Uno sguardo al passato per comprendere il presente
Ogni giorno seguiamo con trepidazione le notizie sul conflitto che tiene il mondo in sospeso, auspicando al più presto un cessate il fuoco e la fine della guerra tra Russia ed Ucraina. Per comprendere meglio gli eventi è sempre utile uno sguardo al passato. Se è vero che l’uomo dalla storia non ha imparato nulla e che continua a commettere gli stessi errori, risulta ugualmente utile rinfrescarsi la memoria e dare ascolto a chi, ha dovuto attraversare momenti simili. Guerra e Pace può risultare utile a questo riguardo. Tolstoj ha scritto pagine che sono un vero e proprio capolavoro per ricordarci che:
La guerra non è una cosa gentile, ma la cosa più abominevole della vita; bisogna capirlo, e non giocare alla guerra. Bisogna accettare austeramente e seriamente questa terribile necessità. Tutto sta in questo: sbarazzarsi della menzogna; e che la guerra sia la guerra e non uno scherzo.
Tolstoji
Amo sempre cominciare i miei articoli raccontando la storia prima del libro, in questo caso la vita di colui che è riuscito a creare una delle più belle epopee narrative della letteratura moderna. Descrivere con riguardo e curiosità, un uomo capace di dar vita a un tale capolavoro, è sempre un viaggio affascinante, degno delle vicende narrate nello stesso romanzo.
Lev Tolstoj uno scrittore, filosofo, educatore e attivista sociale russo
Lev Nikolaevic Tolstoj nasce il 28 agosto 1828, penultimo di cinque fratelli, da una famiglia di antica nobiltà russa. Perde entrambi i genitori durante l’infanzia e cresce sotto la tutela di alcune zie, fra Mosca, Pietroburgo e Kazan sul volga dove frequenta senza successo i corsi universitari di filosofia, lingue orientali e giurisprudenza. A 23 anni decide di arruolarsi insieme al fratello Nikoaj e parte per il Caucaso, dove resta affascinato dalla natura aspra e selvaggia e sperimenta una vita d’azione.
Nel 1855 partecipa a Sebastopoli ad alcuni scontri in prima linea contro i francesi e gli inglesi e completa la cosiddetta trilogia autobiografica con gli scritti intitolati Infanzia, Adolescenza e Giovinezza. Nel 1857 ottiene il congedo dall’esercito e dopo vari viaggi in Europa si stabilisce a Jasnaja Poljana dove lotta per l’emancipazione dei contadini. Si interessa di pedagogia, storia e politica ed organizza nella sua tenuta, corsi per i figli dei contadini.
“[…] quel primo tempo poetico, meraviglioso, innocente, radioso dell’infanzia fino ai quattordici anni. Poi quei venti anni orribili di grossolana depravazione al servizio dell’orgoglio, della vanità e soprattutto del vizio. Il terzo periodo, di diciotto anni, va dal matrimonio fino alla mia rinascita spirituale: il mondo potrebbe anche qualificarlo come morale, perché in quei diciotto anni ho condotto una vita familiare onesta e regolata, senza cedere a nessuno dei vizi che l’opinione pubblica condanna.
Tutti i miei interessi però erano limitati alle preoccupazioni egoistiche per la mia famiglia, il benessere, il successo letterario e tutte le soddisfazioni personali. Infine il quarto periodo è quello che sto vivendo adesso, dopo la mia rigenerazione morale […]“

La vita matrimoniale e la scomunica
Il 23 settembre del 1862, Tolstoj sposa la diciasettenne Sof’ja Bers, di nobile famiglia, dalla quale avrà tredici figli. E’ l’inizio di un periodo sereno, nel quale lo scrittore troverà la concentrazione necessaria per comporre Guerra e pace. La stessa giovane moglie collaborerà a questa indimenticabile impresa copiando i manoscritti più volte con pazienza e passione. Questo grandioso romanzo, lo impegnerà sei anni, segnando la sua definitiva affermazione. Successivamente dal 1873 al 1877 lo scrittore lavora ad Anna Karenina, altro capolavoro narrativo inspirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto.
Negli anni successivi Tolstoj affronta una profonda crisi spirituale che lo porta a mettere in discussione tutta la sua opera. Questa evoluzione lo fa entrare in contrasto con le autorità ecclesiastiche, fino a giungere alla scomunica come eretico da parte del Sinodo della Chiesa Ortodossa. Richiamandosi al cristianesimo elabora una teoria di non resistenza al male, difende i deboli e devolve i diritti dell’ultimo romanzo Resurrezione ad alcuni seguaci di sette religiose perseguitate come i duchobory. Gli ultimi anni della sua vita sono stati segnati da risultati artistici a carattere autobiografico e da numerosi interventi pubblici che hanno trasformato lo scrittore in un’autorità morale.

