Va sempre bene precisare

Parodiando un po’ l’episodio di Futurama, serie animata partorita dal genio di Matt Groening, in cui il professore inventa la macchina del ‘Se fossi’, eccoci pronti per un particolare esperimento in cui l’obiettivo è individuare un/una cantante e immaginare, appunto, come sarebbe ‘Se fosse un piatto‘.
Volendo quindi dare un po’ di senso logico a questo articolo e a quelli che seguiranno, l’idea di base consiste nel creare un menù musicale in cui sia possibile di volta in volta passare dall’antipasto al primo e dal secondo al dessert (senza poi contare i vari bis di portate, amouse-bouche e simili amenità gastronomiche).
Ovviamente non si andranno a buttare lì piatti a casaccio, bensì si proverà a seguire un itinerario che abbia perlomeno un minimo di senso logico.
Apre il ristorante musicale
Senza andare quindi a perdersi in ulteriori chiacchiere, veniamo subito al sodo, in modo da servire la prima portata. Chi sarà quindi la prima vittima del nostro ‘Se fosse un piatto‘? Essendo fresca di un nuovo album (la qualità delle materie prime innanzitutto) la scelta non avrebbe potuto che ricadere su Lorde, le cui note saranno perfette per un abbinamento di cocktail più aperitivo.

Prima di tutto, è bene però soffermarsi un attimo su qualche nota bio della nostra cantante neozelandese (naturalizzata croata), fondamentale per capire quale potrà mai essere il gusto della pietanza che verrà servita.
Se avessimo voluto limitarci alla prima parte della carriera musicale in questione, i toni malinconici e a tratti cupi presenti in ‘Pure Heroine e Melodrama’, album frutto di vicende personali come storie d’amore travagliate, il tutto sarebbe andato a riflettersi sul relativo piatto, tuttavia, col 2021, tra le varie novità artistiche, c’è da annotare pure una svolta solare di Lorde.
Una nuova luminosa era
Solare? E beh, considerando che il titolo stesso dell’ultima fatica della cantante in questione si chiama ‘Solar Power’ non avrebbe potuto essere altrimenti (okay, un libro non si giudica dalla copertina, ma questa volta non potrebbe esserci proverbio più calzante).
Ma andiamo con ordine, dando un occhiata al video. Insieme alle note ben più allegre, la scena si apre nientemeno che su una spiaggia sabbiosa dove l’atmosfera pare richiamare fin da subito una vacanza ai tropici, in mezzo a feste tiki e frutta rinfrescante.
Frutta rinfrescante. Ecco il nostro proverbiale campanellino. Se la nuova Lorde fosse un piatto sarebbe sicuramente l’accoppiata piña colada e gamberi fritti panati alla noce di cocco, il tutto magari accompagnato con un buon chutney di mango, giusto per non farci mancare nulla dalle latitudini più calde.
Forget all of thе tears that you’ve cried
Dimentica tutte le lacrime che hai pianto
Solar Power, Lorde
Da Lorde al piatto passo dopo passo

Seconda fase: se dal se fosse si passasse a un se volessi (mettermi a cucinare/mangiare)? Certo! Avendo a disposizione tempo e passione per i fornelli non è nulla che non si possa replicare tranquillamente a casa, magari ascoltando proprio ‘Solar Power’ di Lorde (tanto il singolo quanto l’omonimo album).
Se cantando troppo si dovesse asciugare la gola, è forse il caso di cominciare con la piña colada, drink alcolico composto da una parte di rum bianco, una di crema o di latte di cocco e da tre di succo d’ananas.
Partendo da questa proporzione, da riadattare al numero degli ospiti, basta poi shakerare tutto con ghiaccio triturato, avendo cura di servire ben freddo, magari decorando con un ombrellino e una ciliegina al maraschino.
E adesso le proteine

Continuando a passare in rassegna le nostre componenti culinarie a base di Lorde, è quindi il momento di concentrarsi sull’aperitivo vero e proprio, per cui serviranno, per quattro persone (il numero comunque è relativo, tutto dipende dal fattore S, dove S sta per capienza dello stomaco), circa mezzo chilo di gamberi (meglio se puliti e sgusciati), 150 g di farina, 150 g di amido di mais, una bustina di lievito, 360 ml d’acqua, 200 g di cocco grattugiato, sale, pepe, olio per friggere.
Unire in una ciotola farina, amido, sale, pepe e lievito, per poi aggiungere poco alla volta l’acqua, mescolando con una frusta in modo da evitare che si formino grumi.
Immergere i gamberi nella pastella ottenuta e passarli nel cocco appositamente disposto in un’altra ciotola. Cuocere in abbondante olio bollente per circa tre minuti, o almeno finché non si sarà raggiunta una bella doratura. Scolare asciugando l’olio in eccesso su della carta da cucina.
Equilibrando i sapori

Dal momento in cui il fritto da solo potrebbe impastare un po’ la bocca, si può sgrassare il tutto con un chutney, accompagnamento di origine indiana la cui versione semplificata può essere fatta in tutta tranquillità, anche se, in effetti, ormai non è poi così difficile trovarlo già pronto direttamente al supermercato.
Per la terza componente del nostro piatto Lorde avremo quindi bisogno di due manghi ben maturi, 100 g di zucchero, 125 ml di aceto di mele, circa 3 cm di zenzero e 20 g di peperoncini rossi (questi ultimi due ingredienti possono essere variati in termini di quantità in base ai propri gusti).
Si comincia con lo sbucciare e tagliare a dadini la frutta, ricordando di prestare attenzione al durissimo nocciolo centrale, per poi tagliare a julienne lo zenzero debitamente spellato e i peperoncini privati dei semi.
Unire tutti gli ingredienti in una casseruola a fondo spesso e far cuocere a fuoco lento per circa un’ora mescolando di tanto in tanto. Far raffreddare.
Non ci resta che mangiare
Adesso che tutte le componenti sono pronte (l’ideale sarebbe preparare il chutney in anticipo), possiamo alzare il volume di ‘Solar Power’ e dare inizio alla cena (o alla festa), servendo quello Lorde, Se fosse un piatto.
Dopo aver bevuto e mangiato allegramente, a questo punto non ci resta che pulirci le dita e aspettare la prossima portata: un altro stuzzichino o ci sarà già l’antipasto? Ovviamente, per saperlo, stay tuned!
Post scriptum: visto che non sarebbe educato augurare semplicemente un buon appetito, iniziamo magari con un bel brindisi! Alla salute!