Jovanotti

Jova Beach Party e oltre: riscopriamo 10 perle nascoste

Mentre impazza il Jova Beach Party, abbiamo riascoltato i vecchi album di Lorenzo, alla ricerca di perle nascoste...

di Simone Sciutteri

Il Jova Beach Party è tornato

L’estate 2022 passerà alla storia come quella del ritorno, vero, dei live. Finalmente senza restrizioni, cantiamo e balliamo in libertà. All’appuntamento non poteva certo mancare il re di tutti i live, Jovanotti, che con la seconda edizione del suo Jova Beach Party sta facendo divertire e ballare centinaia di migliaia di persone in giro per l’Italia. Uno show incredibile, che dura dal pomeriggio a tarda notte e unisce dj-set, concerti, matrimoni, grandi ospiti e festa allo stato puro. A officiare il tutto, su e giù dal palco, il mitico Lorenzo: una forza della natura che travolge ed entusiasma con la sua energia tutto lo spazio che lo circonda.

Sul palco porta i suoi nuovi successi e alcune grandi hits del passato, con un ritmo e un coinvolgimento inarrestabili: da “L’estate addosso” a “L’ombelico del mondo”, da “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang” a “Questa è la mia casa”, passando per i pezzi più romantici che fanno commuovere tutti. Quello del Jova Beach Party è un viaggio musicale lungo decenni.

Il Jovanotti nascosto

Ma c’è un Jovanotti nascosto, che forse i fan più giovani non hanno conosciuto o non hanno ancora avuto il tempo di riscoprire. Un Jova meno espansivo della sua versione piratesca che si mangia il palco del Jova Beach Party, più intimista, che però, nel corso degli anni ha emozionato altrettanto e ha regalato a tutti i suoi ascoltatori momenti magici ed emozionanti. Canzoni magari più da serata intorno al fuoco, o da ascoltare in solitaria, a volume basso, nel silenzio del proprio balcone quando hai voglia di restare lì da solo. Ma non per questo meno belle, anzi: alcune di queste canzoni sono, a nostro parere, veri e propri piccoli capolavori.

Ne abbiamo scelte dieci, partendo da “Ora”, uscito ormai più di dieci anni fa e fino quasi all’inizio della sua carriera… Eccole!

2021, “Ora”

“Ora” è un gran album, poco da dire. Pieno di pezzi che a distanza di anni Jovanotti ancora propone nei suoi concerti; è l’album de “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”, che a ogni tappa infiamma il Jova Beach Party, ma anche de “Le tasche piene di sassi” e “La notte dei desideri”.

Ma ci sono tanti altri pezzi che meriterebbero di essere riscoperti. Innanzitutto la title-track, “Ora”, un crescendo potente e dolente allo stesso tempo. Ma anche “Quando sarò vecchio” (sarà l’età che avanza che me lo fa piacere!), la strana “Kebrillah” e la sussurrata “L’elemento umano”. Ma il pezzo più bello tra quelli che si ascoltano di meno è “Sul lungomare del mondo”. Un inno alla vita e alla resilienza, che avanza a ritmo di marcetta e ti conquista al buonumore nota dopo nota.

Non mi han convinto i pessimisti, no. Non mi han convinto i disonesti, no.
Non son persuaso dai persuasori, no.
Io seguo il ritmo dei lampioni, sul lungomare del mondo.

2008, “Safari”

L’ultimo disco dei primi anni 2000 è zeppo di successi, da “Fango” – un capolavoro – a “Safari”, cantata con Giuliano Sangiorgi, passando per “Mezzogiorno”, che ha infuocato i concerti di quegli anni con il suo ritornello (chi c’era, leggendo l’articolo si è già messo a cantare “Siamo come il sole a mezzogiorno, beibeeeee”). E poi “A te”, che ancora in questi giorni, ai Jova Beach Party, fa toccare il picco al romanticometro.

Ma anche in un album così di successo c’è un gioiellino meno noto a chi non ascoltava Jovanotti con attenzione già nel 2008. Una delle sue canzoni d’amore più strampalate e più vere: perché è capitato a tutti di perdersi in un fiume di parole per poi accorgersi che quelle importanti, che avremmo voluto dire sin dall’inizio, erano solo due… Il plus, qui, è un Sergio Mendes in grande spolvero, che dà ritmo a questo pezzo tutto da ancheggiare.

2005, “Buon sangue”

Questo è forse uno dei miei album preferiti. Un disco densissimo, pieno di suoni e ritmi e sperimentazioni. Un album che suona di necessità e che forse all’inizio ti respinge un poco, ma ti conquista irrimediabilmente se solo gliene dai l’occasione; è l’album di “Mi fido di te”, “Falla girare” e “Tanto (x3)” – un pezzo che a qualcuno aveva fatto storcere il naso quand’è uscito, ma che mi pare riuscitissimo e pure sottovalutato.

