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Quanto scotta lassù se c’è Tommaso?
E dai e dai, il Napoli non poteva continuare a non approfittarne. Con le milanesi davanti ad essere sempre meno irresistibili, la formazione partenopea, riesce all’ottava giornata di ritorno della Serie A, a scavalcare l’Inter e agganciare il Milan in vetta. Pensando alla riconquistata leadership, canta come Tommaso Paradiso in ‘Tutte le notti‘, “E ti sogno Tutte le notti Anche quando mi sveglio Anche quando sono sobrio”.

Frutto di una partita risolta al 94′ (1-2 il finale), in cui la Lazio soccombe all’Olimpico dopo aver risposto con Pedro al gol di Insigne e aver sigillato la sfida grazie a Ruiz, proprio l’uomo che Spalletti avrebbe da ben prima dovuto sostituire, visto lo scarso rendimento. Ha avuto ragione lui. Beh, è proprio il momento giusto, proprio in vista del big match col Milan.
Mi piace sottolineare che tutti rompono i cog***ni a questa squadra dicendo che non ha carattere. Adesso voglio vedere cosa dicono. I miei calciatori non hanno paura
Luciano Spalletti, allenatore Napoli
Lascia proprio altri punti sulla strada dello scudetto il Milan che s’inceppa ancora, ed è la seconda volta di fila, pareggiando 1-1 con l’Udinese a San Siro. I tifosi sono stufi. Ecco perché come Tommaso Paradiso in ‘Tutte le notti’, “La curva non canta e la piazza è ubriaca”. Non è servito neanche il Var, che ha guardato e controllato, il gol di Udogie, che tocca con un braccio, è stato comunque convalidato. I friulani riescono così a ristabilire il risultato dopo il vantaggio nel primo tempo di Leao. E c’è qualcuno che ha ricordato come il 25 febbraio fosse proprio il decennale della rete fantasma segnata ai rossoneri da Muntari. Napoli ora proprio a braccetto.
Manca il guizzo decisivo all‘Inter che non va oltre lo 0-0 sul campo del Genoa. E già sapendo il risultato dei cugini. Per i liguri il quinto pareggio consecutivo, mentre per i nerazzurri vincere diventa un problema se il muro tra difesa e centrocampo regge e se, soprattutto, il portiere avversario le prende tutte.
Certo non va dimenticato che il team allenato da Inzaghi deve ancora recuperare una partita (contro il Bologna), ma questa Inter non riuscirebbe mai ad intaccare il primato di Milan e Napoli. Problemi di pressione? Forse come Tommaso Paradiso in ‘Tutte le notti’, gli interisti hanno un pensiero: “Dovremmo sparire e rinunciare E poi apparire Sopra questo grande mare”.
Ariete costruisce castelli di lenzuola con Juve, Cagliari e Bologna
Sul tetto dei bomber ora c’è lui, proprio Vlahovic, quello che fa sognare i tifosi della Juventus. Lo scudetto? Proprio come Ariete in ‘Castelli di lenzuola‘, “Passerà un’altra notte ancora, giochiamo a sognare, non svegliarmi, costruirò castelli di lenzuola”. Dopo l’apertura di Kean, al Castellani, nel 2-3 finale, ci mette lo zampino due volte (è il terzo gol con la maglia bianconera), mentre l’Empoli, sempre ad inseguire, fa centro con Zurkowsky e La Mantia (che sfiora il 3-3).
Il team di Andreazzoli, che aveva superato i torinesi all’andata, non vince da ben 10 giornate, ma vista l’alternanza dei risultati di chi lo segue, continua a rimanere in una posizione tranquilla. Ora Allegri è a -7 da Milan e Napoli e ha anche l’Inter davanti, e proprio per questo dichiara il suo pensiero: “Se lo giocano le tre dell’Ave Maria”.

