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Persone serie, in serie!
Cos’hanno in comune Barack Obama, il fondatore del partito spagnolo ‘Podemos’ Pablo Iglesias e Umberto Eco? Molto semplice: anche loro sono entrati nel vortice delle serie tv, tanto da arrivare a nominarle durante interviste o nei propri scritti.
Tutti hanno affilato le armi, ora vedremo se vinceranno gli ‘Estranei’ o i buoni.
Pablo Iglesias ai giornalisti, elezioni in Spagna nel 2019
Ormai le serie tv hanno letteralmente invaso la nostra quotidianità e la cultura popolare, divenendo a tutti gli effetti una forma d’arte contemporanea. Forma principale di intrattenimento, surrogato – definitivo? – della vecchia pellicola in sala (eh già, la ruota del tempo gira per tutti), materia di discussione e di confronto tra amici e conoscenti. Già, perché quando si parla di serie tv, ognuno ha i suoi gusti e il suo personale catalogo mentale a cui va ad attingere, spaziando tra generi e classifiche personali.
La serie per la socializzazione. Ma siamo seri?
Ognuno di noi ama discutere dell’episodio visto il giorno prima con amici, familiari e colleghi per poi commentare trama e momenti salienti, un po’ come accade per una partita di calcio. Anzi, in alcuni casi i legami che si instaurano tra i fan della stessa serie somigliano sempre più alla complicità e l’affiatamento che si crea tra i tifosi della stessa squadra.
E, come ogni tifoso che si rispetti, per poter prendere parte alla discussione è diventato indispensabile avere visto le stesse cose che hanno visto gli altri. Anche la scelta della serie da guardare diventa quindi una cosa seria, fulcro delle nostre interazioni sociali.
Le serie sono, contemporaneamente, il risultato della società che le produce e produttrici di un certo tipo di società. Una vera e propria circolarità società-serie, una sorta di ‘eterno ritorno’, come direbbe qualcuno. E proprio Eterno ritorno e ciclicità del tempo, con il loro carattere fascinoso e seducente, sono due elementi al centro della serie di cui stiamo per parlare: una epopea fantasy che si prepara ad entrare stabilmente in quelle famose discussioni del giorno dopo.
Alcuni generi vanno presi seriamente

Piccola e doverosa premessa: Il cinema e la televisione dovrebbero essere i veicoli ideali per raccontare storie fantasy. Eppure, per vari motivi, il genere non si è mai davvero affermato. Da sempre ha dovuto sgomitare per trovare spazio tra horror, fantascienza, medical drama e amori adolescenziali. La prova di tutto questo? Provate a pensare ad una serie fantasy ‘pura’. Scommetto che avrete un po’ di difficoltà a far affiorare un singolo nome degno di nota (no, i vari ‘Merlin’ o ‘The Shannara Chronicles’ non lo sono).
Le serie fantasy in realtà non mancano, non sono ignorate o dimenticate. Semplicemente il più delle volte è stato sfruttato male tutto quel potenziale di luoghi immaginari, poteri magici e creature leggendarie che nel nostro banale mondo reale non esistono (vedi la deludente – a tratti inguardabile – ‘Luna nera’). Altre volte si è puntato invece sulle forme ibride, aggiungendo elementi presi dal mondo dell’horror, dei supereroi, sci-fi e così via.
Amazon sempre più ‘fantasy’ prime
C’è una buona notizia, però: tra tutte le piattaforme, quella che ha deciso di puntare forte sul genere fantasy è proprio Amazon prime video. A volte il risultato non è stato dei migliori (‘Carnival Row’ docet). Altre volte basta solo un nome per sapere già che sarà una serie in grado di “domarle tutte”.
E così il catalogo di produzioni originali Amazon continua ad arricchirsi, stavolta con un titolo che non può non rientrare nella lista dei più attesi: è stato infatti svelato il teaser trailer di ‘The Wheel of Time’ (La ruota del tempo), serie tv basata su una delle più importanti saghe letterarie fantasy degli ultimi anni.
Tratto dal romanzo bestseller di Robert Jordan, che ha venduto più di 90 milioni di copie in tutto il mondo, questo adattamento seriale per il piccolo schermo è in co-produzione con Sony Pictures Television ed è stato affidato allo showrunner Rafe Judkins, che in passato ha lavorato a serie come ‘Agents of S.H.I.E.L.D.’ e ‘Chuck’.
La serie è in produzione da circa due anni, essendo stata ufficializzata il 2 ottobre 2018. L’obiettivo è soltanto uno: trasportare il pubblico in un mondo magico senza precedenti.
Magia, draghi, forze oscure: ora si che ci siamo!
I romanzi seguono le vicende di Rand al’Thor, un giovane contadino che conduce una vita semplice e umile in un piccolo villaggio chiamato Emond’s Field, nella regione dei ‘fiumi Gemelli’ (Two rivers). Ben presto la sua vita sarà stravolta dall’arrivo di Moiraine Damodred, una ‘Aes Sedai’ capace di incanalare l’Unico Potere.
Moiraine è molto interessata a Rand e ai suoi compagni, poiché è convinta che uno di loro sia la reincarnazione del Drago Rinato, un essere molto potente che, secondo le profezie, potrebbe salvare o distruggere l’umanità. Comincia così un lungo viaggio che porterà i protagonisti attraverso un mondo pieno di pericoli. Uno su tutti è rappresentato dall’Oscuro’, un’entità malvagia che vuole distruggere tutto.
Potere alle donne con il potere

