. Insomma, bisogna viversi il celebre momento.
Una scelta azzardata, ma funziona?
L’idea di base è interessante, ma qualcuno mi ha insegnato a non fermarmi all’utopia delle cose.
Insomma, può essere tutto in sicurezza senza contatto individuale con l’esterno?
Il caso di Travi$ Scott insegna che purtroppo anche la presenza di cellulari non salva vite umane, ma eliminarli potrebbe aiutare in qualche modo o sarebbe indifferente?
Ma tutto questo, come?
Sperando che il problema non sia sulla sicurezza (alla fine in una situazione organizzata i problemi non devono essere risolti da un individuo ma dalla stessa organizzazione), come si può vietare in modo totale l’utilizzo del telefono?
La risposta è data da Yondr, un’azienda della California specializzata nella creazione di speciali custodie per telefono. Questi “case” vengono distribuiti all’entrata dell’evento, e il pubblico è obbligato a inserirci all’interno il proprio telefono cellulare.
La custodia viene quindi sigillata, e ritorna apribile solo in certe zone dell’evento o fuori dall’area del concerto.

Il telefono quindi rimane in possesso del legittimo proprietario, ma senza che questo abbia la possibilità di utilizzarlo, se non allontanandosi dal palco.
Non la prima volta che succede
Non è il primo esperimento di una star tramite Yondr, era già successo in passato con artisti del calibro di Guns N’ Roses, Alicia Keys, Ariana Grande.
Quindi una tecnologia completamente sicura, testata e verificata sul campo.
I problemi quindi, diventano unicamente ideologici.
Mi si trova d’accordo
Non nego quanto io mi possa ritrovare d’accordo con quanto sia alla base di questo ragionamento.
Alla fine sarebbe bello potersi ritrovare immersi nell’arte senza la necessità di crearsi un ricordo il più possibile istantaneo.
Dovremmo forse imparare a vivere il live come un’unica emozione irripetibile, da provare solo nel momento in cui accade.

Ma tutti questi pianti?
Ma credo questo sia completamente indifferente a gli occhi degli artisti.
Fino a quando l’utilizzo del cellulare non diventa una fonte di disturbo per lo stesso artista sopra il palco, non comprendo l’interesse per cosa faccia il pubblico al momento dell’ascolto.
L’essere concentrati unicamente su cosa si è andati a vedere dovrebbe essere dovere del pubblico, non un obbligo imposto dall’organizzazione dell’evento.
L’educazione prima di proibire
L’idea, quindi, risulta buona nel caso si possa essere interrotti dal disturbo provocato da un telefono, ma visto che a un concerto risulta difficile come avvenimento (sfido chiunque a sentire un cellulare squillare durante un’esibizione di Bob Dylan), mi chiedo sia sinceramente diritto da parte degli artisti poterlo chiedere.
Alla fine per quanta sia l’esagerazione nel voler riprendere un intero concerto, credo sia diritto di chiunque scattare una foto come ricordo nell’aver ascoltato il proprio idolo.
Credo sia più giusto educare al corretto utilizzo di un cellulare all’interno di un evento pubblico piuttosto che vietarlo nella sua interezza.
Non credo la situazione sia così grave da necessitare un completo divieto, penso la scelta giusta sia quella quindi di insegnare come vivere l’arte in ogni sua forma, anche permettendo la creazione di nuovi ricordi.