Ambra Angiolini

Ambra Angiolini ti ‘apparteniamo’ e ti diciamo il motivo

E adesso giura

di Alessia Maselli

Ambra: T’appartengo io ci tengo e se prometto poi mantengo

Se hai concluso la frase di questo sottotitolo, fai ufficialmente parte di tutti i nostalgici anni ’90, soprattutto se negli anni ’90 tu eri poco più che un bambin*, cantavi davanti allo specchio con la spazzola, alimentavi un tamagotchi, ma soprattutto, passavi i pomeriggi davanti a una TV con tubo catodico (unica e indiscussa Regina dei Mass media) guardando il programma che più di tutti ha segnato la nostra crescita: ‘Non è la Rai’.

Sul programma di Boncompagni si potrebbe aprire un dibattito sociologico, tanto lo show dell’allora rete Fininvest abbia rappresentato un caso mediatico senza precedenti, uno spaccato che ha rivoluzionato usi e costumi della comunicazione che ai tempi era quasi unicamente nelle mani del quinto potere. Irriverente già dal titolo, canzonando mamma Rai, è stato oggetto di critiche severe e al tempo stesso ha riscosso un successo senza eguali, come nelle più classiche delle tradizioni: o si ama, o si odia.

Ambra Angiolini
Ambra Angiolini e le ragazze di ‘Non è la Rai’. Foto da Instagram

Il moto nostalgico ha colpito anche noi

Ambra Angiolini che ha incarnato il volto di ‘Non è la Rai’, si è svestita ormai da tempo dei panni di Lolita che le erano stata affibbiati per condurre il programma. Attrice impegnata, è divenuta una donna di spettacolo di riferimento che appare lontanissima da quella ragazzina impertinente dal caschetto riccio. Eppure pochi giorni fa, ci ha fatto fare un tuffo nel passato strizzando l’occhio proprio a quella ragazzina che avrebbe fatto da apripista alla sua carriera e che più che una parentesi di vita artistica ha rappresentato un personaggio cult dei rimpianti anni ’90.

Ancora una volta ha dimostrato che quel ‘fattore x’ lei lo aveva eccome. In pochi minuti la macchina del tempo si è messa in moto e ci ha riportato all’epoca delle musicassette. Riflettori accesi dunque, e tutti a streammare ‘T’Appartengo’, perché diciamola tutta, ognuno di noi almeno una volta nella vita si è guardato allo specchio e ha pronunciato ‘e adesso giura’. Se poi lo avete fatto secondo le regole del lip sync, tanto care a tutta la generazione Non è la Rai, entrate di diritto nell’Olimpo degli anni ’90.

Status anni ’90

E’ chiaro che il rilancio di un tormentone faccia breccia su tutti quelli che hanno vissuto l’adolescenza, momento di massima spensieratezza, esattamente in quelli anni. Il fattore nostalgia è sensibile, e quando lo andiamo a riattivare, il risultato è più che mai prevedibile.

Era il 13 Settembre 1994 quando Ambra presenta ‘T’Appartengo’ sul palco di ‘Non è la Rai’, e in assenza di Internet e più in particolare dei social network, la comunicazione era polarizzata dal piccolo schermo. Ambra Angiolini potrebbe essere considerata come l’antesignana di tutte le influencer, con un piccolo differenziale: in quelli anni era l’unica. Sola al comando è entrata nelle nostre case e ha influenzato una generazione intera che almeno per un momento della propria vita ha sognato di ballare o cantare.

In una visione più romantica e meno analitica, potremmo dire che Ambra ha accompagnato i nostri pomeriggi scanditi spesso da tempi più dilatati. Al posto di TikTok c’era il balletto fatto in solitaria al quale nessuno avrebbe mai assistito, al posto di WhatApp un semplice ‘squilletto’ che stava a significare ‘ti penso’, al posto delle Instagram stories i pensieri venivano impressi sulla Smemo, al posto dei commenti online gli autografi su carta, e potremmo continuare a oltranza gli esempi che ci riportano all’epoca pre-digital, ma il rischio è quello di finire in un loop troppo nostalgico, per quello ci ha già pensato Ambra.

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