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Lilith vampiri

I vampiri dominano la letteratura: 3 romanzi da non perdere

Fascino e terrore in un unico grande personaggio, il vampiro.

Quando parliamo di vampiri la prima storia che ci viene in mente è Dracula, di Bram Stoker. Ciò che però non molti sanno è che, in realtà, il primo romanzo gotico inglese incentrato sul tema è Il vampiro di John Polidori.

I vampiri fanno parte della cultura popolare da tantissimo tempo, nella moderna cultura pop libri e film sul tema abbondano e, ormai, la figura del succhiasangue è stata così tanto sfruttata da aver perso i connotati delle storie originali.

Siamo passati da orrende creature della notte ad affascinanti redivivi che molte donne vorrebbero incontrare, ma qual è stato il percorso che ha portato i vampiri da orripilanti creature ad affascinanti protagonisti di storie d’amore?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un grande passo indietro.

Secondo i miti e le leggende popolari, la prima figura collegata al vampirismo nella storia è Lilith. Demone per i mesopotamici, vergine nera per i sumeri, prima moglie di Adamo per gli ebrei, Lilith è in ogni religione portatrice di morte.

Lilith vampira

Antiche credenze dei popoli ebraici affermano che Lilith fosse la prima moglie di Adamo, sovversiva e provocatrice rifiutò di sottostare al volere di Dio e ne urlò il nome, trasformandosi poi in un pipistrello con grandi ali nere che la portarono fuori dall’Eden. Lilith, arrabbiata per la trasformazione e gelosa di Eva, divenne un demone e iniziò a uccidere neonati per berne il sangue e a praticare arti oscure.

Il dubbio sull’esistenza dei vampiri ha attraversato i secoli.

Arriviamo al cristianesimo dove il vampirismo prende piede nelle paure dei credenti, i morti dannati tornano in vita per perseguitare i timorati di Dio. Si inizia a pensare che le sepolture effettuate male o in terreni non consacrati permettessero al mondo oscuro di rimandare indietro i corpi dei defunti per giustiziare i credenti. La storia di questi non morti si espande tra città e campagne, terrorizzando i popoli e rendendoli quindi più vicini e fedeli alla chiesa.

Ci sono molte fonti a riguardo, ma sono poco attendibili perché hanno una scrittura fantasiosa che rende tutto poco coerente. Ai tempi però, bastava poco per spaventare un popolo e questa paura era uno strumento potente nelle mani della chiesa. In una febbrile caccia al vampiro, iniziarono ad essere accusati di abominio anche i nobili che conducevano una vita di dubbia moralità, come la contessa ungherese Bathory, accusata di uccidere giovani vergini per fare il bagno nel loro sangue ricco di sostanze che l’avrebbero mantenuta giovane a lungo.

Meritevole di menzione è anche la cattura del nobile e carismatico Gilles de Rais, accusato di essere un serial killer che si cibava del sangue delle sue vittime. La sua storia ha dato il via alla credenza che questi esseri demoniaci potessero essere figure affascinanti. La paura dei vampiri iniziò così a coinvolgere non solo i poveri ma anche la nobiltà, iniziano quindi persecuzioni e roghi per tutti i sospetti, spuntano i primi manuali su come riconoscere e uccidere i vampiri e la caccia sfugge di mano.

Sebbene si possa pensare che la più grave conseguenza di questa paranoia fossero le uccisioni, ci fu ben altro a flagellare le comunità. Cacciatori di vampiri improvvisati e uomini di chiesa iniziarono a dissotterrare cadaveri per impalarli e decapitarli, non tenendo in considerazione la trasmissione di malattie mortali dovute al contatto con i corpi dei defunti.

Nel 1700 sarà l’illuminismo a decapitare la mania dei vampiri.

Con l’avvento del periodo illuminista il fenomeno del vampirismo nelle comunità subisce una brusca frenata, ad eccezione dei paesi slavi che continuano a praticare la caccia ai vampiri.

Ma torniamo all’inizio di questa storia, per capire perché siamo tutti così affascinati dai vampiri possiamo leggere tre romanzi che rappresentano la base di questo filone letterario.

Il vampiro John Polidori

Il primo grande romanzo è sicuramente Il Vampiro di John Polidori.
Fu scritto nella tenuta di Lord Byron in una sera tempestosa. In effetti, così sembra la storia di un romanzo gotico ma, in realtà, questo è ciò che è successo realmente. Polidori fu invitato da Byron a trascorrere una notte nella Villa Diodati, sul lago di Ginevra, con altri scrittori per scrivere storie del terrore.  L’autore prese ispirazione da un personaggio inventato da Byron e dalla figura di quest’ultimo e scrisse il primo grande romanzo sui vampiri. Nella stessa sera, Mary Shelley diede vita a Frankenstein.

