Serietà
ARTICOLO
Sesso gioco chiave

Sesso? Un gioco da ragazzi, basta avere la chiave giusta!

Tutta la libertà sessuale che cercate, nelle serie tv contro i soliti tabù

Liberty, equality, sexuality!

Bicchiere rosso
Bicchiere rosso di ordinanza

Se c’è una cosa che abbiamo imparato da film e serie tv americane è che il college è un vero e proprio ‘must’ del personale viaggio di formazione che ogni ragazzo o ragazza a stelle e strisce prima o poi deve intraprendere. Tre sono gli elementi fondamentali che non possono mai mancare: le feste nelle confraternite, gli immancabili bicchieroni color rosso e tanta, tanta libertà sessuale.

Da quando c’è stata la rivoluzione sessuale, del resto, è sempre più facile ‘imbattersi’ nel sesso e suoi derivati sul grande e piccolo schermo così come nella vita reale. Il nudo diventa (ben) accetto in tv, la sessualità è diventata indipendente dalla ‘riproduzione della specie’ e le serie tv non hanno mai perso occasione di testimoniarcelo.

Vita reale e serie tv finiscono per intrecciarsi sempre più l’una nella altre, come in una coppia perfettamente affiatata, complementare, tanto che risulta difficile stabilire la linea di confine tra le due anime. Relazioni etero ed omosessuali, monogamie, bigamie, fedeltà e matrimonio: è la tv a proporle e a rendercele più familiari o siamo noi a desiderarle, e lei si limita ad accontentarci? Verginità, esigenze femminili e maschili, forme alternative di sessualità, ormai siamo più che abituati (fortunatamente) a tutto questo.

La parola chiave moderna è sperimentazione, con i diversi mezzi adottati per metterla in pratica. Un esempio su tutti? I giochi!

Giochi innocenti, ma non troppo!

Alla parola ‘gioco della bottiglia’, chiunque di voi probabilmente ricorderà questa classica scena: una festa di compleanno tra compagni di scuola, ragazzi e ragazze seduti in cerchio a far ruotare quel tubo slargato di vetro che, magicamente, non è mai riuscito ad avere così tanti occhi puntati addosso come in quel momento. Nell’attimo in cui si ferma, ha la forza di poter decretare uno dei momenti più belli per un teenager che si affacci al mondo dell’altro sesso.

Un altro classico, stavolta d’importazione dagli amici d’oltreoceano, è ‘Sette minuti in paradiso’. No, non il film del 1985 con Jennifer Connelly. Questo gioco, famosissimo negli USA (e che avrete visto in tantissimi film e serie tv), è una specie di gradino successivo al gioco della bottiglia. L’idea è semplice: ci si chiude per sette minuti in uno sgabuzzino per fare… quello che si vuole!

E poi? E poi si passa al livello successivo!

Quello più hot: il gioco delle chiavi

El juego de las llaves serie tv

Semplici le regole semplice il sesso che, per i partecipanti, è alla base di tutto. Tante coppie partecipanti: uno dei due deve mettere le chiavi del proprio appartamento (o della propria auto, a seconda dei gusti) in un contenitore. Una volta mischiate, chi non ha messo le chiavi nel contenitore dovrà andare a pescarne una dallo stesso. La chiave scelta a caso lo/la abbinerà al rispettivo proprietario, con cui potrà appartarsi e lasciare libero sfogo alle proprie passioni.

Per alcuni una novità, per altri un qualcosa di già visto (o di provato!), per altri ancora è stata l’idea alla base di una serie tv!El Juego de las llaves’ (‘Il gioco delle chiavi’) è una serie tv messicana creata da Marisa Quiroga e co-prodotta da Amazon Prime Video, Pantaya (‘De Brutas, Nada’) e Corazón Films.

Aah quanto è dura la vita di coppia!

