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‘Dancing in my room, swaying my feet’

Conoscete 347aidan? È passato un anno dall’uscita del singolo che lo ha condotto fino alla cima delle classifiche mondiali. Chi di voi non ricorderà almeno i primi due versi di quell’ormai storico ritornello. “Dancing in my room swaying my feet, tryrna give you love and a kiss on the cheek”, letteralmente tradotti in “Ballando nella mia stanza dondolando i piedi, cercando di darti amore e un bacio sulla guancia”. Un brano che ha spopolato grazie a TikTok, milioni di ascoltatori che nel giro di qualche settimana hanno fatto esplodere 347aidan.
Una canzone che ho apprezzato molto, in grado di trasmettere la spensieratezza di un ballo solitario nella propria cameretta, sintomo in realtà di un’urgente necessità di abbracciare la malinconia e la tristezza. L’innamoramento che si fa poesia tramite la lontananza, i vortici emotivi di un adolescente in piena crisi sentimentale miscelati con la leggerezza di suoni dolcemente nerd, dalla cameretta di un diciassettenne a quelle di milioni di persone.
Così 347aidan ha dato inizio ad una wave musicale che dipinge le soste riflessive di una giornata, un promemoria d’introspezione nei meandri dell’insensatezza esistenziale. La solitudine come intima risorsa. In un momento in cui la lontananza squarciava i cuori di molti, 347aidan c’insegnava (e lo fa tutt’oggi) ad abbracciare la nostalgia, dove l’amore e la nullità del tutto si fanno poesia liberatoria.
Chi è 347aidan? Un bohemien del 2021
Inutile dire che da quel primo gelo del novembre 2020 – fase iniziale, peraltro, di una quarantena che sarebbe durata fino ad aprile – il fascino di questo ‘pischello della depressione produttiva’ abbia letteralmente rapito la mia anima musicale. E come spesso faccio quando m’improvviso fanboy di una nuova identità artistica, inizio a scandagliarla fino al punto di esplorare non soltanto la sua storia, ma anche la sua quotidianità, restando ossessivamente aggiornato su ogni novità. Ho dunque scoperto che 347aidan fosse un buffo ragazzino del 2003, stracolmo di un’estetica decadente che spruzza illuminazione artistica da tutti i pori.
When the devil cries, will you let them in?
If it was dark outside, would you let me in?
Are you scared of what the love will bring?
If you were back in time, would you start again?Quando il diavolo piangerà, lo farai entrare?
When the devil cries, 347aidan
Se fuori fosse buio, mi faresti entrare?
Hai paura di cosa porterà l’amore?
Se potessi tornare indietro nel tempo, ricominceresti?
Influenze pop, rock e hip hop si fondono per dare vita, finalmente, ad una musica senza etichette. Nonostante svariati omologatori artistici abbiano provato ad uniformarla alla wave ‘emo trap’, quella di 347aidan si dimostra essere una musica innovativa e peculiare, che evoca sentimenti deprimenti e sconfortanti attraverso una frivolezza esistenziale inclusiva, empatica e, per certi versi, elitaria. Riservata a chi si tuffa alla scoperta del vuoto. Dove la nullità del tutto soverchia ogni fatua illusione, l’individuo trova il senso stesso dell’inconsistenza vitale. 347aidan suggerisce all’orecchio dell’ascoltatore un’armonia apparentemente illusoria, ma in realtà misteriosa e tutta da scoprire.
Tre perle pregiate dalla sua discografia