I protagonisti di Guerra e pace
Il racconto intreccia vicende storiche realmente accadute a soggetti inventati della nobiltà russa. I personaggi che si muovo all’interno dell’opera sono numerosi e tutti restano ben impressi nella mente del lettore, anche se compaiono per una sola pagina. Tra questi, si distinguono i protagonisti che sono: il principe Andrej Bolkonskij, dal carattere orgoglioso e deluso del suo matrimonio con l’infantile Lisa.
Il conte Pierre Bezuchov, grande amico del principe e figlio illegittimo di un conte benestante, invischiato in una contesa per l’eredità del padre; Nataša Rostov insieme all’impetuoso fratello Nikolaj Rostov. Ciò che li accomuna è l’inquietudine suscitata dal dubbio di come poter vivere secondo morale in un mondo imperfetto, tema caro alla filosofia di Tolstoj:
“«Che cosa è male? Che cosa è bene? Che cosa bisogna amare, che cosa odiare? Per quale ragione dobbiamo vivere? E io che cosa sono? Che cos’è la vita? Che cos’è la morte? Quale forza guida tutto?» si domandava Pierre. E non trovava risposta ad alcuno di questi interrogativi, tranne una sola illogica risposta, che per contro non rispondeva affatto a queste domande. «Morirai e tutto sarà finito.»“
In contrasto con la vita mondana di Mosca si pone quella della campagna dove vivono il padre del principe Andrej insieme alla sorella Maria, figura quasi mistica di profonda fede, ai quali il principe affida la giovane moglie incinta prima di partire per la battaglia. Pierre Bezuchov sposa la bella ma infedele Helene che lo porta ad uccidere un rivale durante un duello.
Sopraffatto dai rimorsi si separa dalla moglie ed entra a far parte della massoneria. Il principe Andrej, perde la moglie durante il parto e dopo essere stato ferito in battaglia si dedica all’amministrazione delle sue proprietà. Conosce e si innamora della giovane Nataša, ma osteggiato dal padre è costretto ad allontanarsene e lei cade in una profonda depressione.

Il contesto storico
Le vicende si svolgono dal 1805 al 1812 durante il periodo drammatico della resistenza della Russia contro l’invasione di Napoleone. Il comandante dell’esercito russo è il generale Kutuzov. Pierre Bezuchov, il principe Andrej e Nikolaj Rostov partecipano alla Battaglia di Borodino, che aprirà loro gli occhi sugli orrori della guerra:
“Solo in me e in questo sole è la felicità, mentre qui…gemiti, sofferenze, terrore; e questo caos, questa precipitazione…ecco gridano di nuovo qualcosa, di nuovo tutti si sono messi a correre indietro; e io mi metterò a correre con loro. Ed eccola, ecco la morte, sopra di me, intorno a me…Un istante solo, e io non vedrò più questo sole, quest’acqua, questa gola…Il sole in quel momento si era nascosto dietro le nubi. Davanti a Rostov apparvero le barelle. E la paura della morte e delle barelle, l’amore per il sole e per la vita: tutto si fuse in una sola impressione di sofferenza e angoscia.”
Il principe ferito muore dopo essere riuscito a ricongiungersi a Nataša prima del termine della guerra. Pierre, invece, decide di intraprende una missione segreta per assassinare Napoleone a Mosca, ma finisce per essere catturato e diventa prigioniero di guerra. In questa amara condizione è costretto ad assistere alla fucilazione di tantissimi civili e a marciare assieme alle truppe francesi durante la loro disastrosa ritirata, ma viene liberato durante un’incursione di una banda russa. Rimasto vedovo si avvicina a Nataša che sposerà, mentre i russi vittoriosi ricostruiscono Mosca.