El juego de las llaves’ racconta la storia di quattro giovani coppie di amici che si conoscono dai tempi del liceo: Adriana (la star delle soap opera Maite Perroni), Oscar (Humberto Busto), Gaby (Marimar Vega), Valentin (Horacio Pancheri), Barbara (Fabiola Campomanes), Leo (Hugo Catalán), Siena (Ela Velden) e Sergio (Sebastián Zurita). Tutti in una relazione stabile, decidono durante una festa di avventurarsi in un gioco di scambi e di scoperta sessuale, nel tentativo di liberarsi della loro routine quotidiana e aggiungere un tocco piccante alla loro vita amorosa. Tuttavia, le cose non sempre vanno come ci si aspetta e quello che dovrebbe essere un divertimento temporaneo e ‘innocente’ potrebbe avere conseguenze di lunga durata.

Faremo sesso, avremo un dramma, avremo una commedia. Alla fine, questa è la vita. A volte c’è un lieto fine, a volte non è così.

Maite Perroni, protagonista di ‘El Juego de las Llaves

Una serie dalla mentalità aperta

El juego de las llaves, scena

Tra nudità e situazioni sessualmente ambigue, la prima stagione ha fornito uno sguardo su cosa accadrebbe se le coppie decidessero di riaccendere la passione scambiandosi il ‘permesso reciproco’ di vivere liberamente alcune fantasie. Swapping o swinging, per dirlo all’americana.

L’idea della storia è originale e intrigante, con i singoli personaggi ben sviluppati. Ognuno ci mostra uno scorcio della propria vita, della propria routine e delle proprie debolezze. Il tutto è permeato dalla visione personale sull’amore e sulla sessualità, fornendo degli spunti talvolta parecchio interessanti sul modo di vivere la coppia.

Le varie situazioni finiscono per intersecarsi, crescono di intensità e in profondità con il passare degli episodi, sebbene siano raccontate sempre in modo leggero e divertente. Non si tratta quindi di una serie ‘pesante’, da telenovela (e qualcuno leggendo ‘messicana’ potrebbe erroneamente essere portato a farlo). Piuttosto è uno show diverso dal solito che sin dal principio riesce a catturare, spingendoci a vedere un episodio dopo l’altro. Allerta binge watching, dunque: in fondo sono solo 10 gli episodi della prima stagione, da 30 min ciascuno. Unica avvertenza? Avere la mente aperta!

Da grande s(ucc)esso derivano grandi responsabilità

Tutte le decisioni hanno sempre delle conseguenze: lo sanno i personaggi di ‘El juego de las llaves’. E lo sa Prime Video, che dopo il successo della prima stagione ha deciso subito di rinnovarla per una seconda e una terza.

Il 16 settembre scorso sono stati rilasciati sulla piattaforma gli 8 nuovi episodi, con l’obiettivo di rendere ancor più sexy e intriganti le varie storie che abbiamo potuto scoprire, e che hanno lasciato diversi interrogativi. Come si saranno riprese le coppie di amici da questo irresistibile gioco? Il primo episodio si apre pochi mesi dopo l’evento, con i personaggi che cercheranno di dare un senso alle loro nuove vite, tra amori vecchi e nuovi, inaspettati lavori e nuovi personaggi. Da sottolineare, infatti, l’introduzione della cantante rock Alejandra Guzman nei panni di Astrid e l’attrice nonché cantante e conduttrice Laura León nei panni di Gloria, una madre un po’ troppo religiosa e invadente.

Vista la nomination ai Glaad 2020 per “una eccezionale serie televisiva in lingua spagnola” non sorprendiamoci se anche la seconda stagione dovesse ricevere ottime considerazioni.

Per quanto riguarda la terza stagione, non ci sono ancora molti dettagli al momento. Il team di produzione sarà sempre Corazón Film insieme ad Amazon Prime Video e Pantaya.

Il sesso è sesso. L’amore è amore. puoi ottenerli entrambi, ed è fantastico. Però non soffrire per loro, divertiti.

Astrid

Tra realtà e serie tv, niente puritani!

