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Il ruolo di Chanel nel film di Lady Diana
La moda è evocazione, è immaginario, è emozione, è mistero. Un abito può ricondurci ad epoche ed avvenimenti passati, facendoli rivivere con una potenza disarmante. Jacqueline Durran, costumista nel film Spencer di Pablo Larraìn, è la prova che nulla è più evocativo del giusto capo, nella giusta scena e animato dalla giusta indossatrice.
In questo caso, a portare l’arduo compito di vestire i panni di Lady Diana, è la magnetica bellezza di Kristen Stweart, elevata dai pezzi haute couture di Chanel.

Jacqueline Durran e la sua missione: gli abiti Chanel devono raccontare di Lady Diana
L’attrice è ormai da molto tempo ambassador della maison di Chanel che, anche in questa esperienza, le ha concesso l’onore di portare sul grande schermo alcuni dei suoi più preziosi pezzi d’archivio. La missione sostenuta da Jacqueline Durran, Kristen Stweart e dalla maison, non era certo di poco conto: rappresentare la struggente bellezza di Lady Diana, in tutta la sua eleganza così come in tutta la sua sofferenza. L’immagine straziante di una rosa che cerca di farsi largo nel clima rigido dell’inverno.
Due facce della stessa donna: conoscerle attraverso i suoi capi
Ogni abito esclusivo ha la missione di evocare un significato nascosto, portando alla luce i due lati, discordanti e allo stesso tempo congruenti, della principessa: la sua quotidianità in abiti informali, jeans a vita alta e ballerine, e la vita a palazzo scandita da repentini cambi d’abito, uno più costringente dell’altro. Tuttavia, in un unico momento Lady D si sente libera di essere se stessa, ed è indossando l’intramontabile eleganza di un capo firmato Chanel. Forse è proprio questo che meglio descrive la malinconica donna: dotata di un’eleganza intramontabile.
La straziante bellezza della principessa sul grande schermo

L’abito più rappresentativo è sicuramente un meraviglioso pezzo haute couture, indossato dall’attrice nella straziante scena in cui Diana, persa tra i corridoi trafficati di Buckingham Palace, si accascia a terra e piange, sopraffatta dalla bellezza dell’arte che la circonda, incapace di darle forza.
Kristen Stewart
“Durante la ricerca negli archivi – spiega ancora l’attrice, – abbiamo capito immediatamente che questo era l’abito perfetto [per la scena]. Vedere una donna sul pavimento, sulle piastrelle del bagno, con un vestito del genere, ti spezza il cuore. […] Non è affatto da me avere una reazione così emotiva, ma ogni volta che vedo il poster di Spencer mi viene da piangere”.
Le immagini regalano al pubblico una vastità di emozioni in contrasto tra loro
Spesso, nel film, gli abiti hanno la funzione di innescare nell’animo dello spettatore un senso di tristezza, portandolo a chiedersi “come può una donna tanto elegante, sentirsi così piccola?”. Quest’emozione è resa efficace grazie a dei contrasti visivi. Uno, in particolare, è evidente nel momento in cui Lady D, distesa nel pavimento del suo asettico bagno, da sfogo alle sue frustrazioni, sfociate nei noti disturbi alimentari da cui era afflitta. La nota di contrasto è data dal cappotto indossato dall’attrice: rosso fuoco, rosso passione, rigorosamente Chanel.
Un tributo alla bellezza di Lady Diana, tra eleganza e malinconia
“Questa collaborazione ci ha regalato qualcosa che non saremmo riuscite a trovare altrove – afferma la costumista. – I pezzi di Chanel hanno avuto un ruolo vitale nell’aura della principessa D, quindi tutto ciò è stato incredibilmente prezioso per tutti”.
Jacqueline Durran
Il tributo alla principessa, e a tutto ciò che ha rappresentato tramite la sua immagine, è stata la chiave del film: spoglia dei suoi capi iconici, senza tempo ed identificativi, non sarebbe emersa in egual maniera la magia dell’anima di questa donna iconica.
Non ci resta che attendere l’uscita del film che si preannuncia come la dimostrazione del fatto che la bellezza è ovunque, anche negli occhi più tristi. A dire il vero, forse, non c’è bellezza più vera di quella che risiede nella malinconia.

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