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Premesse per una buona auto-promozione
Arriva per ogni artista il momento nel quale finisce la magia che ruota attorno alla fase di Produzione di una canzone e ci si addentra nel mondo del “cosa viene dopo”. A meno che tu non faccia parte di una privilegiata cerchia di musicisti già notati da etichette o grandi editori che vogliano investire in te e nel tuo progetto, la prima parte del percorso professionale che stai intraprendendo dovrai correrla da solo.
Nessuno si precipiterà in tuo aiuto a meno che non riuscirai, con tanto sacrificio e sforzo, a guadagnarti un posto nel cuore delle persone, così da aumentare progressivamente la tua celebrità. Solo allora la vera e propria magia potrà avverarsi.

La difficoltà nell’aumentare il proprio pubblico
Quello che intendiamo fare in questa nostra riflessione è ragionare assieme su quali siano i problemi effettivi ed oggettivi che ha l’artista medio nel momento in cui vuole fare promozione ad una traccia:
- Cerchia di partenza ristretta: un’artista con una pagina social sotto i 10k followers (che non ha la possibilità di inserire link all’interno delle stories, per intenderci) ottiene ascolti, per lo più da coloro che sono amici reali, cioè followers sul social che, in più, ti conoscono realmente e ti incontrano per strada.
- Scarso interesse della tua cerchia: diciamoci la verità, un artista che fa promozione sul suo disco rischia, in alcuni momenti, di risultare uno stalker nei confronti di amici e famigliari. Non c’è nulla di male nel proporre a chi ti sta più vicino la tua musica, ma non sarà quello il modo che ti farà davvero crescere.
- Fattore psicologico nell’artista: è quello che identifichiamo nella tendenza da parte dei creativi di cambiare velocemente la percezione che hanno della loro stessa opera. Per essere chiari: tutti nella prima fase vorrebbero investire nella promozione ancora di più di quello che possono permettersi, convinti in un veloce recupero, per poi deprimersi e vivere una fase di sconforto e rassegnazione.
Meglio le ADS o le agenzie di PR?
Se ti sei posto da tempo la domanda sopra, possiamo dirti che non sei messo male. Ci troviamo nel punto focale della questione: premesso che la vera crescita la si ha quando persone reali ascoltano e si appassionano alle tue canzoni ed alla tua storia, o passi dai social network o dai mass-media o dal passaparola tradizionale. Per queste tre opzioni, lo sappiamo tutti, il portafogli, per affrontare la promozione, deve essere abbastanza rifornito, per usare un eufemismo.