Difficile scegliere una canzone sola. Ma quando pensavi di averle sentite tutte, scaricando le tue ultime energie sul ritornello scapestrato di “Mi disordino”…mentre pensavi a quale pezzo ti era piaciuto di più, se dimenticavi il CD dentro al lettore (eh sì, un altro mondo!), sentivi arrivare qualche nota e…ecco la ghost-track! Che dava il titolo all’album e che indubbiamente era la più bella di tutto il disco.

“Buon sangue non mente, io son di tutta la gente diretto discendente”: applausi.

2002, “Il quinto mondo”

Il primo disco del nuovo millennio è forse il più politico di Jovanotti, sin dal singolo di apertura “Salvami”. Non le mandava a dire Jova. Un album pieno di messaggi forti: dall’ambientalismo al pacifismo, dai diritti umani alla solidarietà; pezzi come “Albero di mele” o “Il quinto mondo” veicolavano messaggi potenti e importanti. D’altra parte, non poteva non risentire di quello che era accaduto: l’attentato dell’11 settembre, la guerra all’Afghanistan, il G8 a Genova…

C’era anche il Jovanotti romantico di “Ti sposerò” e “Morirò d’amore”. E quello pieno di ritmo, messaggi e sana energia di “Date al diavolo un bimbo per cena”, un pezzo fiume di 11 minuti.

Ma il gioiellino di quest’album è un pezzo nascosto tra le pieghe del disco, con un titolo dimesso: “Salato, parte 2”. Intimismo, comunione con l’universo, amore per la vita: sussurrato quasi come una preghiera laica.

“Lorenzo 1999 – Capo Horn”

Jova Beach Party
Jovanotti al Festivalbar del 1999

Fine anni ’90. Il Jova Beach Party ancora non esisteva e sul palco più grande dell’estate imperversavano Gerry Scotti, Federica Panicucci e Fiorello. Lorenzo vince il Festivalbar con “Un raggio di sole”, che spopola ovunque quell’estate. Il disco è riuscitissimo, mescola romanticismo e allegria nelle giuste dosi ed è difficile indicare un pezzo meno riuscito. Con Jova ci sono gli inseparabili Centoze e Saturnino.

Dalla dolcissima “Per te” – dedicata alla figlia appena nata – alla piena di speranza “Buon anno”, che era lì apposta a chiudere il millennio, “Lorenzo 1999” si ascolta tutto d’un fiato.

Un album che si nutre di esperienze musicali e umane: Jovanotti era stato qualche mese prima in Patagonia, attraversandola in solitaria in bicicletta. Bellissima è la title-track, “Capo Horn” (“mia madre se contasse bene i panni che ha lavato, probabilmente vestirebbe il mondo”). Ma il pezzo più bello, quello che se siete in viaggio lontani dal vostro amore non potete non ascoltare è sempre e solo “Stella cometa”. Da brividi anche in versione live.

Penso a te prima di dormire, guardando il sole che fa spazio all’imbrunire,
In questa terra lontana da casa, lontana da te che sei la mia casa.
Ovunque tu sia, tu sei l’anima mia…

“Lorenzo 1997 – L’albero”

Ne “Il grande Boh”, il suo libro uscito nel 1998, Jova racconta la gestazione del disco e lo definisce “lo specchio sonoro della mia vita […] un disco confuso […] il mio disco più bello”. È un Jovanotti ormai cantante di successo, che si prende qualche anno dopo il disco precedente per andare alla ricerca di suoni, di colori e di avventure in giro per il mondo. Tutto materiale che riversa in un album sperimentale e spettacolare, forse irrisolto e caotico, ma emozionante e trascinante.

È il disco di “Bella” e di “Luna di città d’agosto”, un pezzo che Jova ha ripreso anche in tempi più recenti. Di “Questa è la mia casa”, tutt’ora una hit in playlist al Jova Beach Party.

Però il pezzo più bello è una canzone letteraria, ispirata a un libro. D’altra parte Lorenzo è un citazionista e non nasconde riferimenti letterari e ispirazioni. Il libro è un romanzo breve di Joseph Conrad e racconta la storia di un ragazzo che aspetta il suo primo incarico da capitano di una nave. La canzone perfetta per un Jovanotti ormai diventato grande, pronto a fare il salto. Ma anche per tutti quelli, più o meno adulti, che sono alla ricerca del coraggio per oltrepassare “La linea d’ombra”.