Dobbiamo però sottolineare anche qualche nota negativa della serie tv. In primis non è (completamente) un riflesso della vita reale. La storia si svolge in un mondo abbastanza superficiale, fatto di sfrontata e scontata ricchezza e amore per tutto ciò che è bello e frivolo. Se si riescono a trascurare questi aspetti, risulta però nel complesso godibile: in fondo anche le serie sono un gioco, e bisogna stare alle loro regole.

‘El juego de las llaves’ riesce ad insinuare una serie di dubbi e di domande che dall’ipotetico riescono a piombare nella realtà. Come reagireste se la persona che amate vi proponesse di partecipare al gioco? E se invece venisse a voi la voglia di provare un’esperienza del genere, per la quale il vostro partner è contrario? In tutto questo, forse non troppo spazio è lasciato al dialogo.

Nel mondo del ‘Juego de las llaves’ tutto si risolve con una buona dose di sesso. La storia, in alcuni momenti, sembra essere un mezzo per estremizzare la propaganda della libertà sessuale e dipingerla come qualcosa di molto cool e moderno. Dalla parte opposta la monogamia sembra qualcosa di noioso e vecchio stile. In pratica ci si potrebbe quasi sentire in colpa nell’essere monogami ed eterosessuali!

Il gioco dell’amore oltre la tv

Eppure lo scambio di coppia non è un fenomeno da relegare soltanto allo schermo. Esso coinvolge ogni giorno un numero sempre maggiore di soggetti: un sondaggio ha rivelato che lo scambismo ha raggiunto una diffusione molto ampia anche in Italia, diventando un vero e proprio trend nazionale. Sono due milioni gli italiani che lo praticano (una coppia su quattro). Chissà, magari anche quei nostri vicini così timidi e riservati! La fascia di età maggiormente interessata (e praticante) è quella tra i 35 e i 55 anni. Ma alla fine, fa bene o male a lungo andare?

Lo scambio di coppia potrebbe essere (almeno all’inizio) un valido alleato per la lotta alla routine. Le coppie che stanno insieme da più tempo, sempre secondo il sondaggio, sono quelle che lo provano. Colpevole la famosa noia, sempre pronta a spingere verso la via della sperimentazione. Attenzione però, agli effetti collaterali: lo swapping e il tradimento condiviso nascondo il rischio di diventare ‘patologici’ e potrebbero creare una vera e propria abitudine.

E poi diciamoci la verità: ma davvero è questa l’unica soluzione al problema della routine? La risposta è no, almeno secondo Gwyneth Paltrow, che con la sua nuova serie tv ci presenta tre elementi fondamentali e risolutivi.

La vita sessuale secondo Gwyneth Paltrow 

Sesso amore e goop

Dopo ‘The Goop Lab’, Gwyneth Paltrow torna su Netflix dal 21 ottobre 2021 con ‘Sesso, Amore e Goop’, la docu-serie in sei episodi in cui l’attrice racconta il sesso e l’amore attraverso le coppie e la loro vita intima.

Per chi non lo sapesse, Goop è il blog/online store creato dall’attrice, dedicato al mondo del lifestyle e che comprende consigli su alimentazione, abitudini, attività fisica e sociale nonché, ovviamente, relazioni e vita sessuale. La serie diventa quindi anche il modo ideale per pubblicizzare i prodotti di Goop: oltre ad oggetti per la cucina, abbigliamento e arredamento, abbiamo sex toys, oli per il corpo e altri strumenti per il piacere. Un aiuto in più per stimolare la fantasia tra coppie ed “eliminare la vergogna intorno alla sessualità femminile” come dichiara Gwyneth.

L’attrice premio Oscar torna quindi alla riscossa (dopo il non esaltante esperimento precedente) alla scoperta del benessere sessuale, con un obiettivo: abbattere gli stereotipi e i tabù sul sesso.