Se ne hai la possibilità, il consiglio rimane quello di dividere il tuo tesoretto e distribuirlo in entrambe le direzioni, destinando parte del budget alla comunicazione social ed il restante alla promozione tramite pubbliche relazioni (anche ufficio stampa). La crescita sui social diventa un fattore molto importante nell’era digitale per qualsiasi brand (artisti e musicisti compresi) ma, quello che ci sentiamo di dirti è che conviene di gran lunga darsi dei piccoli budget mensili fissi (basta davvero iniziare con 10 euro la settimana, quello che conta è non smettere mai di spenderli e distribuirli sul tuo piano editoriale personale).
È sempre una questione di pubbliche relazioni
Quello che può letteralmente spazzar via la strategia social sono solo le cosiddette casse di risonanza: quest’ultime possono essere rappresentate da influencer, magazine, radio, playlist di curatori certificati su Spotify o Youtube .Il vero segreto è questo: e non è affatto un segreto!
Dal momento in cui esce il disco chi ne parla? Quale addetto ai lavori lo conosce?
Possiamo dire con certezza che (premettendo sempre di avere in mano un disco di qualità) con dei buoni testimonial la crescita del tuo progetto è parecchio al sicuro.
Alla fine è sempre stata una questione pura di conoscenze, come del resto in tutti i campi nel mondo del lavoro ma, quasi tutti i feedback ed i suggerimenti da parte di addetti ai lavori influenti si pagano: e da questo non si scappa. Diventa quindi estremamente importante la scelta delle entità alle quali proporre il nostro progetto con lo scopo di ottenere una qualsiasi forma di feedback e promozione (sia questa indiretta, quando quella che ottieni è una risposta privata, sia diretta quando invece vieni ri-condiviso e promosso).
Agenzie vs. fai da te
Esistono agenzie specializzate nel fare da tramite tra i loro clienti (artisti, editori, etichette ecc.) e figure di spicco nello showbusinness e nel mondo web. I prezzi richiesti per le singole operazioni variano dal target di influencer che l’agenzia alla quale ti sei rivolto conosce. Sono operazioni non semplici per due motivi: i fornitori più importanti ed influenti hanno prezzi alti e non sono necessariamente disponibili a fare promozione a progetti così embrionali, come quelli di cui stiamo parlando.
Esiste una soluzione equa, sicura, certificata e conveniente per auto promuoversi?
Una soluzione davvero smart e ben pensata arriva dall’estero e, volendo coniare un termine nuovo, potremmo definirlo il feedback-networking.
Si tratta di vere e proprie piattaforme che mettono in comunicazione influencers, curatori di playlist certificate, magazine/giornalisti, etichette discografiche con gli artisti iscritti a questi portali. In cambio dell’ invio della traccia viene richiesta una piccola cifra (si parla di 4 euro massimo, da nostre indagini su vari siti e portali).
Ci sono due vantaggi assicurati utilizzando questo metodo:
- Il gestore del network certifica tutti i fornitori di feedback e li accetta nel suo roster solo dopo attente analisi e valutazioni. Questo fa si che, all’interno di questi network, siano presenti addetti ai lavori reali, che possono facilmente essere verificati persino dall’artista stesso.
- Nel momento in cui sottoponete la traccia al curatore che scegliete, egli ha un tempo limitato per rispondervi; in caso di mancata risposta il credito da voi speso viene restituito (alcuni totalmente altri in parte), così da poterlo reinvestire.
Italia ancora in fase start-up

Ormai lo sappiamo: siamo sempre gli ultimi a sapere le cose! Ad ora esistono diversi siti che fanno feedback-networking ma, ahimè, sono aggregatori esteri che, di conseguenza, hanno migliaia di curatori al loro interno… ma pochissimi di loro sono italiani. Personalmente ho selezionato due, tra i tanti, che forniscono un servizio preciso e professionale.
- SubmitHub: ha un database di curatori immenso e molto targettizzato, offre diverse fasce di prezzo per le operazioni di richiesta feedback in base all’importanza dell’influencer al quale si manda la propria traccia. Non è, però, per nulla radicato nel nostro Paese. Per questo motivo non è indicato per brani con testo in lingua italiana, mentre risulta molto efficace per tutto quello che riguarda il mondo dance.
- Groover: piattaforma francese molto popolare ed efficace con un database in costante crescita che, a differenza del competitor, vuole mettere radici anche nel Bel Paese. Per questo motivo presenta una lista di curatori in costante crescita. Ideale per una promozione intelligente, mirata, economica.
Conclusioni
Abbiamo spesso lavorato con artisti che, in troppe occasioni, hanno bruciato cifre consistenti di denaro ottenendo davvero pochi risultati. Da buon liguri amiamo fare i conti della serva per cui, supponendo che una persona investa dai 300 ai 700 euro per la promozione del proprio singolo, con il sistema che vi ho appena descritto si potrebbe arrivare dai 150 ai 350 curatori. Oltre a questo, il budget scelto, non sarebbe necessariamente speso per intero. Consiglierei infatti di fare una sorta di indagine verificando su di un campione iniziale di 20 contatti (spesa dai 40 ai 60 euro).
Se sei interessato ad approfondire meglio il tema puoi creare QUI il tuo account a groover (ad esempio) e verificare tu stesso la lista dei curatori ai quali potresti inviare la tua musica.
In bocca al lupo!
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