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Tornando alle origini con Avril
D’accordo, abbiamo deciso di cambiare un po’ rotta rispetto al solito e lo abbiamo dimostrato prima con la dolcissima Melissa Forti, poi con l’energica Gal Gadot. Adesso è il momento di tornare a casa: perciò rieccoci sul pentagramma grazie ad Avril Lavigne, con la quale andremo ad arricchire il nostro ricettario che ormai comprende svariati piatti (dagli antipasti al dolce in stile Taylor Swift).
Poiché prima di dedicarci all’artista in questione, e di conseguenza alla ricetta abbinata, ci piace motivare la nostra scelta, anche questa volta non potremo fare diversamente: finalmente, dopo aver riconfermato l’avvio del tour posticipato a causa della pandemia, giusto mercoledì scorso è stato rilasciato il suo ultimo singolo ‘Bite Me’ (che si va ad aggiungere ad una lunghissima serie di pezzi in vent’anni di carriera).
Dalla provincia alla fama internazionale

Oggi Avril è famosissima in tutto il mondo: tuttavia anche la sua storia inizia così, all’improvviso, per cui è necessario tornare alle origini nel suo amato Canada dove cresce in una piccola cittadina dell’Ontario all’interno di in un contesto profondamente religioso.
Esattamente come abbiamo avuto modo di constatare più e più volte nel corso del nostro percorso gastronomico, cantanti e soprattutto cantautori si sono avvicinati al mondo della musica sin da piccoli: anche Avril non è stata da meno militando nel coro della chiesa locale e ricevendo la sua prima chitarra all’età di undici anni.
In un’autentica esplosione di note, ben presto inizia a scrivere le prime canzoni, vincendo un importante concorso che la porta a duettare con la cantante country Shania Twain, fatto che segna l’inizio di un’ascesa che la porta nel 2001 a firmare un primo contratto con l’Arista Records, seguito dal trasferimento dapprima a New York e successivamente a Los Angeles in ambienti decisamente più frenetici rispetto a quelli del passato.
“Qualche volta penso che la chitarra sia un po’ il mio terapista”
Avril Lavigne
La frenesia dello studio di registrazione
Approdata nella Città degli Angeli ecco così arrivare la vera e propria ispirazione per Avril, che da lì a poco rilascia il suo primissimo album Let go, trainato dal successo del singolo Complicated. Complicato per lei non è certo scrivere dal momento in cui, due anni dopo Under my Skin, seguirono molti altri dischi tra cui The Best Damn Thing, Goodbye Lullaby e l’omonimo Avril Lavigne (il tutto condito dai rispettivi tour).

Una brusca battuta d’arresto arriva però a causa della malattia di Lyme, che costringe Avril ad una pausa forzata non impedendole (ciononostante) di ritornare sulle scene con l’album Head Above Water.
Una lunga ed intensa carriera, alla quale si aggiungerà un ulteriore settimo disco, anticipato già dal pezzo Bite Me. Apparizioni televisive e collaborazioni come quelle con Marilyn Manson e Nicki Minaj,non hanno fatto altro che accrescere la sua già enorme popolarità, per cui ad un certo punto sono piovuti premi da tutto il mondo. In Giappone, particolarmente, segnalo la vittoria del Billboard Japan Music Award.
Se Avril Lavigne fosse un piatto