La risposta è nella coppia

‘Sesso, Amore e Goop’ segue sei coppie di diversa età, orientamento sessuale e provenienza, che hanno una relazione consolidata. I presupposti sembrano ricordare molto il precedente ‘Juego de las llaves’, se non fosse che qui l’approccio è diametralmente opposto. Attraverso un percorso di esplorazione, purificazione e incremento della componente sessuale all’interno del rapporto, il reality si propone di migliorare l’intimità e la vita sessuale. In questo percorso, le coppie verranno accompagnate anche da alcuni esperti, quali bodyworker sessuali, coach di intimità e del benessere erotico che rispondono ai nomi di Michaela Boehm, Amina Peterson, Darshana Avila e Katarina Wittich.

Il messaggio della docu-serie riflette il pensiero della Paltrow: il sesso è conoscere prima sé stessi, poi gli altri; un viaggio in cui non ci devono essere barriere. Come nel sesso, anche in questo percorso si metteranno ‘a nudo’, scrollandosi di dosso costruzioni e imposizioni morali e culturali.

Sesso, Amore e Goop: una terapia gratuita

sesso amore e goop, terapia di coppia

Diverse le problematiche portate sullo schermo dalle coppie. Da una comune mancanza di desidero come tra Mike e Joie, alla perdita di complicità di Rama e Felicitas fino alle difficoltà legate a problemi di…comunicazione sotto le lenzuola, come nel caso di Damon e Erika.

Insicurezza, inadeguatezza, lontananza da se stessi e dal partner: sono queste le situazioni che vedremo, e che in alcuni casi ci faranno sentire più vicini ai protagonisti, permettendoci di adattare consigli e suggerimenti su di noi. Una serie terapeutica, insomma, dall’aria radical chic con sfumature new age. Al centro la Paltrow, seduta su di un divano con luci soffuse: elegante e carismatica.

Se siete incuriositi, date un’occhiata a questa serie che il ‘Guardian‘ ha definito come “Il più strano show sul sesso del pianeta” (che magari potrebbe ridare credibilità ad un attrice che è più volte finita al centro di polemiche per le sue ‘particolari’ soluzioni per il benessere fisico e per pericolosi e infondati suggerimenti medici).

L’educazione sessuale per ‘adultescenti’

Tra swaping e terapie olistiche di coppia, alla fine non sarebbe meglio tornare alle basi, sottolineando l’importanza di una corretta e sana Sex Education? La famosa e piccante serie tv di Netflix rischia di essere il giusto compromesso!

‘Sex Education‘ non è un documentario sulla sessualità né un corso per coppie per migliorare se stessi e le proprie prestazioni. Si tratta di una interessante teen comedy che tra alti e bassi dell’adolescenza dipinge l’incontrollabile risveglio ormonale che aggredisce ragazzi e ragazze in balìa della pubertà.

Come detto all’inizio di quest’articolo, film e serie tv con adolescenti alla scoperta del sesso non sono niente di nuovo. Mancava, però, un prodotto che rappresentasse le difficoltà sul sesso e sui primi approcci e relative conseguenze su se stessi (e sugli altri). Questa serie, creata dall’emergente Laurie Nunn e diretta da Ben Tylor, ha puntato forte in questa direzione, finendo per essere apprezzata da adolescenti e adulti che riescono a rivivere momenti della loro giovinezza (con qualche lacrimuccia).

A tratti commedia, a tratti drammatica, ‘Sex Education’, riesce in modo naturale, concreto e con leggerezza ed ironia a spiegare ai teenager che tutte le loro fantasie e pulsioni (anche quelle più strane) sono assolutamente normali. Come ci riesce? Presentandoci un esperto terapista sessuale vergine!

