A Marracash ciò che è di Marracash
Il mondo dei cantautori sembra sempre, esternamente, una fortezza inespugnabile.
Un mondo a sé stante composto da autori ed esecutori della massima poetica italiana.
Quest’anno però, questo sistema è stato spodestato da un rapper: Marracash è stato insignito del premio Tenco per il miglior album del 2021, generando non poca indignazione da una folla di amanti della “vera” canzone d’autore.

Marracash, la giuria e il pubblico
‘Noi, Loro, Gli Altri’ diventa quindi uno dei 50 album insigniti di tale titolo, rendendo la figura di Fabio Rizzo oltre a quella del classico rapper: un grande risultato a prescindere dal genere.
Che se ne dica quindi, sia Marra che Caparezza (vincitore della targa nel 2014 con ‘Museica’) hanno oltrepassato della barriere generazionali venendo riconosciuti come veri e propri artisti, assieme a personalità come Fabrizio De Andrè, Guccini, Paolo Conte, De Gregori e tanti altri.
Ma qualcosa non torna
Non lo nego: ‘NLGA’ non è assolutamente il mio disco preferito del buon Marracash.
Anzi, sinceramente ritengo non sia tra i suoi migliori dischi, e che solo le sue due opere precedenti meritassero di più il premio in questione.
Per quanto in ‘Noi, Loro, Gli Altri’ si denoti una certa maturità artistica, concetti simili erano espressi dal suo penultimo album ‘Persona’.
Insomma, un premio importantissimo, ma arrivato ormai in ritardo.
Un passo avanti per i veterani, ma i giovani?
Marracash ormai è una stella stabilita nella costellazione di artisti italiani, ma chi potrà continuare quanto lui e colleghi stanno facendo? Chi effettivamente potrà permettersi una prossima targa del premio Tenco?
Tra chi ha stupito lo stesso rapper di Barona c’è Baby Gang, che sente molto vicino al suo primo periodo in major nel 2008.
Un altro esordiente di cui tutti stanno parlando è l’ormai quasi affermato Rhove, ma ha le carte in tavola per un simile premio?
A Rhove ciò che è di Rhove
Il ragazzo sta dando incredibili dimostrazioni delle proprie capacità: tra una hit come ‘Shakerando’ che sta facendo muovere tutte le serate in discoteca, e un EP appena pubblicato.
Il ragazzo ha quindi potenzialità e numeri, ma credo abbia ancora tantissimo da imparare.
Insomma, il giovane di Rho sembra scivolare su immense bucce di banana, per utilizzare del gergo tecnico.
Ogni ragazzo di provincia si deve sentire rappresentato da me, io parlo per loro
— rhovelaprovince (@rhovelaprovince) January 25, 2022
Cercasi umiltà
Credo che qualcosa come il premio di cui stiamo parlando sia il frutto di un lavoro costante e incessante, figlio di umiltà e dedizione a sé stessi.
Cose di cui molti nuovi artisti non si possono vantare, e fra questi, ahimè, anche il sopracitato Rhove.
Per quanto la dimensione live non sia la più facile da padroneggiare per un artista, è comunque un ambito in cui prima o poi ci si deve imbattere, ricevendone delle lezioni importanti.
Lezione che il nostro Rhove sembra aver evitato nel modo peggiore possibile.
Una delusione cocente
Immagino quanto possa essere difficile vedere il pubblico non saltare davanti alle proprie hit, che non mancano certamente al rapper, ma sicuramente è errato in principio prendersela con le persone che sono lì per te.
Questa caduta di stile avvenuta a un recente concerto del giovane Rhove gli è costata non poche (e fondate) polemiche.
Parliamoci chiaro, non si può fuggire da questa verità: se la gente sotto il palco non balla, è colpa solo ed esclusivamente di chi ci è sopra.
Un semplice augurio
Non so quindi se effettivamente Rhove possa essere una scommessa sicura come prossimo vincitore del premio Tenco, questo lo lascio decidere solo al tempo, ma mi auguro che possa sensibilmente migliorare per arrivarci.
Credo sia un percorso estenuante e in salita, ma viste le premesse credo sia giusto avere delle rosee aspettative riguardo al suo futuro.
Magari passando da un bagno di umiltà.