Note biografiche a parte, è finalmente arrivato il momento di concentrarci sull’abbinamento tra Avril Lavigne ed un piatto che la rappresenti, operazione che tiene conto del suo stile e del suo genere musicale oscillante tra teen pop, rock alternativo, punk pop e pop rock. I testi delle sue canzoni sono basati su parole che inneggiano all’autostima e all’energia: senza dimenticare l’obiettivo di raggiungere i propri sogni e di rimanere in ogni caso sempre e comunque sé stessi.
Quale sarà allora la pietanza in questione? Risposta: onigiri in stile Hello Kitty ripieni di nikumiso, una preparazione tipicamente giapponese a base di carne tritata condita con miso.
Nonostante le premesse, è comunque necessario fare ancora qualche piccola precisazione: in primo luogo, l’aver scelto un piatto dal Sol Levante trova riscontro nel grandissimo appeal di Avril in Asia; la morbidezza del riso all’esterno ne rappresenta l’impegno sociale (in particolare a favore dei disabili e della sensibilizzazione verso la malattia di Lyme). A tutto ciò si uniscono poi un ripieno saporito che inneggia all’animo punk, mentre il richiamo alla gattina più famosa al mondo è invece per via dell’aura kawaii che circonda perennemente la musa di questa nostra portata.
“Come come Kitty Kitty
You’re so pretty pretty
Don’t go Kitty Kitty
Stay with me”
Avril Lavigne – Hello Kitty
E ora dedichiamoci alle spese

Veniamo piuttosto alla prima parte della ricetta vera e propria, ossia quella in cui ci occupiamo degli ingredienti, che andremo ad acquistare per preparare circa 6 o 8 onigiri.
Avremo dunque bisogno di 250g di riso per sushi, colorante alimentare rosa o rosso q.b. (facoltativo), 200g di macinato di maiale, 20g di pasta di miso, 20ml di sakè, 15ml di salsa di soia, 25g di zucchero, un pizzico di peperoncino in polvere (a piacere), 1 cipollotto piccolo, 2cm di radice di zenzero grattugiata, un filo d’olio di sesamo e alga nori q.b. (o fogli di soia di colore rosa).
Per quanto riguarda quegli ingredienti un po’ più particolari, come miso e olio di sesamo, ora come ora sono facilmente reperibili anche al supermercato: al massimo ci sono sempre internet o i negozi di alimentari asiatici.
Relativamente alla sagomatura degli onigiri, invece, si può fare a mano oppure, per facilitarsi il lavoro, con degli appositi stampini (eventualmente anche a forma di Hello Kitty) anch’essi reperibili in rete senza problemi.
Onigiri wo tsukurimashō (facciamo gli onigiri)

Riunito tutto il necessario bisognerà sciacquare il riso sotto acqua corrente per una decina di minuti, per poi unirlo in una pentola d’acciaio a fondo spesso con 350ml d’acqua fredda e il colorante. Portare a ebollizione a fuoco basso, coprire con un coperchio e cuocere per 15 minuti. A cottura ultimata lasciar riposare in pentola, sempre coperta, per altri 10 minuti dopodiché trasferire il riso in una ciotola che andrà poi coperta con una panno umido.
Nel frattempo occupiamoci del nikumiso soffriggendo il cipollotto tritato nell’olio di sesamo, dove andrà poi aggiunta anche la carne insieme allo zenzero. Quando la carne sarà cotta aggiungere zucchero, sakè, miso, salsa di soia, peperoncino e mezzo bicchiere d’acqua, prolungando la cottura finché quest’ultima non sarà evaporata. Far raffreddare.
Con le mani inumidite disporre un po’ di riso negli stampini, anch’essi inumiditi, ricavando un incavo al centro che dovrà essere riempito con un cucchiaino abbondante di nikumiso.
Coprire con altro riso, chiudere lo stampino esercitando una leggera pressione, e sformare.
Tempo di dare un tocco kawaii
Dopo che i nostri onigiri saranno belli che formati non ci resterà da fare altro se non decorarli: per cui basterà ritagliare dall’alga nori baffetti, occhietti, orecchiette e fiocchetto della nostra Hello Kitty che dovranno poi solamente essere disposti sulla superficie del riso per disegnarne la celeberrima faccina (se gli stampini fossero già quelli di Hello Kitty questa fase è in genere superflua).
Dopo esserci dedicati anche ad Avril Lavigne con un piatto perfetto per uno spuntino o, anche meglio, per un pic-nic (preferibilmente sotto qualche albero di ciliegio in fiore, giusto per crogiolarci in qualche stereotipo), non ci resta che darci appuntamento come sempre a mercoledì prossimo. Stay Tuned!
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