In questo romanzo, che ha segnato tutte le epoche a venire nel genere gotico, il vampiro è bello e affascinante, al contrario delle credenze popolari, e le sue vittime sono solo giovani e belle ragazze nobili.

Trama:

L’incontro tra Aubrey, un giovane e ricco gentiluomo inglese, impregnato di ideali di purezza e onore, e Lord Ruthven, un aristocratico dallo sguardo magnetico e dal carisma indiscusso, sembra sancire l’inizio di una reciproca amicizia. I due intraprendono così un viaggio che doveva avere la Grecia come meta finale. Ma già a Roma, il comportamento dissoluto del compagno, induce Aubrey a proseguire in solitudine.

Ad Atene, si innamora di Ianthe, una bella ragazza del luogo che gli racconta la leggenda, famosa in tutta la Grecia, dei vampiri. Quando la giovane muore in circostanze misteriose, tutti si mostrano certi che il colpevole sia proprio un vampiro. A seguire, un’escalation di misteri e macabre scoperte su Lord Ruthven, che si rivelerà capace di crimini atroci e riprovevoli bassezze. Un capolavoro, nato da una collaborazione fra la genialità di Lord Byron e l’invettiva di John William Polidori, che farà restare il lettore con il fiato sospeso.

Il secondo romanzo che non dovreste assolutamente perdere per quanto riguarda i vampiri è Carmilla, di Joseph Sheridan Le Fanu.

Carmilla vampiro

Questo libro non solo introduce per la prima volta nella letteratura un vampiro donna, Carmilla appunto, ma anche lo scambio incessante di bene e male rappresentato dal rapporto tra la protagonista e Laura, una giovane donna che incarna la parte buona della vita. Le due protagoniste diventano tutt’uno, confondendosi l’una con l’altra.

Trama:

Carmilla, la prima vampira della storia della letteratura, e il dottor Hesselius – medico e metafisico tedesco -, il primo detective dell’occulto, sono i due principali protagonisti di questa raccolta di storie “gotiche”. Un testo chiave, la cui influenza sarà fortissima in tutta la letteratura del Novecento sui fantasmi. Tè verde (1869) è il racconto del reverendo Jennings che, dopo la lettura di “certi volumi antichi, edizioni tedesche di testi in latino medievale”, mentre torna a casa con l’omnibus, vede comparire una misteriosa scimmia, che da quel momento in poi, tra improvvise sparizioni e scoraggianti ricomparse, continuerà a seguirlo fissandolo con bramosia maligna.

Il giudice Harbottle (1872) è la funesta cronaca della nemesi piombata su Mr Harbottle, uomo malvagio e corrotto. Carmilla (1871-1872), infine, il più famoso dei racconti di Le Fanu, narra le astuzie e i languori della vampira Carmilla.

Terzo grande libro sui vampiri è Dracula, di Bram Stoker. 

Vlad Tepes

Ispirato alla figura storica di Vlad Țepeș (Vlad l’impalatore), Dracula aggiunge un nuovo tassello al genere letterario. Prendendo spunto dal dittatore, Stoker crea la figura di un vampiro terribile e assetato. Sparisce il fascino e l’attrazione per il vampiro e subentra lo spietato killer che necessita di sangue per sopravvivere. Dracula tiene prigioniero il suo avvocato nel castello e lo lascia in un oblio di allucinazioni mentre gli racconta chi è realmente e ciò che fa per sopravvivere. Abbiamo quindi un vampiro feroce e duro che riprende le vecchie credenze popolari.

Trama:

Mi stava vicino, lo vedevo da sopra la spalla, ma nello specchio non si rifletteva! In Transilvania per concludere la vendita di una casa londinese al Conte Dracula, discendente di un’antichissima casata locale, il giovane agente immobiliare Jonathan Harker scopre che il suo cliente è una creatura di mistero e orrore… Dracula, archetipo delle infinite storie di vampiri narrate dalla letteratura e dal cinema, mette in scena l’eterna lotta tra il Bene e il Male, ma anche tra la ragione e l’istinto, tra le pulsioni più inconfessabili e il perbenismo non solo vittoriano. Una storia scaturita dall’inconscio ed entrata in tutti i nostri incubi.

Perchè quindi, i vampiri sono così irresistibili?

Il vampiro, orribile o bellissimo che sia, affascina il lettore perché è l’incarnazione del proibito, del fatale e del diabolico.

Che lo si voglia ammettere o no, leggere di un uomo, o una donna, che succhia il sangue dal collo della propria vittima suggestiona e affascina il lettore. Non per il sangue stesso, ma per il proibito. I vampiri sono l’emblema universale di ciò che è sbagliato. Sono il male, l’eccesso, tutto ciò che abbiamo nascosto nel nostro subconscio e che non vorremmo mai affiorasse.

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