“Lorenzo 1994”

Questo è stato il disco del boom. Quello che ha rivelato Jovanotti come artista a tutto tondo, oltre il giovanilismo degli esordi, oltre all’immagine divertita e divertente delle prime copertine. Lorenzo è cresciuto: sa unire rap e melodia, impegno e divertimento, festa e romanticismo.

“Serenata rap” e “Penso positivo” sono due pezzi che quando partono durante un concerto ancora spopolano, come dimostrano i video dei tanti Jova Beach Party 1.0 e 2.0. Ma anche “Piove”, “Voglio di +” o “Io ti cercherò” sono pezzi che hanno attraversato gli anni e si fanno apprezzare anche dai fan più recenti di Lorenzo.

Un pezzo che invece è forse passato un po’ sotto traccia, ma incarna in tutto e per tutto lo spirito di Jovanotti – tanto che anche il suo sito e la sua casa di produzione si chiamano così! – è “Soleluna”. “Com’è difficile restare al mondo, vivere coerentemente, vivere in mezzo alla gente”: così canta Lorenzo, ma lo fa su un ritmo incalzante e con quella sua voce così scanzonata che mentre lo canta ti sta dicendo che è anche tremendamente bello.

“Lorenzo 1992”

Trent’anni sono passati da quest’album, il primo che Jovanotti intitola con il suo nome. Un pezzo su tutti, senza bisogno di aggiungere niente al titolo: “Ragazzo fortunato”. Ma anche “Non m’annoio” e la romanticissima “Chissà se stai dormendo”, che ha accompagnato le notti insonni di tanti teenager degli anni ’90. Però il pezzo che ricordo con un sorriso è “Estate 1992”. “Ma che caldo, ma che caldo, ma che caldo fa” canticchia il coro. Era l’estate 1992, ma andrebbe bene come intro anche ai Jova Beach Party del 2022!

1991, “Una tribù che balla”

Il pezzo più famoso è la title-track. Ma anche “Muoviti, muoviti” ha spopolato a lungo. C’era anche una canzone strappalacrime, progenitrice di tante tracce da romanticoni con cui Lorenzo ha fatto innamorare e struggersi chissà quante migliaia di ragazzi; era la storia di un amore giovane e già finito, ma ancora vivo e da ricordare. Era, forse, il Jovanotti spavaldo di “Sei come la mia moto” che, rimasto solo, pensava ancora a lei e le cantava “Quando sarai lontana”.

Però il pezzo che ricordo con più piacere è un altro, allegro e scanzonato, e si intitola “Buongiorno”. Sarà che per un po’ di tempo è stato la mia sveglia (ai tempi in cui ancora si usavano le radiosveglie con le musicassette!). Se non siete riusciti a prendere il biglietto per il Jova Beach Party ultimamente vi alzate con il piede sbagliato, vi consiglio la stessa terapia per qualche settimana!

1990, “Giovani Jovanotti”

E siamo giunti alla fine del nostro viaggio. Restano fuori gli album degli anni ’80. Ma quelli sono ormai così iconici che meriterebbero un articolo a parte, commentando ogni canzone, nessuna esclusa.

Jova beach party
Le copertine dei primi due iconici album di Jovanotti

“Giovani Jovanotti” è il primo album di un Jova che inizia a muoversi con più consapevolezza, mettendo alla prova e a frutto le sue doti. C’è ancora la mano di Claudio Cecchetto (vero deus ex-machina musicale di quegli anni), nel pezzo che ha avuto più fortuna e che ancora tutti cantano a squarciagola, che sia al Jova Beach Party o al karaoke con gli amici: nientemeno che “Ciao mamma”.

Però è il pezzo d’esordio quello che segna la crescita verso un passo musicale diverso ed è unanimemente considerata la prima canzone del nuovo Jovanotti. Ed è con quella che chiudiamo il nostro viaggio musicale tra le perle dei vecchi album del Lorenzo nazionale…

E voi che ne dite?

Una carriera già lunghissima e impareggiabile, piena di successi e di hit che tutti conoscono e cantano. Un’energia che si scatena ogni volta che sale sul palco, come dimostrano i bagni di folla e di entusiasmo del Jova Beach Party 2.0. Ma anche, come abbiamo visto, tanti pezzi che meritano di essere riscoperti: gioielli nascosti tra le pieghe degli album…

E voi, amici di WMH, che ne pensate? Quali sono i vostri pezzi preferiti tra le tante vecchie canzoni di Jovanotti? Fatecelo sapere! Magari Jova ci leggerà e deciderà di riproporne qualcuna durante il Jova Beach Party o nei prossimi tour…

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