Una narrazione musicale
Pochi sono i personaggi del secolo scorso che possono vantare influenza e impatto culturale pari a quello di J. R. R. Tolkien. Filologo, scrittore, poeta, conosciuto al mondo per essere il padre dell’universo del Signore degli Anelli, inizialmente nato come ambiente per le storie della buonanotte del figlio e cresciuto a dismisura.

Al di fuori dei media fondamentali (la trilogia di Peter Jackson e il suo ritorno nella terra di mezzo con Lo Hobbit), poco del retroscena mitologico è conosciuto dal grande pubblico. Così, è difficile capire quanto sia importante la musica per Tolkien, tanto come elemento narrativo quanto come tratto di caratterizzazione delle razze che popolano la Terra di Mezzo.

L’argomento è talmente vasto da avere pubblicazioni interamente dedicate, come ‘Music in Tolkien’s work and beyond’, che affrontano anche il contributo dato dall’eredità di Tolkien al mondo della musica.
Con Musiculture, facciamo un viaggio attraverso il cosmo Tolkeniano e i suoi dintorni, per ascoltare più da vicino la canzone di Arda.
In principio era il Verbo
Alle origini della creazione, in un certo senso, c’è il Verbo, ma Tolkien questo Verbo lo intende in un modo molto personale.

Il verbo è cantato, la creazione è in musica. Di fronte a Eru Ilúvatar, la somma ed unica divinità della Terra di Mezzo, gli Ainur recitano la propria parte. La musica è il primo motore della genesi Tolkeniana.
C’era Eru, l’Unico, che in Arda è chiamato Ilúvatar […] E parlò loro, offrendogli dei temi musicali; ed essi cantarono al suo cospetto, e lui ne era lieto
Silmarillion, J. R. R. Tolkien
Facciamo un passo indietro. Il Silmarillion è una raccolta di racconti mitologici, scritti da Tolkien, corretti e pubblicati postumi dal figlio Cristopher nel 1977, che illustra la storia dell’origine mitologica di Arda, il mondo in cui tutti gli eventi delle opere di Tolkien hanno luogo.

Le prime entità create dal pensiero del sommo Eru sono gli Ainur, spiriti celesti con caratteristiche simi agli angeli biblici, in linea con l’origine cattolica di parte della mitologia Tolkeniana. Assieme ad essi, Eru canta, e dalla loro melodia hanno origine Ea, il cosmo, e Arda.
La Canzone della Genesi
Allora le voci degli Ainur, come su arpe e liuti, su corni e trombe, viole ed organi, come innumerevoli cori di voci, iniziarono ad adornare il tema di Ilúvatar in una grande sinfonia
Silmarillion, J. R. R. Tolkien
La melodia è così meravigliosa che un mondo intero si sprigiona da essa. Ogni Ainu, nella propria canzone, ha fornito un contributo, e tutti cantano in armonia dando forma al mondo. Tutti tranne Melkor.

Avete presente Sauron, il temibile flagello della Terra di Mezzo, colui che ha creato gli anelli del potere? Qui siamo un gradino sopra, il più potente degli Ainur è anche il più prepotente nella melodia della creazione e vuole a tutti i costi prevaricare sullo stesso Eru, geloso dello splendore della musica della genesi. Il Grande Avversario fa parlare di sé fin dalle prime battute.

Grande Avversario, perché il parallelismo cristiano qui è fin troppo chiaro: la storia di Melkor e quella di Lucifero sono estremamente somiglianti e chiaramente collegate. Il suo ruolo è lo stesso del corruttore biblico: fornire alle creature di Eru la possibilità di allontanarsi dalla grande armonia. Eppure, allo stesso tempo, Melkor è parte della canzone del mondo di Eru, e la sua essenza dissonante fluisce nella creazione stessa.
Le canzoni delle creature
Sono 10 le canzoni ne ‘Lo Hobbit’, libro di modestissime dimensioni, mentre nel ‘Signore degli Anelli‘ se ne contano ben 60. Canzoni che parlano di guerra, di attività quotidiane, che raccontano miti o semplici ballate da taverna.
La prosa di Tolkien è costellata di intermezzi musicali che costruiscono un sentiero, per immergersi nelle origini e nel carattere dei personaggi. Lo stile poetico varia ampiamente, per meglio assecondare le necessità espressive del momento narrativo.

Purtroppo, sono poche le canzoni originali che hanno ricevuto attenzione nei lungometraggi. Tra queste, una delle più memorabili e la più evocativa delle intenzioni Tolkeniane, è sicuramente ‘Far Over the Misty Mountains Cold‘, cantata dalla compagnia dei nani nel primo film della trilogia de ‘Lo Hobbit’, prima dell’inizio del viaggio.
I Led Zeppelin nella Terra di Mezzo
Moltissimi sono gli artisti contaminati dall’influenza di Tolkien. Tra questi, i Led Zeppelin sono sicuramente il caso più famoso, con ‘Ramble On‘, dall’album del 1969 Led Zeppelin II, ‘Misty Mountain Hop‘, dall’album senza titolo del 1971, Led Zeppelin IV, e, dallo stesso album, la più famosa, ‘The Battle of Evermore‘, che vi proponiamo in chiusura.
Buon ascolto, hobbits.