Un semplice poliziesco
L’aspetto più interessante di ‘Miami Vice’ non è senz’altro la trama: la serie segue le vicende di due detective dell’antidroga di Miami, James ‘Sonny’ Crockett e Ricardo ‘Rico’ Tubbs (rispettivamente interpretati da Don Johnson e Philip Michael Thomas), generalmente alle prese con narcotrafficanti, contrabbandieri di armi e assassini seriali. I due agiscono infiltrandosi in organizzazioni criminali, fingendosi potenziali clienti o fornitori, oppure sfruttano una pletora di informatori per incastrare i pesci più grossi.
La serie è andata in onda dal 1984 al 1989, per un totale di 5 stagioni, raggiungendo picchi massimi di popolarità tra la seconda e la terza stagione. Grazie al revival ottantiano, la serie ha riguadagnato popolarità ed è ormai considerata un cult del suo genere. Il produttore della serie, Michael Mann, ha inoltre realizzato da regista un film omonimo nel 2006, con Colin Farrell e Jamie Foxx come protagonisti, che ha contribuito a rivitalizzare il brand.

Una serie per la generazione MTV
Nei primi anni ’80, con il lancio di MTV, il rapporto tra giovani e industria musicale cambia completamente: gli artisti prendono parte a videoclip sempre più accattivanti per attrarre pubblico mentre i giovani consumano molta più musica e MTV diventa il sottofondo delle loro vite (Ellis lo descrive benissimo nel suo romanzo d’esordio ‘Meno di zero’). MTV contribuì in maniera determinante a lanciare molti artisti, che sarebbero altrimenti rimasti svantaggiati senza l’attraente componente visiva. ‘Miami Vice’ e la sua forte attenzione per la componente musicale, sono la risposta dei network televisivi tradizionali a questa nuova moda.
Questione di colonna sonora
Di ‘Miami Vice’ è restata nella storia la sua colonna sonora, a partire dalla sigla, composta da Jan Hammer, compositore ceco e membro storico della Mahavishnu Orchestra. Hammer fa ampio uso di sintetizzatori e drum machine, creando una sorta di versione estrema del synthpop, talmente ritmata e intensa da sconfinare quasi nell’Hi-NRG e nel dance pop di gruppi come Dead or Alive.
Diversi brani strumentali usati per la colonna sonora sono diventati talmente celebri da convincere la produzione a pubblicare diversi album contenenti estratti delle colonne sonore usate nelle diverse stagioni. Oltre alla sigla, vale la pena menzionare ‘Crockett’s Theme’, un lento elettronico usato talvolta per accompagnare le guidate notturne in solitaria di Crockett.

Ancora oggi, questa colonna sonora ispira moltissimi compositori retrowave e synthwave: su YouTube si possono trovare decine e decine di video tributo alla musica di Miami Vice, remix o imitazioni amatoriali. Non mancano anche i mashup in cui a diversi spezzoni della serie viene messa una canzone moderna, ma dal sapore nostalgico e derivativo in sottofondo.
Ma c’è molto di più da scoprire
Ogni episodio della serie rivela una piccola playlist di 4 o 5 brani in aggiunta alla colonna sonora standard. I brani scelti sono in genere brani commerciali e di punta all’epoca: ricorrono spessissimo brani di Phil Collins (ha fatto la storia della televisione la scena con ‘In the Air Tonight’ in sottofondo), Peter Gabriel, Bryan Ferry e tanti altri. Leggenda vuole che gli artisti dell’epoca facessero a botte tra di loro per avere un loro brano nella serie; di fatto, ogni episodio di ‘Miami Vice’ era una piccola MTV.
Diversi artisti sono addirittura apparsi nella serie come guest star: ricordiamo Phil Collins che interpreta un conduttore televisivo e truffatore, Frank Zappa e Gene Simmons che interpretano dei narcotrafficanti e Ted Nugent nei panni di un assassino.
All’interno della finzione dello show, non mancano vere esibizioni dal vivo di band famose all’epoca come il supergruppo dei Power Station, composto originariamente da diversi membri dei Duran Duran, dal batterista degli Chic e da Robert Palmer. L’espediente narrativo usato è il classico invito sotto copertura alla festa privata di un narcotrafficante per discutere di affari o il pedinamento di qualcuno in un locale notturno del centro.
Brenda: “Come fai a convivere con questa tranquillità e quella violenza?“
Crockett: “Prendo la Ferrari“
Una della battute più celebri della serie
Giacche e macchine sportive
Oltre alla colonna sonora, un altro aspetto che ha senz’altro contribuito al successo della serie è la sua estetica, dai vestiti dei protagonisti all’ambientazione delle vicende, passando per l’uso di macchine sportive dal design avveniristico per l’epoca. Crockett guida una Ferrari Daytona cabriolet nelle prime due stagioni, per poi passare a una Ferrari Testarossa bianca, vero e proprio simbolo della serie. Peculiare anche l’uso dei costumi: Crockett indossa abitualmente completi di lino di colori chiari o slavati, senza camicia ma con magliette spesso sgargianti, mentre Tubbs, più formale, porta regolarmente camicie e giacche a doppiopetto. Infine, la colorata e tropicale Miami, con i suoi grattacieli e le sue spiagge, invita senz’altro alla visione del prodotto.
