La neocapolista milanese si arrampica Sui muri
Che Inter! Quattro partite senza subire neanche un gol, quinto successo di fila, l’ultimo con il Cagliari, un poker di reti (4-0) che consegna ai nerazzurri la prima piazza solitaria della classifica di Serie A.

Il campionato arriva alla diciassettesima giornata e trova la capolista che ha dimostrato maggior continuità. Insomma, si tratta comunque dei campioni d’Italia in carica. Perché come cantano gli Psicologi in ‘Sui muri‘ c’è sempre “Qualcuno ti odia e lo senti, ti fa male. Ma sei abituata al domani, sei fatta per restare”.
Migliorare è difficile, abbiamo passato il turno di Champions dopo 11 anni, ora siamo primi in classifica. Dobbiamo continuare così per rimanere in vetta. Un mese fa eravamo a sette-otto punti di distanza. Ho una grande società alle spalle
Simone Inzaghi
Quindi la doppietta di Lautaro (che sbaglia un rigore) e le reti di Sanchez e Calhanoglu, che suggellano una bella serata (da record) dedicata a Peppino Prisco, scomparso proprio quel giorno di vent’anni fa. Intanto il sorteggio Champions sentenzia i marziani del Liverpool.
Il Milan vuole respirare insieme a Chiamamifaro
E se non ci fosse Ibrahimovic come sarebbe andata a finire? Semplice, dopo la sconfitta e l’eliminazione dalla Champions League, il Milan avrebbe incamerato la seconda batosta di fila. Contro l’Udinese, in Friuli, finisce però 1-1, perché l’attaccante svedese rimedia nel recupero al vantaggio nel primo tempo di Beto.

Un buon esordio sulla panchina di casa per Cioffi (dopo l’esonero comunque immotivato di Gotti), mentre dall’altra parte Pioli deve ragionare su come dare carica ad una squadra spenta. Certo, anche Chiamamifaro in ‘Addio sul serio‘ canta “Mi sono fermata un po’ per respirare”, però adesso, se si vuole puntare allo scudetto (unico obiettivo in ballo, con vetta ora comunque a -1), si deve riprendere vita. Intanto Ibrahimovic entra nel ‘club dei trecento‘, coi giocatori ad aver segnato almeno 300 reti nei 5 campionati principali dal 2000 a oggi. Molto distanti restano comunque Messi e Cristiano Ronaldo, con quasi 200 gol di più.
Il Veleno di Guè per una grande Atalanta
Non si ferma più l’Atalanta, che va a vincere (2-1) sul campo del Verona. E nonostante il solito grande Simeone, che infila l’ennesima rete nella porta avversaria. Vietato parlare a Gasperini di scudetto, ma come canta Guè in ‘Veleno‘ “Sangue alle tempie viaggiando spazio-tempo. Strisce di luce di notte, è un inseguimento (Uh)”.

Terzo posto, mettendosi alle spalle il Napoli (ex capolista fino a 2 turni fa), non è cosa da tutti i giorni, ma ci hanno pensato prima Miranchuk (decisivo, ma non certo nella sua stagione migliore) e poi Koopmeiners (che ha fiuto del gol, ma in questo caso viene aiutato da una deviazione che spiazza Montipò) a ribaltare il risultato al Bentegodi.
Napoli piazzato sotto una Brutta nuvola da Gazzelle
Una parabola discendente che pare inarrestabile quella che porta il Napoli fuori dal podio della Serie A. “C’ho perso più che c’ho guadagnato. Più che brindato c’ho bevuto su. Più che figata sono stato sfigato. Più che mangiare sono stato mangiato” canta Gazzelle in ‘Brutta Nuvola‘.

La seconda sconfitta di fila per i partenopei di Spalletti arriva con l’Empoli, da un gol beffardo: Cutrone di nuca, tocca involontariamente in porta dopo una respinta in area di Anguissa. Sicuramente gli azzurri nel loro ‘Maradona’ avrebbero meritato di più, ad esempio hanno tirato 3 volte più degli avversari, ma quando gira male, non c’è niente da fare. Per fissare lo 0-1 basta quel ‘gollonzo’ alla ‘Mai dire gol‘ a metà ripresa.
La meglio gioventù di Vicario con Fiorentina e Rona
Momenti d’oro per avvicinarsi alle zone che contano e magari per rialzare l’asticella dopo aver vissuto chi un po’ di anonimo finora (Torino e Sassuolo), chi senza troppa continuità (Fiorentina e Roma). “Bеlla, vieni qua! Batti il ferro finché è caldo, fattura. Petto in fuori e mento in alto, sei una star” canta Margherita Vicario in ‘La meglio gioventù‘.

Partiamo dalla vittoria dei viola, che non hanno pietà dell’ultima in classifica della Serie A, la Salernitana, rifilando agli sventurati un poker di reti. Doppia firma per Vlahovic (che ha già segnato 32 gol in un anno solare), in mezzo a Bonaventura che apre e Maleh che chiude nel 4-0 finale.
E se non c’è cattiveria come capita al Bologna, non può che approfittarne il Torino, un 2-1 messo in discussione soltanto dal rigore di Orsolini nel finale, ma sigillato in precedenza da Sanabria e dall’autorete di Soumaoro.
E poi il Sassuolo, che vince 2-1 in rimonta sulla Lazio, ribaltando il gol di Zaccagni, nella ripresa, per merito di Berardi e Raspadori. Certo, la traversa di Basic al 90′, ha fatto tremare veramente anche il risultato.
Infine la Roma, nel posticipo di Serie A che chiude la giornata battendo 2-0 lo Spezia con un doppio colpo di testa (Smalling e Ibanez), sempre su corner, così Thiago Motta, allievo di Mourinho, non riesce certo a superare il maestro. Giallorossi agganciati alla Juve.
Genoa e Juventus davvero deluse con Lda
“Ricordo quando eravamo Immersi in un cielo stellato Che vedo sfocato ormai” canta Lda in ‘Scusa‘, così Genoa e Juventus deludono tifosi e società. I rossoblù cedendo nel derby con la Sampdoria per 3-1, segnando a risultato acquisito con Destro, dopo i gol di Gabbiadini (un vero trascinatore), Caputo e l’autorete di Vanheusden. I blucerchiati, intrisi nelle vicende giudiziarie del dimissionario presidente Ferrero, i cugini che non vincono da 15 partite (le ultime 5 con Shevchenko in panchina).

E i torinesi? Poveri bianconeri che passano in vantaggio con Morata sul campo del Venezia, ma poi vengono rimontati nella ripresa con Aramu. Un pareggio malinconico (1-1), andando avanti dopo aver sprecato almeno quattro occasioni e magari lamentandosi per la mancata espulsione di Ampadu (il secondo giallo per il fallo su Cuadrado). Però, dopo il gol neroverde, tanto inutile possesso palla e scarse idee anche se Allegri è sollevato per la questione Dybala.