24 dicembre 1945, Fayetteville, West Virginia, George e Jennie Sodder stanno trascorrendo una tranquilla vigilia di Natale a casa, insieme a nove dei loro dieci figli. Dopo aver cenato e scartato i regali, i genitori vanno a dormire, e lasciano i figli a giocare ancora un pò in salotto. Verso la mezzanotte la donna riceve una strana telefonata. Qualcuno cerca un uomo con un nome bizzarro e chiude la conversazione bruscamente.
Che cosa è successo ai fratelli Sodder?
Jennie va a controllare i bambini in salotto e si accorge che non avevano spento la luce e non avevano chiuso le imposte. Ma non dà molta importanza a questi dettagli. Dopo aver chiuso le imposte, nota la figlia di otto anni che dorme sul sofà in cucina, e torna a letto a dormire. Verso l’una di notte un rumore assordante proveniente dal tetto sveglia la donna, Jennie rimane un attimo in ascolto, ma non accadde nulla, e così torna a dormire.
Verso l’una e mezza di notte un incendio divampa all’interno della casa. Jennie e George Sodder vengono svegliati dall’odore del fumo che stava invadendo la casa. Cercano di portare i figli in salvo, ma non tutti riescono a scappare. I cinque bambini al piano di sopra, Maurice, Martha, Louis, Jennie e Betty, rimangono intrappolati in casa.

George cerca disperatamente di salire al piano superiore per mettere in salvo i figli rimasti intrappolati, ma la scala esterna non c’è più, è stata rimossa. Provano a chiamare i pompieri, ma il telefono non funziona, e i soccorsi arrivano tardi.
Cerca allora di usare uno dei camion con cui trasporta il carbone per arrampicarsi dalla finestra, posizionandolo sotto. Ma entrambi i camion non si mettono in moto, nonostante il giorno prima funzionassero.
Nel giro di poche ore la casa dei Sodder è completamente distrutta. I pompieri si recano all’interno per cercare i corpi dei piccoli, ma non trovano nulla, neanche le ossa. Anche le indagini successive non portarono alla luce nessun frammento osseo o parte del corpo dei fratellini Sodder.

Secondo l’indagine svolta, l’incendio era stato provocato da un banale cortocircuito elettrico e il caso viene ufficialmente archiviato. I genitori però non si danno pace e continuano a cercare giustizia, si rivolgono anche all’FBI, a esperti e investigatori privati.
Oltre alla scala e ai camion sabotati si aggiunge la perizia di un tecnico, che stabilisce che i cavi del telefono erano stati tagliati, la linea telefonica manomessa di proposito.
Ventidue anni dopo, i Sodder ricevono per posta la foto di un ragazzo, Louis, che sembra identico al figlio scomparso. Il CAP era 90132, il codice di avviamento postale di Palermo.
Una teoria molto diffusa sostiene che i bambini sono stati rapiti da un’organizzazione di stampo mafioso, collegata con la Sicilia, corroborata dal fatto che la famiglia Sodder è di origine italiana. George Sodder nasce in realtà come Giorgio Soddu a Tula, un paesino in provincia di Sassari, ed emigra all’età di tredici anni negli Stati Uniti insieme a suo fratello maggiore.
George ha avuto dei dissapori con alcuni dei suoi connazionali a causa delle sue idee antifasciste. Un assicuratore della zona arrivò a minacciarlo di dare fuoco alla casa con dentro i suoi figli.

George e Jennie muoiono senza sapere cosa è successo ai loro figli. Il caso dei fratelli Sodder rimane ancora oggi un mistero.