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Quanta paura fa la leadership, manca l’aria alle prime tre
Il panico stende Inter (soprattutto), Milan e Napoli. Ma non è andata diversamente alle squadre di testa. Nessuna delle prime sei della classifica è riuscita a vincere la propria partita nella settima giornata di ritorno di Serie A. Ma quale bookmaker non avrebbe scommesso sul successo della leader del campionato (il Milan) sul campo dell’ultima (la Salernitana), separate da ben 42 punti!
Boh, forse come canta Elisa in ‘Litoranea‘, “Quanta confusione Sulla litoranea Giuro che ora scendo Che mi manca l’aria”. E partendo proprio da questa sfida all’Arechi, finita 2-2, dopo il vantaggio dei rossoneri con Messias, i salernitani la ribaltano con Bonazzoli e Djuric, prima del definitivo pari fissato da Rebic (a cinque mesi esatti dopo l’ultimo gol, segnato alla Juve). Nicola festeggia il primo punto sulla panchina granata, mentre Pioli manca la quarta vittoria consecutiva (compresa pure la Coppa Italia).

E l’Inter, con la possibilità di scavalcare proprio il Milan (che ha giocato prima) e con un curriculum niente male legato alle avversarie top 6 (fino questo turno, cinque vittorie su cinque, segnando 14 gol e subendone 2), si fa domare dal Sassuolo a San Siro: lo 0-2 lo decidono Raspadori e Scamacca prima ancora che si arrivi alla mezz’ora di gioco. Vera crisi?
E dopo che i nerazzurri falliscono il sorpasso, tocca al Napoli nel primo posticipo dell’ultimo giorno: vincendo potrebbe affiancare il Milan in testa. Ma sul campo del Cagliari termina 1-1 e sono proprio i partenopei ad inseguire, dopo il gol di Pereiro, rispondendo con Osimhen (che salva la faccia a Spalletti, in un match da vincere facile). E Mazzarri si lamenta. Cosa manca al Napoli (ora secondo pari all’Inter) per avere la testa giusta? E sempre Elisa in ‘Litoranea’ sa come vanno le cose quando canta “E sento un ritmo che sale Perché non sali anche tu È solo un gioco mentale”.
Febbre a febbraio con Gianni Bismark, Juve, Toro, Lazio e Udinese
C’è chi si riprende quanto tolto dal Var e chi invece fa tirare un sospiro di sollievo ai suoi. Ma quattro squadre, restano bloccate perché come canta Gianni Bismark in ‘Febbre a febbraio‘, “i passi che non conto mi ricordano le cose che mi scordo le cose che non racconto forse tutto questo è un sogno ma se non fosse un sogno non sentirei questo dolore dentro questo posto”.
In Juventus–Torino è De Ligt a portare avanti i suoi, mentre è Belotti (dopo la beffa ‘tecnologica’ dello scorso turno) a fissare l’1-1 definitivo. E gli esami a cui si sottopone Dybala, dopo la preoccupante uscita all’inizio della ripresa, dicono ‘nessuna lesione muscolare‘. I continui problemi fisici dell’argentino, uniti allo stop di Rugani nel riscaldamento e del suo sostituto Pellegrini all’intervallo, mettono comunque in allarme mister Allegri.

Senza Immobile (e senza un suo vice), Luis Alberto e Acerbi, la Lazio riesce a strappare l’1-1 in casa dell’Udinese. I friulani vanno avanti con Deulofeu (che litiga con mister Cioffi) dopo pochi minuti, però poi sprecano il bis in maniera incredibile con Makengo e rimediano il pari su palla inattiva da Felipe Anderson. La traversa di Molina spaventa Sarri, però l’acuto non l’avrebbero meritato.
Quanti BlaBlaBla in ventinove minuti fra Marassi e Penzo con MamboLosco
Mezz’ora, anzi ventinove minuti e il gioco è fatto. Questione di poco tempo, come canta MamboLosco in ‘BlaBlaBla‘, “piuttosto sto a casa a fumare biscotti Che perdere tempo che già non ho tempo Difatti sto attento a non perdere tempo”.
Servono comunque quei minuti a Fabio Quagliarella per entrare sempre più nella storia. Due gol a Marassi, che fissano il risultato in Sampdoria–Empoli e che permettono al bomber blucerchiato di scavalcare Boniperti, una leggenda, per numero di reti realizzate in Serie A. Il numero è 180 e la standing ovation che gli tributa il ‘Ferraris’ nella ripresa (anche perché arriva al centesimo gol in blucerchiato), è più che doveroso, mentre il 2-0 non si muove più.
Una giornata perfetta, ho raggiunto un traguardo bellissimo e con due bei gol. Sono piccole soddisfazioni che ti porti dietro. Motivazioni per andare avanti? Io gioco con l’entusiasmo di sempre, quello che avevo in Serie C. Mi alleno come i ragazzi di vent’anni, ma so che ho una certa età. Sprecherò per questa maglia ogni goccia di sudore
Fabio Quagliarella

In quegli stessi minuti si definisce lo score di Venezia-Genoa, un 1-1 firmato al Penzo da Henry per i veneti e da Ekuban per i liguri. Un punto che vale poco per entrambi perché le altre sopra, quasi tutte, si staccano molto. Soprattutto il Genoa piange, non certo per le occasioni sprecate, ma perché il divario dalla quartultima (proprio il Venezia, a cui manca pure un match) resta sempre di 6 punti.
Qualsiasi amore di Giusy Ferreri per Mourinho, Italiano e Mihajlovic
Salvato da due giovani lo special one, aiutato dal suo stesso gioco mister Italiano, mentre c’è chi torna vincere dopo quasi due mesi. Finisce 2-2 all’Olimpico con la Roma a chiudere la prima frazione sotto di due gol con Verona (a segno Barak e Tameze), poi due mosse di Mourinho e i giallorossi pareggiano con Volpato e Bove. Il portoghese si fa pure espellere per proteste (plateali come sempre, facendo il gesto del telefono), voleva più tempo di recupero, ma tanto non sarebbe comunque andato lontano. Non fa certo come Giusy Ferreri in ‘Qualsiasi Amore‘ quando canta “E il tempo che abbiamo perso in silenzio lo metto da parte”.

Pensa addirittura alla Champions qualcuno a Firenze, perché la Fiorentina supera un’Atalanta pur bruttina, forse affaticata dagli impegni troppo ravvicinati. L’1-0 lo realizza Piatek, uno che ha già segnato quattro volte in altrettanti incontri coi bergamaschi, e che con il possesso palla saldamente di stampo viola, regala ai suoi il successo in contropiede. E continua Giusy Ferreri in ‘Qualsiasi Amore’, “E mi tieni ancora come sempre su”. Un altro rosso in questa giornata di Serie A, quello a Gasperini che vede annullare dal Var, per un fuorigioco assolutamente microscopico di Hateboer, il gol regolare di Malinovskyi.
Ritrova il successo il Bologna di Mihajlovic, che mancava dal 22 dicembre (vittoria sul campo del Sassuolo) e lo fa contro lo Spezia, andando sotto per il gol di Manaj e ribaltandola con Arnautovic (2-1). E Giusy Ferreri aggiunge in ‘Qualsiasi Amore’, “Vengo solo a dirti che non sei passato mai”. Il centravanti austriaco è il vero trascinatore, ma i liguri tornano ad essere quelli che prendono troppi gol: ben 4 nelle 2 gare più recenti, dopo i 6 nelle 7 precedenti.
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