Questa critica goffamente letteraria è frutto di un ascolto duraturo di 347aidan. Dopo aver apprezzato ‘Dancing in my Room’ mi sono gettato alla scoperta della sua discografia, imbattendomi in singoli che mi hanno regalato una sessione artistica bella gagliarda. Tra questi spiccano, a mio parere, tre perle pregiate: ‘Demons and Monsters’, ‘Sunr!se’ e ‘Till the Sun comes’, nelle quali 347aidan sprigiona un lamento che non è fine a se stesso ma che permette, anzi, di fornire una chiave di lettura diversa della sensibilità. Dove la percezione del mondo si fa distorta a causa di avvenimenti più o meno destabilizzanti, soffrire non è reato.
Quanti di noi avranno pensato, almeno una volta nella vita, che il mondo fosse invaso da demoni e da mostri, così come canta 347aidan nel ritornello di ‘Demons and Monster? E non mi riferisco agli esseri spaventosi frutto della pura fantasia (o della schizofrenia), quanto più all’impressione, appunto falsata dalla disperazione, che si ha delle persone circostanti quando tutto va male e gli avvenimenti negativi si susseguono uno dietro l’altro. Tutto perde di significato: impegni, persone, piani per il presente e per il futuro, come in un domino la cui carta finale rappresenta l’esaurimento definitivo di ogni impulso vitale. Ma dunque, quale sarebbe questa diversa chiave di lettura della sensibilità?
‘Sentire’, sinonimo di ‘soffrire per produrre’
Now I’m running from society
And I’m hiding from sobriety
‘Cause the real world brings anxiety
And I just suffer silentlyAdesso sto scappando dalla società
When the devil Cries, 347aidan
E mi sto nascondendo dalla sobrietà
Perché il mondo reale mi dà ansia
E posso soltanto soffrire in silenzio
Cosa può fare essa contro demoni e mostri? Forse la musica di 347aidan ne è la risposta. Fare del ‘sentire’ un motivo per aprirsi e condividere sprazzi di sé, della sofferenza uno spunto d’ispirazione e della lontananza la possibilità di osservare la realtà con uno sguardo diverso, vantaggiosamente distaccato. ‘Till the sun comes’ e ‘Sunr!se’ di 347aidan incarnano perfettamente il senso di abbandono nel quale, ogni tanto, abbiamo bisogno di scivolare. Fin quando il sole non arrivi, fino all’alba, finché il corpo non ci dica che forse è giunto il momento di mettere a nanna le emozioni.
Il timbro di 347aidan contribuisce a rendere unica la sua arte. In un panorama musicale dove le correzioni melodiche vanno a ruba, lasciando l’ascoltatore con l’idea che queste voci robotizzate suonino tutte uguali, 347aidan sfrutta le sue sfumature diversificandosi non soltanto dagli altri artisti, ma cambiando di volta in volta la vibrazione delle sue stesse corde vocali. Evidentemente lui se lo può permettere. Non dimentichiamoci che per fare il cantante non basta essere fanatici di musica o sognare di condurre una vita da rockstar, altrimenti sarei il cantautore più forte di tutti i tempi!
Servono delle doti canore di partenza e un allenamento duraturo che setti la giusta intonazione. Molti s’illudono di riuscirci, e infatti i risultati si sentono, anche se preferirei non sentirli.
Metafore letterarie dipingono la musica

In ‘Till the sun comes’ 347aidan sceglie di cantare con la sua voce pura e pulita, senza autotune o riverberi, accompagnata da una rilassante e malinconica chitarra in stile West Coast. Inserisce giusto qualche doppia voce sul finale dei versi, per un effetto piacevole ed enfatizzante. In ‘Sunr!se’, invece, la voce di 347aidan è molto più modificata, si percepisce un ‘effetto Lil Peep‘ (mi scuso in anticipo con tutti i produttori per questo termine ignorante e assai pop) che si sposa perfettamente con l’atmosfera mesta e romantica della canzone.
Lo sturm und drang dell’alba si fa sentire, sensazioni veementi sfiancano piacevolmente mente e corpo. Per descrivere così bene la percezione di sé e delle situazioni che si vivono, è indispensabile saper utilizzare quella tecnica narrativa che James Joyce definì ‘Stream of consciousness’, letteralmente tradotta ‘flusso di coscienza’. È la grande dote di 347aidan, a voi il godimento!
New stuff out now, e menomale!

Di recente 347aidan ha fatto uscire due nuovi pezzi. Una coppia formata, in realtà, da un singolo che era già uscito su YouTube 3 mesi fa, adesso pubblicato anche su Spotify e le restanti piattaforme (‘Memories!’), con l’aggiunta di Harmony, una nuova canzone. ‘Memories!’ è rimasta nel mio cuore. Tutt’oggi quando la riproduzione casuale della mia playlist decide di farla partire, le emozioni si rincorrono come in un chiapparello che sforna endorfine in quantità industriale. La intro parlata di 347aidan si esprime chiaramente: “Damn, another pointless song about someone who doesn’t give a shit about me“, tradotta letteralmente “Cacchio, un’altra canzone priva di scopo che parla di qualcuno a cui non frega un cazzo di me“.
Mi bastò sentire questa intro per capire che, forse, ‘Memories!’ sarebbe stata l’ennesima canzone di 347aidan scritta direttamente per la mia anima. La conferma arrivò con il ritornello, che entra prima sotto forma di bridge, accompagnato soltanto da una dolce e nostalgica melodia di chitarra, per esplodere poi con l’entrata dei bassi, gli snare e gli hihat, che rendono il ritmo incalzante nella sua impetuosa forza sentimentale.
La poetica dell’innamorato
In ‘Memories!’, 347aidan, esplorando i suoi ricordi fatti di gelosia ed errori irrisolti, si rende conto che questo ‘tu ipotetico’ (a cui viene dedicata l’intera canzone e che assume tutte le sembianze di un amore perduto) sia percepito con ambivalenza dalle sue sensazioni. Ne sente la mancanza, la distanza e la lontananza lacerano il presente ficcandoci dentro avvenimenti passati, eppure 347aidan percepisce questa ragazza come un nemico (“you’re really just my enemy“).
Lo fa sentire incapace di darle l’amore nel quale l’artista continua a sperare, finendo per inserire nel testo, e si presuppone nella sua quotidianità, pensieri di morte, di abbandono e, soprattutto, di inadeguatezza. 347aidan non vuole spezzarle il cuore, ma non vorrebbe nemmeno che si frantumasse il suo. Una paura forse troppo grande e compromettente, che finisce per allontanarlo dal ‘tu ipotetico’, scaraventandolo in un loop musicale, dipinto dalla fattanza e dalla speranza che la realtà possa scomparire con uno schiocco di dita.
Un ‘tu ipotetico’ per rispecchiarsi

