La routine e la mente contano per credere nella classifica
Ormai è un’abitudine per il Napoli, questione di mentalità. “Tell me you believe” ovvero “Dimmi che ci credi”, canta così Sabrina Salerno in ‘Boys‘, come si può fare a qualsiasi tifoso partenopeo. Decima vittoria consecutiva e record. È la terza volta che la formazione campana riesce in questo intento: nelle due precedenti occasioni era accaduto con mister Sarri in panchina e non era mai comunque andata a buon fine… l’operazione scudetto.

Con Spalletti sarà diverso? Per lui, tra l’altro è un bis, perché l’impresa gli era già riuscita allenando la Roma (senza raggiungere l’obiettivo massimo). D’altra parte anche Sabrina Salerno (insieme a Jo Squillo) cantava in ‘Siamo donne’, “C’è chi guarda nel passato e chi invece è già cambiato”.
Insomma, la vittoria sull’Empoli e il contemporaneo pareggio del Milan sul campo della Cremonese, nella quattordicesima di andata della Serie A, lanciano il Napoli a +8 sui rossoneri, loro primi inseguitori insieme alla Lazio. Questione di preparazione? Insomma corrono di più questi ragazzi del sud o c’entra anche la mente? Intanto cede l’Atalanta a Lecce e viene raggiunta dall’Inter che travolge il Bologna, ed entrambe sono comunque sotto alla Juventus (a -2 da Milan e Lazio), mentre nelle zone basse sale il Lecce, scendono sempre la Sampdoria e il Verona, ed è semistabile lo Spezia. Eppure Sabrina Salerno gliel’aveva detto a Gasperini e Thiago Motta, come in ‘Siamo donne‘, “Attento che cadi, attento che cadi”.
Deda e Salmo sono più forti anche di Spalletti, Pioli e Sarri
E così, per il Napoli, fanno 12 vittorie (10 di fila appunto) e 2 pareggi, in 14 giornate. Questa volta tocca all’Empoli, che se può vantarsi di aver imbrigliato a lungo gli azzurri al Maradona, va considerato il 75% di possesso palla dei padroni di casa e la quantità di tiri arrivati verso la porta toscana. Certo, non è il Napoli brillante di sempre, poi, però, un rigore contestato su Osimhen (a segno va Lozano), poi l’espulsione di Luperto, facilitano le cose fino al raddoppio di Zielinski nel finale per il 2-0 definitivo. Spalletti sa quel che vuole e canta come Deda e Salmo in ‘Più forte’, “Se questo è un incubo, frate non devi svegliarmi”.

Peccato per il Milan che il Var annulli la rete segnata da Origi, però, è andata così, lo 0-0 in casa della Cremonese, che festeggia come per un miracolo, al di là che non sia ancora riuscita ad ottenere una vittoria. Nessun dramma certo, però, nessuno tra i rossoneri si aspettava di essere così distante a questo punto della stagione. Le assenze e certi giocatori che non stanno esprimendosi al meglio, rendono le cose più complicate. “Questo gioco che mi annoia non fa più per me Pensavo di essere più forte”, canta mister Pioli come Deda e Salmo in ‘Più forte‘.
Otto punti sono tanti è una classifica che davvero non ci piace. Abbiamo l’opportunità di tornare a vincere, poi c’è la sosta e abbiamo il tempo di risistemare. Ma i complimenti vanno fatti al Napoli
Stefano Pioli, allenatore Milan
Un diciassettenne per decidere una sfida fondamentale. La Lazio supera il Monza all’Olimpico grazie al gol di Luka Romero (maggiorenne fra una settimana) e fa un balzo tale da arrivare al secondo posto in classifica. Nella serata in cui si rivede in campo anche il super bomber Ciro Immobile, dopo circa un mese, il Monza di Palladino si era dimostrato all’altezza, l’1-0 è soltanto il frutto di quella fiammata.
Bologna, Atalanta e Verona, un bel ciao da Martina May
Serviva una vittoria all’Inter per riscattare la sconfitta con la Juventus dello scorso turno. Certo, il 6-1 sulle spalle del Bologna di Thiago Motta, è davvero una bella risposta. Grande show di Dimarco che realizza 2 gol, poi per i nerazzurri (che rimangono a -11 dal Napoli), dopo il vantaggio ospite di Lykogiannis, vanno a segno anche Dzeko, Lautaro, Calhanoglu e Gosens. E allora Inzaghi canta al collega di panchina (eroe del triplete interista), “Tu vorresti un’altra chance, mi dispiace non mi va”, come Martina May in ‘Ciao’.
Sconfitta e raggiunta proprio dall’Inter, l’Atalanta di Gasperini, battuta a Lecce: i giallorossi vanno in vantaggio coi gol di Baschirotto e Di Francesco, poi accorcia Zapata, tutto prima dell’intervallo, ma nella ripresa il pari lo falliscono Malinovskyi e Koopmeiners, così finisce 2-1 al Via del Mare. E il mister dei bergamaschi, che forse ha sottovalutato avversari e ambiente, ha capito e canta come Martina May in ‘Ciao‘, “D’accordo, lezione imparata”.

Torna a respirare il Sassuolo (che veniva da 4 k.o. negli ultimi 5 match), mentre la Roma (a -12 dal Napoli), che non gioca certo bene, interrompe la serie di vittorie esterne di fila (a quattro). Nell’1-1 in Emilia fanno gol Abraham e Pinamonti, botta e risposta esterna-interna nel finale del match.
Le proteste veronesi per un doppio rigore non assegnato non si placano, ma quel che conta è il risultato finale: 0-1, così la Juventus batte il Verona al Bentegodi. Il gol è dell’ex Kean, favorito da un doppio rimpallo, ma fatale davanti alla porta. Per i veneti la nona sconfitta di fila, per i piemontesi la quinta vittoria consecutiva.
Ciò che hanno dentro Alex W, Gotti, Sottil, Italiano e Stankovic
Dopo l’inatteso stop interno con la Fiorentina, lo Spezia torna a fare punti (e li fa soltanto lì), nel suo stadio. Arriva a quota 10 pareggiando 1-1 con l’Udinese (che non vince da 6 gare ed è l’ultima squadra allenata da Gotti, ora allo Spezia). Tutto nella prima frazione con il vantaggio interno di Reca e la risposta di Lovric, poi c’è una traversa per parte, ma è un tassello che fa comodo ad entrambi, anche per come si è sviluppato. Insomma, nel match in notturna, i due tecnici (l’altro è Sottil) possono cantare come Alex W in ‘Ciò che abbiamo dentro’, “Dietro queste luci non ci serve più niente”.

Sempre più giù, invece, la Sampdoria, superata 2-0 dal Torino, coi gol di Radonjic e Vlasic. La pressione per la decima sconfitta stagionale dei genovesi, fa arrabbiare Stankovic (espulso in occasione del secondo gol granata), che già ragiona (subentrato da qualche turno a Giampaolo) di lasciar perdere.
Tra campionato e Conference League ora sono 5 le vittorie di fila della Fiorentina, che prevale sulla Salernitana: in gol Bonaventura, poi la risposta campana di Dia, e infine Jovic, che segna, l’arbitro La Penna gli annulla la rete per fuorigioco e il Var convalida. Un 2-1 che continua a far volare il team di Vincenzo Italiano. Caro mister, come canta Alex Wise in ‘Ciò che abbiamo dentro‘, “Se ti guardi attorno siamo terra piena di stelle”.