Mina, voce Regina della musica italiana, alla scoperta dei suoi duetti
Sicuramente uno dei più conosciuti è quello creato come sigla di chiusura della trasmissione televisiva Teatro 10 del 1972 in cui la troviamo a cantare al fianco di Alberto Lupo Parole parole. Ironizzando su una storia d’amore, dove la monotonia di coppia ha spento ogni tipo di sentimento nell’altro, mettono in musica un simpatico dialogo dalle parole ormai prive di significato.
La parte maschile cerca di spiegarsi trovando mille giustificazioni per il suo comportamento, ma la donna non è disposta nemmeno ad ascoltarlo etichettando ciò che ha da dire come parole vane e vuote. La musica di Gianni Fierro si insinua con fiati e percussioni.
Insieme a Fabrizio De André, esponente di spicco del cantautorato italiano, nel 1997 eseguono splendidamente La canzone di Marinella. Il duetto contenuto nella raccolta Mi innamoravo di tutto dello stesso anno, si ispira all’omicidio di Maria Boccuzzi avvenuto il 28 Gennaio 1953 a Milano. Con garbo e rispetto per la vittima, espongono la storia di una meretrice sedicenne che era stata scaraventata nel Tanaro o nella Bormida da un delinquente.
Come spesso accade nella poetica del genovese si mi mette in luce lo strato sociale più debole e nascosto della città. La voce di Mina si fa carico di tutto il dolore per farci immergere in un’atrocità senza eguali.
Solo un anno dopo cambia completamente atmosfera e spalla, infatti è il turno Adriano Celentano con Acqua e sale. Ci portano all’intero di un amore turbolento che, se pur con alti e bassi, continua a protrarsi nel tempo. Anche in questo caso vi è l’alternanza tra i due protagonisti, complementari come l’acqua e il sale, provano sia le gioie ma anche i dolori della coppia. La voce di Mina si fa pungente e dai tratti malinconici, nel ritornello cantato all’unisono si sentono entrambi vittime del loro rapporto; questo perché quasi mai si possono attribuire le colpe esclusivamente a una persona.

Il rocker Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours, nel 2009 scrive Adesso è facile; se in origine doveva cantarlo solo Mina, si decise di farne un duetto. Il pezzo descrive un amore che nasce da una precedente rottura e pone l’accento su una ritrovata facilità nei gesti durante la rinascita di una coppia che decide di riprovare a vivere.
Nel 2019 si affaccia al mondo del rap grazie alla collaborazione con Mondo marcio in Angeli e demoni. Il testo parla delle contraddizioni proprie della natura umana ed esprime l’importanza di mostrare i difetti che rendono unici chiunque li accetti.
È possibile notare come Mina sia stata in grado di attraversare vari generi musicali in tanti anni di attività, senza mai perdere il suo calamitante fascino; in ogni sua canzone trasmette qualche emozione della sua personalità.