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Origini della leggenda
Fondati nel 1975 a Kingston upon Hull nello Yorkshire, i Throbbing Gristle hanno avuto una formazione stabile e immutata nel corso degli anni: Genesis P-Orridge (voce), Cosey Fanni Tutti (basso), Chris Carter (sintetizzatori) e Peter Christopherson (nastri e campionamenti). Come molti gruppi provenienti dall’underground, i Throbbing Gristle raccolgono membri che vengono da circuiti intellettuali che offrono spettacoli all’avanguardia e multimediali: in questo caso, il collettivo Coum Transmissions, che crea spettacoli squisitamente provocatori (episodi di autolesionismo, mostre di materiale pornografico etero e non, etc…) all’insegna della performance art.
Il nome stesso del gruppo è un’ulteriore provocazione: nel dialetto locale, l’espressione ‘throbbing gristle’ sta per ‘erezione fulminante’. Come ogni collettivo artistico che si rispetti, e i Throbbing Gristle di fatto lo sono, le prime pubblicazioni del gruppo hanno pura finalità documentativa, sono infatti dei veri e propri reportage sulla loro attività.

La produzione discografica
‘The Second Annual Report’(1977), primo album ufficiale dei Throbbing Gristle, è un reportage del secondo anno di attività del gruppo (nel primo anno, solo bootleg non ufficiali erano stati prodotti), e contiene brani registrati in studio e diverse versioni degli stessi eseguite dal vivo (ma sfido chiunque a riconoscere che siano lo stesso brano). L’album resta nella storia della musica come vero e proprio manifesto dei Throbbing Gristle: un delirio di rumori metallici, elettronici, stridenti e lancinanti, tenuti insieme da sintetizzatori e dalla voce di P-Orridge, piatta e volutamente orribile, che evoca l’alienazione provata da ognuno di noi nella vita urbana.
Se ai futuristi italiani piacevano la città e i suoi rumori (tanto da inventarsi gli intonarumori, macchine capaci di riprodurli artigianalmente), per i Throbbing Gristle tutto ciò è semplicemente disgustoso, anti-umano e degradante. La città con i suoi rumori è palesemente un inferno in Terra, un luogo invivibile per definizione, una landa desolata dove trovano posto solo la morte e l’annientamento dell’individuo. Il disco, malgrado il suo status di capolavoro, non riesce forse a restituire pienamente l’atmosfera frastornante e alienante che si poteva sperimentare sulla propria pelle ad un’esibizione dal vivo dei Throbbing Gristle.

La fine dei reportage
‘D.o.A.: The Third and Final Report of the Throbbing Gristle’, uscito un anno dopo, è più chiaro e decifrabile dell’esordio ma anche più confuso: si passa da toni oscuri e industrial a momenti più allegri, quasi solari, come in ‘AB/7A’, che suona quasi come una colonna sonora da videogioco in 8 bit. L’album contiene addirittura un brano dal sapore acustico come ‘Weeping’ e un pezzo ai limiti della musica trance come ‘Hometime’. Diversi brani mostrano una certa voglia di sperimentare, come ‘I.B.M.’, una specie di ninna nanna eseguita da computer, ma sono di fatto lasciati a se stessi senza prosieguo.

La finta svolta jazz-funk
’20 Jazz Funk Greats’(1979) è forse l’album più ‘canonico’ dei Throbbing Gristle, e senz’altro il più facile da ascoltare. La copertina apparentemente innocente (in realtà la foto venne scattata a Beachy Head, spiaggia famosa per i numerosi suicidi lì avvenuti) e il titolo generico da album compilation di standard jazz e funk nascondono in realtà un disco molto interessante, in cui i Gristle si divertono anche a tirare frecciatine alla scena musicale mainstream dell’epoca.
Impossibile non notare infatti come ‘Hot on the Heels of Love’ sia una parodia dello stile di Giorgio Moroder e come ‘Walkabout’ citi spudoratamente i Kraftwerk. Nella maggior parte dei brani, i Throbbing Gristle si avvalgono di ritmi di percussioni ossessive e coprenti, su cui poi gli altri strumenti costruiscono il resto del brano. Dell’album, ‘Persuasion’ resta forse il brano più inquietante e compiuto: narrato dal punto di vista di un pedofilo, il brano mischia oscure, dissonanti e ripetitive note di synth a rumori fuoricampo e risate di bambine, condite da strazianti lamenti di chitarra.
I touch you
And tell you what to do
[…]
Do it because I love you
And I persuade you
Persuasion___
Ti tocco
‘Persuasion’, Throbbing Gristle
E ti dico cosa fare
[…]
Lo faccio perché ti amo
E ti persuado
Persuasione
La fine di una leggenda?
Il gruppo si è sciolto nel 2010, in seguito alla scomparsa improvvisa di Peter Christopherson, e l’anno scorso anche Genesis P-Orridge è venuto a mancare, mentre Cosey e Carter sono impegnati in un loro progetto parallelo.
I Gristle meritano uno spazio enorme nella storia della musica per essere tra i fondatori della musica industrial, uno stile di musica elettronica deviato e malato, e per essere, assieme ad altri gruppi dell’epoca come i Suicide, grandi critici della contemporaneità, rappresentata dalla vita urbana, alienante e massacrante per la psiche dell’individuo. Infine, è innegabile la loro influenza su tutto ciò che è venuto dopo nel mondo della musica elettronica.

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