‘Harmony’, uscita in coppia con ‘Memories!’ riprende perfettamente questa condizione di abbandono a se stessi e alle sostanze che, nel caso di 347aidan, sembrano spaziare dagli alcolici a varie erbe aromatiche. Nel vano tentativo di recuperare un’armonia perduta, 347aidan passa le serate a fare il bagno nell’alcool, in una sauna di fumi sinistri. In tarda notte il telefono squilla. Forse vorrebbe rispondere, forse no, in ogni caso la sua condizione psicofisica gli impedisce di farlo. Perso nel buio, dove l’amore gli appare mascherato e inefficace. Eppure continua a sperarci.
Anche quando la realtà sfuma nella confusione ricercata, 347aidan spera che il ‘tu ipotetico’ non se ne vada. Perché alla fine, lui stesso si definisce “soltanto un ragazzino che ha preso il sentiero sbagliato“. Riconosce che non sia facile, né per lui né per lei. Si sente sempre sommerso dalla paura di fare involontariamente enormi passi indietro, perché è proprio quando le cose sembrano andare per il meglio che il terrore di perdere tutto lo travolge.
‘L’infinita vanità del tutto’ crea legami sconosciuti
È evidente il crollo emotivo tipico di chi ha dovuto affrontare ed accettate uno o più traumi nel corso dell’adolescenza/infanzia. Non si sa nulla della storia personale di 347aidan, se non spezzoni di sé che ci giungono attraverso la sua musica. Il ragazzo cerca conforto nei suoi ascoltatori, che dimostrano sempre di esserci, pronti ad emozionarsi, rispecchiarsi ed accogliere il suo dolore in una scambio reciproco di sentimenti più o meno mastodontici. 347aidan li, anzi, ci ringrazia pubblicamente sui social, se non ogni giorno, poco ci manca.
[…]Omai disprezza
Te, la natura, il brutto
Poter che, ascoso, a comun danno impera,
E l’infinita vanità del tutto
A se stesso, Giacomo Leopardi
Si esprime spesso su temi quali suicidio, solitudine eccessiva e depressione. Cerca di instaurare un rapporto di amicizia con i suoi fan, facendoli sentire importanti per qualcuno, in questo caso lui stesso. Non ha paura di ammettere che tutta questa fama lo aiuti a sentirsi apprezzato, compreso nella sua continua ed instancabile percezione vuota dell’esistenza. La nullità del tutto, o la totalità del nulla. 347aidan si rivolge al ‘tu ipotetico’, che a volte assume valenze molteplici, attraverso le sue canzoni. Io lo faccio attraverso la scrittura.
Scusatemi, sfrutto malamente quel ‘tu ipotetico’

Spero che tu legga i miei articoli, non lo so, anche se tu lo facessi, probabilmente, non arriveresti fino in fondo. So che sia difficile assorbire e mandare giù, ogni volta, le mie paure, le mie insicurezze e la mia ossessiva ricerca di parole per descrivere ciò che sento. Ma è una delle mie più grandi passioni, o forse lo è diventata, per necessità virtù. Anche se le definisci difficili e troppo pesanti, queste parole mi tengono a galla in un mare costantemente in tempesta.
Eppure ci provo, 347aidan pure. Ci provo a trovare armonia anche nella superficialità. Credo di aver fatto evidenti progressi, e spero di continuare a farli. Il sentiero che ho preso spero non sia quello sbagliato, perché di certo non tornerei indietro sui miei passi. Sono troppo orgoglioso per farlo, così some lo sono per interrompere questo articolo. Ciao, alla prossima!
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