Seconda sconfitta casalinga di fila per il Torino, che cade sotto i colpi del Cagliari 2-1. Per i sardi il balzo fuori dalla zona retrocessione è una vera liberazione, i granata sono invece alle prese con un periodo veramente nero: nelle ultime cinque gare, tre k.o. e due pareggi. “Dammi fiato, dammi sonno”, canta Ariete in ‘Castelli di lenzuola’ con Juric. Avanti il team di Mazzarri con Bellanova, la riprende Belotti, ma Deiola la risolve. La rivoluzione del tecnico ospite e della società rossoblù funziona, i giovani con tanta voglia e piedi buoni, stanno tirando fuori il Cagliari dal fango.
E pensare che ci ha anche provato la Salernitana a vincere la gara con il Bologna, ma Nicola proprio non ce l’ha fatta. Anzi Zortea ha risposto nella ripresa al vantaggio emiliano di Arnautovic (al nono centro stagionale) nel primo tempo (1-1 finale). Due squadre con seri problemi di risultati, una, quella campana pure con difficoltà legate alla classifica, che si fa sempre più dura. Due gare da recuperare, ma è più difficile man mano che le giornate aumentano. Come Ariete in ‘Castelli di lenzuola’, “rincorro i tuoi sguardi perché hai l’oro negli occhi”. La salvezza brilla…
Per il dolore finale una Pioggia di Cbd su Spezia e Fiorentina
Che dolore fanno gli ultimi minuti di gara? Provate a domandarlo a Thiago Motta e a Vincenzo Italiano, che cantano con Chiamamifaro in ‘Pioggia di Cbd‘, “Ultimi attimi col cuore che è una bomba ad orologeria Gli occhi si incrociano e una voce dice ‘Forse è solamente colpa mia‘”. Abraham che segna su rigore al 99′ (si gioca fino al 100’) alimenta i sogni Champions della Roma. E pensare che proprio l’inglese sbaglia a più non posso, ma ha tutta la lucidità del mondo quando dal dischetto la piazza dove un Super Provedel (c’è nuovamente aria di nazionale azzurra) non riesce ad arrivare per un soffio.

Trentuno conclusioni verso la porta dello Spezia, una dozzina di palle gol pulitissime, tra cui due pali e due traverse, ma pure il rischio di subire (giusto in un paio di occasioni), eppure tutto stava naufragando prima che arrivasse il penalty salvaMourinho (che vede vincere i suoi 1-0 al Picco, seguendo il match dal pullman), aiutato dal Var. Gli spezzini protestano con l’arbitro per questo e per l’espulsione di Amian (troppo frettolosa nei cartellini), rivolgendosi direttamente ai vertici del settore per avere addirittura delle scuse. Sarà utile? MIlan docet.
Arriva al 94′ la gioia per mister Dionisi. A pochissimi secondi dalla fine Defrel fissa il definitivo 2-1 del Sassuolo sulla Fiorentina. Traorè, che colpisce anche una traversa ed è al secondo gol in tre gare, aveva portato avanti i neroverdi, poi il primo sigillo viola di Cabral, mentre gli ospiti toscani sono in inferiorità numerica per l’espulsione di Bonaventura. E Italiano, tecnico della Fiorentina: “Non sono tranquillo, impossibile dopo che prendi un gol così a trenta secondi dalla fine e porti a casa zero”.
Irama fa cadere 5 Gocce su Simeone e Pasalic
Torna al gol dopo due mesi e mezzo Simeone e trascina il Verona sul Venezia, un 3-1 dove si insinua la marcatura di Okereke, ma non basta. “Così dolce, se chiudo gli occhi poi mi sembra che volo”, cantano Irama in ‘5 Gocce‘ insieme al Cholito. Questa tripletta (tutta in un solo tempo di gioco, che lo fa toccare quota 15 tra i cannonieri) ci voleva per un ragazzo che merita tante fortune e che trascina i suoi a 40 punti in graduatoria, molto vicino alla zona Europa League, lasciando ai conterranei veneti il terzultimo posto (scavalcati dal Cagliari), pur con una partita in meno.

Il risveglio c’è anche a Bergamo, dove si rivede la vera Atalanta, capace di frenare la corsa della Sampdoria e stenderla 4-0 nel posticipo del lunedì: prima Pasalic, poi la doppietta di Koopmeiners e in chiusura Miranchuk. Un classico? Si fa male Malinovskyi nel riscaldamento per un fastidio fisico e chi lo sostituisce (Pasalic) mette la strada in discesa ai suoi segnando dopo soli 6 minuti. “Un’incisione precisa, non mi diverto sennò” intonano Irama in ‘5 Gocce’ e il prescelto (quasi dal caso). I blucerchiati? Un gol annullato a Caputo e tutto qui.
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