Caricamento...
Il 2021 colpisce ancora
Per la musica italiana il 2021 si sta rivelando tra gli anni più difficili possibili: ci hanno lasciati due dei volti più noti del nostro Paese, Raffaella Carrà e Franco Battiato, senza nessuna conoscenza del loro stato di salute prima della notizia, lasciando un amarissimo senso di scoperta e incredulità.
In confronto la fine della collaborazione di un qualsiasi gruppo non poteva avere la stessa risonanza mediatica, quindi non tutti hanno dato il giusto peso allo scioglimento dell’Fsk, con i tre componenti pronti a sperimentare le loro rispettive carriere individuali.

L’addio non è per sempre, ma Chiello, SapoBully e Taxi B hanno specificato che non sarà a breve, ma unicamente valutabile nel futuro.
Abbiamo deciso di dedicarci ai nostri progetti solisti, collaboreremo ancora, ma non sappiamo dirvi quando ci ritroverete di nuovo tutti e 3 insieme nello stesso pezzo. Per questo abbiamo deciso di lasciarvi con un regalo
Taxi B su Instagram
L’Fsk si scioglie, quindi?
Quindi è la fine di un’era. Il periodo tardo della trap italiana sta definitivamente tramontando, la violenza dei testi, l’esagerazione portata al limite del concepibile ha fatto il suo corso, tutto ciò che i tre rapper lucani hanno più che mai portato alla ribalta sta diventando a tutti gli effetti il passato.
Un canto del cigno col brano ‘Sudditaliano’ dove i componenti hanno nuovamente mostrato le loro capacità e il loro miglioramento col tempo, aggiungendo un’ultima ciliegia sul loro secondo (e per ora ultimo) album ‘Padre Figlio Spirito’.
La fine di una notte di eccessi
L’Fsk ha raccolto ciò di cui la Dark Polo Gang aveva tracciato il solco: una trap italiana, con un immaginario completamente legato al nostro Bel paese, in cui si mischiano parole anglofone, a tutto ciò che riguarda l’ambiente della nostra vita malavitosa, tra mafia, famiglia e tradizioni popolari.
Il trio potentino ha però portato ancora oltre questa eredità, aggiungendoci spezzoni di vita al limite, e annegandola in un vocabolario composto da nomi, soprannomi e nomignoli per ogni droga esistente.
L’Fsk, ancora di più dei suoi predecessori, segna un capitolo di musica grazie all’esagerazione, allo scandalo e alle forti uscite dagli schemi, in libertà e con sperimentazioni.

Si ferma una ventata di aria fresca
Le metriche assurde e completamente farcite di malavita di Sapo; le urla sprezzanti delle corde vocali di Taxi; le linee vocali ricche di autotune e fuori da questo mondo di Chiello.
Una ricerca continua di innovazione oltre lo scandalo, possibile anche grazie al quarto membro ‘ad honorem’ dell’Fsk: il loro produttore, Greg Willen.
Suoni che vanno ben oltre i piatti terzinati della trap americana, ma che aggiungono grandi componenti elettroniche ai brani, grazie all’enorme ricerca musicale di Willen.
Nei brani, infatti, si possono sentire forti rimandi alla musica gabber, hardcore, trance e a qualsiasi tipo di musica non abbia suoni facilmente digeribili dal grande pubblico, una continua sfida all’ascoltatore come le provocazioni lanciate dai tre.
Chi ne prenderà il posto?
Lo scioglimento del gruppo non è quindi cosa da sottovalutare: basteranno le carriere da solisti dei ragazzi a tener fede a quanto fatto per l’ambiente musicale italiano?

Ritroveremo dopo l’Fsk qualcosa (con questi numeri) pronto a scandalizzarci allo stesso modo?
Una scelta migliore rispetto a quella della Dark Polo, che invece prova a tornare ai propri fasti, ma in totale assenza dello smalto originale, facendoci desiderare seguano le orme dei loro successori. Un addio dunque onorevole, ma che lascia un buco che spero venga riempito a breve.
Nel frattempo, un ringraziamento
C’è stato, c’è e ci sarà bisogno del trio e di chi arriverà dopo di loro.
La calma piatta della moda musicale è giusto sia distrutta periodicamente da persone abbastanza folli da farlo.
Chiunque infatti li creda solo piccole star da social senza nulla di più, dovrebbe evitare un’analisi così superficiale
Quindi grazie e avanti il prossimo.
Caricamento...