Il sesso: guida pratica all’uso

sex education serie tv

Otis (Asa Butterfield) è un sedicenne timido, impacciato ma soprattutto ‘ancora’ disgraziatamente vergine. E’ stato cresciuto dalla madre single Jean (la Gillian Anderson di X-Files), terapista sessuale che nel parlare liberamente di sesso e questioni intime col figlio lo rende a tutti gli effetti ‘un esperto’ della teoria. Otis infatti finisce per sapere tutto ciò che i coetanei avrebbero voluto sapere sul sesso e non hanno mai osato chiedere. Assieme all’intraprendente amica Maeve (Emma Mackey), decide di istituire un servizio di consulenza a pagamento per i compagni di scuola.

Le premesse sono tanto surreali quanto divertenti e permettono di affrontare differenti tematiche tramite i diversi episodi: l’accettazione del proprio corpo, della propria omosessualità, l’aborto, la verginità e così via. Il tutto trattato in maniera estremamente realistica.

Perché non lasciarsela sfuggire?

Innanzitutto non è la solita commedia americana. Non aspettiamoci un ‘American Pie’ e cose simili. ‘Sex Education’ ha poi un grande pregio: parla veramente di sesso! Soprattutto per una piattaforma come Netflix che inizialmente aveva un po’ trascurato questo argomento, è stato un bel passo in avanti.

Ormai, soprattutto dopo le nostre premesse, questo argomento non dovrebbe più imbarazzare né scandalizzare il pubblico (altrimenti davvero ci meritiamo le imbarazzanti ’50 sfumature di…’).

Infine, la serie risulta estremamente divertente e godibile (un po’ come anche il sesso potrebbe essere). Le varie scene imbarazzanti e catastrofiche di adolescenti alle prese con le prime esperienze sessuali fanno davvero ridere (e magari possono riportare alla mente nostre vecchie storie, se non siamo più sedicenni). ‘Sex Education’ esaspera le situazioni tipiche dei liceali perennemente eccitati creando sequenze esilaranti.

Il focus sulla sessualità diventa inoltre un mezzo per parlare d’amore e d’amicizia, in tutte le forme possibili.

Comincia un nuovo anno scolastico alla Moordale

Sex education 3

Se non avesse avuto così tanto successo, non saremmo giunti alla terza stagione di Sex Education, disponibile su Netflix dal 17 settembre. Questa riprende la precedente, ripartendo (come ogni college drama che si rispetti) dal nuovo anno scolastico e quel ritorno a scuola dopo un’estate di cambiamenti e avventure.

A differenza delle due stagioni passate, gli otto nuovi episodi di ‘Sex Education’ sono di mantenimento, approfondendo quanto introdotto nei precedenti. Un’approfondimento legato soprattutto a personaggi fino ad oggi secondari che finiscono per assumere via via maggiore importanza, arricchendola serie tv di nuovi punti di vista e storie e consentendoci di creare nuove empatie e simpatie. Le storie ci portano a riflettere, ad arrabbiarci, a dubitare o concordare di alcuni e con altri.

Fra comicità, serietà e delicatezza, la terza stagione di Sex Education sottolinea i punti di forza della serie confermando il suo grande valore.

Siamo pronti a tutto questo?

Sesso, relazioni e interrelazioni, discussioni coniugali e intimità travolgente. Tutte queste serie tv approfondiscono in modo pratico una varietà di argomenti che non si vedono poi così spesso. Ognuna con i suoi punti di vista e con i suoi approcci, spesso sovversivi o non completamente accettabili.

Che valore hanno le relazioni ‘tradizionali’ al giorno d’oggi? Poliamore, Bdsm, bisex, trisex, Lgbtq e coming out, siamo finalmente pronti a tutto questo? Si tratta di una conversazione che dobbiamo avere prima di tutto con noi stessi. In fondo, sono semplicemente modi diversi di vivere l’amore. Alla fine, la cosa più importante è chi siamo veramente. Siamo i veri noi stessi o solo la conseguenza di ciò che tutti ti hanno detto che si debba essere?

Più che sesso, il messaggio definitivo è uno: accettazione e celebrazione di noi stessi, in qualunque modo o forma; pazienza se poi le cose potrebbero diventare troppo complicate!

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