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Paky il rapper di Rozzano
Vero protagonista dell’ambiente trap contemporaneo, Paky ha creato il suo immaginario un singolo alla volta, partendo da ‘Rozzi’, un vero fulmine a ciel sereno nel 2020, che ha dato al ragazzo di Rozzano una visibilità enorme, grazie all”enorme viralità del singolo e del suo videoclip.
Da lì un singolo alla volta ha affermato il suo talento e le sue capacità, grazie anche a un lato più introspettivo, di cui abbiamo avuto un primo assaggio con ‘Non scherzare’, una hit conscious, ma che ribolle di violenza e realtà di strada.
‘Salvatore’
Una completa attenzione del pubblico e dei media musicali creata in soli due anni di carriera che è culminata in uno dei progetti più attesi di quest’anno: ‘Salvatore’, il suo album di debutto.
Paky con questo disco non ha dimenticato nulla di ciò che gli ha garantito la fama fin ad ora:
Un album diviso a metà, come descritto anche da lui stesso nella skit omonomima al disco.
“Salvatore” è lo specchio della mia anima
Paky in ‘Salvatore’
Ho deciso di dividere il disco in due parti con questa traccia
La prima parte contiene i pezzi più leggeri e banger
La seconda parte invece quelli più sentiti e conscious
Uno dove c’è luce, l’altro dove c’è solo buio”
Un disco che racchiude tutto sé stesso, con tracce formidabili come ‘Vivi o Muori’ o ‘100 uomini’.
Altre invece rimangono più dimenticabili, con concetti e frasi un po’ troppo riciclate, che risultano un già sentite.
Debolezza del disco
La debolezza vera e propria del progetto però sono gli ultimi secondi dello skit sopra citati: una spiegazione troppo “esplicativa” di cosa volesse lasciare, di come si debba ascoltare il disco e di come ci si deve rapportare ad esso.
Insomma, spiegare all’interno dello stesso progetto come questo vada goduto mi risulta una forzatura; verrebbe quasi da interromperlo nel suo monologo per chiedergli di non spoilerare quello che stiamo per ascoltare.

J Lord, fuori dagli schemi
J Lord ha incominciato a far parlare di sé tramite featuring e collaborazioni che l’hanno portato alla ribalta, tra le quali quella con Massimo pericolo, Night Skinny e molti altri nomi celebri della scena rap contemporanea.
Non uno sprovveduto, la cui parte partenopea è difficilmente dimenticabile, rappando solo ed esclusivamente in napoletano intarsiato da inglesismi e slang.
No soldi, ma più amore
‘No money more love’ è anch’esso un progetto molto atteso, essendo anche questo un album di debutto.
Un progetto, che al contrario di quello del collega, risulta al di fuori delle ottiche di mercato: nessuna hit di strada o radiofonica, sonorità più ricercate e meno sulla cresta dell’onda.
Ciò risulta un’ovvia arma a doppio taglio, che non garantisce un successo commerciale paragonabile a quello di Paky, ma che sicuramente rende l’LP più forte in una corsa a lungo termine, non avendo possibilità di suonare “vecchio” tra qualche anno.
Un album con meno possibilità
Un disco che però risulta più coeso, sviluppato con un’idea più forte, e non come un’unione di vari singoli e hit.
Quest’idea di un immaginario intero dietro al disco è palpabile anche grazie alle visual rilasciate: piccoli spezzoni di video del rapper a New York, che accompagnano i testi e la musica come una terza componente essenziale.

Differenze enormi
Risulta quasi strano pensare ad entrambi come giovani coetanei sotto una major.
I due hanno creato il meglio che ci si possa aspettare da artisti ancora (almeno per l’anagrafe) considerati emergenti. Spero quindi che gli anni di carriera che entrambi hanno davanti gli servano per creare qualcosa che più si avvicini ad una via di mezzo tra questi due lavori.
Ah, e ultimo PS completamente OffTopic: sia Marracash che Vasco potevano fare di meglio in ‘La Pioggia la Domenica’.
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