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Ho conosciuto Carmine (Carmine Rocker Insane) qualche anno fa in quel di Roma, durante numerose pazze serate trascorse fra slam poetry, open mic, e jam session.
Musicista poliedrico amante dei fumetti e dell’arte in generale, situazionista originario di Vasto e poi trapiantato nella capitale, anarchico strumentale, poeta… Carmine Roma, che vanta un’esperienza di oltre quindici anni nel campo della musica, è questo e molto altro: una vera fucina creativa!
Di tutta la sua musica, vi consiglio soprattutto di ascoltare qui. Testi e sonorità alla Vasco Brondi e alla Edda (Stefano Rampoldi). All’interno la track 9, la ‘Ballata per la mia piccola stronza‘ mi ha fatto pensare al Manuel Agnelli degli Afterhours (‘Ballata per la mia piccola iena‘).
Hanno inventato tanto tempo fa le favole
non è vero che tutti vissero felici e contenti.
Jamma! ‘Ballata per la mia piccola stronza’

L’ho intervistato per voi, per condurvi dentro il suo mondo denso, stratificato… e super riot!
Carmine, ben ritrovato! Raccontaci un po’ di te.
Sono Carmine Roma/ Rockerinsane. Faccio Assemblaggio d-i-y, interazioni esplosive costruite e decostruite, in stili anarchici e misti a meme dal 2010.
Qual è il senso del tuo lavoro?
Se vogliamo trovarne uno, citando un artista italiano che conosco, Maurizio Cesarini, può riassumersi tra due pensieri; il primo dice:
Sono io stesso la materia del mio lavoro
Montaigne
l’altro invece esplicita chiaramente :
Laddove mi vedo non ci sono, dove ci sono non mi vedo
Lacan
La contraddizione tra le due posizioni è il luogo del definirsi delle mie opere: laddove io mi sento, riprodotto sui miei canali Youtube, dai miei diversi alter-ego (10 o di più, non li ho contati), non mi pare di esistere, data la mole numerica delle self-produzioni sparse qua e là. E laddove penso, come mente che ha ideato tutto questo ciarpame, non riesco a vedermi, perché vorrei un mio pubblico potenziale.
Perché?
Perché mi sono focalizzato solo su cose lo-fi e in modalità home-recording, perché ho messo su nastro 15 anni di castigazione testarda e malinconica.
Cosa vuoi trasmettere con le musiche dei tuoi personaggi?
Far rivivere ciò che brucia dentro, per incendiare idee oscure.

A cosa aspiri in musica?
Quello che ho sempre inseguito è un suono spogliato, niente canzonette niente ammiccamenti niente associazioni con il trend del momento. Solo pura nudità sonora.
Quali sono le tue anime?
Ho due anime: la prima è irascibile e fumantina, ma fondamentalmente di buon cuore (le produzioni strumentali come Rocker Insane e Carmine Roma Sounds, Jamma folk);


la seconda al contrario si mostra in apparenza imperturbabile o serena, per poi rivelarsi immancabilmente capace delle peggiori nefandezze (Rapepino Db, Le Fiabe dei Cramini, i Disaster Poets*, il cui scopo è quello di documentare attraverso la video-poesia le vite al limite della metropoli romana, attraverso una poetica tagliente ispirata agli espressionisti tedeschi del ‘900 Gottfried Benn e Georg Heym, come allo sperimentalismo d’avanguardia del poeta Cesare Ruffato).
Ho ideato anche altri progetti con mie musiche e remixaggi che si muovono in ambito situazionista con Assemblage Videoteque e ‘Terapie Brutali di Cittadinanza‘.
La tua influenza fumettistica qual’è stata?
Ho inserito nei miei video il personaggio di Dolan il papero: ispirato al Paperino che arrivava dalla Finlandia, è uno dei meme più riconoscibili, anche perché le sue fattezze sono note anche a chi un meme non sa neppure cosa sia.
Che dire de ‘Le fiabe dei cramini’?
Lo definirei una sorta di cabaret indiepop, presentato in veste teatrale a settembre del 2020 al Museo dell’Altro e dell’Altrove Maam di Roma, che di recente ha richiesto la candidatura all’Unesco come luogo singolare di patrimonio dell’umanità. I pezzi sono disponibili su bandcamp.
Altri progetti?
Precariato Armato e il progetto musicale NO PERDITEMPO, fondato con la compagna Sara, disegnatrice del sottobosco di pittura underground romano.
Descrivi le tue musiche e la tua filosofia in poche parole
Il mio piano era quello di fondare una etichetta a marchio diy (do-it-yourself) che facesse uscire i brani dei singoli gruppi in cui militavo (gruppi formati solo da me che suonavo in sovraincisione). Devo dire che il piano è stato realizzato.
Un punk per introversi.
Grazie mille Carmine, in bocca al lupo, favolisticamente, per tutto!
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