Caricamento...
Zucchero, qualche parola di troppo
Si è fatto sfuggire qualche parola di troppo Zucchero Fornaciari, nel libro autobiografico “Il suono della domenica. Il romanzo della mia vita”. Nelle confidenze su carta, il cantautore si sarebbe lasciato andare ad alcuni sfoghi che gli sarebbero costati una condanna per diffamazione per la quale dovrà versare 37 mila euro. Il motivo della disputa è da ricercarsi nelle parole che avrebbe utilizzato per descrivere un suo ex amico: “un poco di buono, donnaiolo e nullafacente”, così l’avrebbe definito.
La sentenza è arrivata dal tribunale civile di Massa. Il giudice che l’ha condannato avrebbe giudicato come lesivo alla reputazione le affermazioni scritte, oltre al fatto che avrebbero compromesso le relazioni sociali e familiari della parte offesa, i cui rapporti con la coniuge si sono significativamente deteriorati.

La vicenda ha tutto il seme di una trama bizzarra. L’ex amico, infatti, si sarebbe ritrovato con la biografia di Adelmo come regalo di Natale, e solo allora avrebbe scoperto gli appellativi rivolti a lui. L’episodio risale a 8 anni fa. Si tratta, infatti, della biografia del 2011, ma la sentenza del tribunale sarebbe arrivata da poche settimane.
Un periodo un po’ critico quello del cantautore emiliano, finito sotto la scia della polemica anche in occasione di una recente conferenza stampa che ha rilasciato per la presentazione dei concerti all’Arena di Verona, durante la quale è stato completamente travisata la sua dichiarazione circa la partecipazione al Festival di Sanremo. Zucchero sarebbe stato ironico nei confronti del Direttore artistico e della macchina sanremese, ma i titoli dei giornali sarebbero stati fuorvianti tanto da dover richiedere una precisazione l’indomani:
“Ieri ho tenuto una conferenza stampa a Reggio Emilia per annunciare i miei 2 concerti alla RCF Arena (9 e 10 giugno 2023) e con la mia solita bonaria ironia e sincerità ho risposto alle domande dei giornalisti presenti.
Non sono quello dei “no comment”, io non svicolo e vado diretto, ma vedere addirittura dei titoli come “A Sanremo non mi vogliono neanche in gara” è diverso da quello che intendevo dire perché ovviamente era una battuta ironica.
Ci tengo a specificarlo: io non ho mai inviato un brano ad Amadeus, nella sua veste di Direttore Artistico, per eventualmente partecipare in gara al Festival di Sanremo. La mia era solo un’ironica provocazione…“
Caricamento...