Il titolo di Aes Sedai (letteralmente ‘servitore di tutti’) è attribuito alle sole donne ‘incanalatrici’, le quali mettono a disposizione i loro grandi poteri per il progresso sociale e civile di tutta l’umanità.
Una caratteristica peculiare de ‘La Ruota del Tempo’ è senza dubbio il ruolo predominante dei personaggi femminili: le donne vengono presentate fin da subito come fondamentali nella narrazione e Jordan riesce a costruire dei personaggi di grande forza, spessore e complessità.
Le stesse Aes Sedai sono descritte come forti, autorevoli ma anche subdole e fin troppo inclini ai giochi politici. Le Sapienti ‘Aiel’ come donne sagge e dure come la pietra, impassibili e autoritarie. Una forza che deriva da un durissimo addestramento.
Ci siamo avvicinati a questo romanzo attratti proprio dal fatto che parlasse di donne potenti.
Jennifer Salke, Head of Amazon Studios
Nella società utopica descritta nei romanzi, gli uomini sono agricoltori, commercianti o ‘servitori’. Gli eventuali uomini scoperti in grado di incanalare il potere vengono catturati, domati e in questo modo tagliati fuori da qualsiasi accesso all’Unico Potere. Viene così del tutto stravolta la classica visione androcentrica che ci si potrebbe aspettare, soprattutto per una storia ambientata in un epoca tanto lontana.
Il potere, insomma, è donna. Che sia per una componente magica o per un’organizzazione sociale differente. La direzione filo-femminile che sembra aver preso il mondo delle serie sembra puntare a questo: superiorità necessaria per affermarsi, che sia sul piano del potere o sul piano meramente numerico, come abbiamo visto per ‘Y: The last man’. A proposito: è recentissima la notizia di una sua cancellazione.
Il tempo è un cerchio infinito

Come un grande cerchio che si chiude, ritorniamo alla nostra ciclicità menzionata qualche paragrafo più su. L’altro grande tema in ‘The wheel of time’ è infatti legato ed insito nel titolo stesso dell’opera: cos’è questa ruota del tempo? La Ruota del Tempo, forgiata dal Creatore, ha sette raggi, ognuno dei quali rappresenta un’epoca. La ruota, che intesse le vite degli uomini, viene fatta girare dall’Unico Potere, una forza motrice divisa in due metà che operano in opposizione.
Al principio, dopo la costruzione della Ruota, il Creatore imprigionò l’Oscuro per tenerlo lontano da questo potente strumento. Con il ruotare delle ere, però, l’Oscuro ha trovato il modo per interferire nell’operato dell’Unico Potere tentando di conquistare il mondo.
La trama de La Ruota del Tempo guarda proprio a questa dicotomia tra luce e ombra, bene e male, bene nel male. Le guerre tra queste due forze opposte, infatti, scandiscono i tempi ciclici del mondo. Nella serie tv il pubblico si troverà davanti a diversi richiami alle tematiche della filosofia europea e asiatica circa la stessa concezione ciclica del tempo.
Lo stesso tempo viene ad esser rappresentato come una ruota: tutto ciò che avviene è già avvenuto e si ripeterà in una circolarità incessante. La ciclicità scandisce la nostra esistenza e la ripetizione riesce ‘magicamente’ ad abolire il tempo.
I libri da cui è tratta la serie
Quando parliamo di ‘The wheel of time’ parliamo di una saga fantasy non recentissima, che tuttavia è riuscita ad ottenere un enorme successo, soprattutto grazie al mondo immaginario molto dettagliato e alla trama impeccabile.
Robert Jordan ha esordito nel 1990 col primo volume dal titolo ‘L’occhio del mondo’. Inizialmente concepita come un’epica in sei parti, i libri che la costituiscono dovevano essere dodici nel progetto originale. Lo stesso Jordan aveva ripetutamente affermato che la serie principale si sarebbe dovuta concludere con il dodicesimo libro (intitolato provvisoriamente ‘A Memory of Light’).
Su sollecito dei fan aveva poi progettato di scrivere altri due prequel, oltre a quello già pubblicato (‘Nuova Primavera’) e possibilmente due o tre storie parallele alla trama principale.
In seguito alla morte dell’autore, avvenuta il 16 settembre 2007, si è temuto che i frammenti dell’ultimo volume e gli appunti riguardanti altre trame parallele non venissero mai pubblicati. Basandosi sulle note lasciate dall’autore, Brandon Sanderson ha concluso la saga, completando l’opera incompiuta.
Il volume finale, molto più voluminoso di quanto inizialmente previsto, è stato suddiviso in tre parti: ‘The Gathering Storm’ (pubblicato nel 2009, in Italia come ‘Presagi di tempesta’ nel 2011); ‘Towers of Midnight’ (pubblicato nel 2010, in Italia come ‘Le torri di mezzanotte’ nel 2012); ‘A Memory of Light’ (pubblicato nel 2013, in Italia come ‘Memoria di luce’ nel 2013).
Il totale è di 14 libri ed un prequel, alcuni dei quali hanno raggiunto la prima posizione nella New York Times bestseller list. Con 44 milioni di copie vendute in tutto il mondo e una traduzione in oltre venti lingue, la serie ha collocato Jordan nella top ten degli autori più letti negli ultimi tempi.
Quanto libro c’è nella serie?
Per una mole così impressionante di scritti, c’è da aspettarsi un numero di episodi altrettanto imponente. Per la prima stagione de ‘La ruota del tempo’ sono otto gli episodi commissionati da Amazon, per la durata di un’ora ciascuno. Il 20 maggio 2021, tuttavia, Amazon ha già annunciato il rinnovo per una seconda stagione, ancora prima del debutto della prima, mostrando grande fiducia sulla riuscita del progetto.
A differenza dei libri, la serie fantasy si concentrerà principalmente sul personaggio di Moiraine, interpretata da Rosamund Pike (‘Gone girl’).
Sviluppare e produrre per la TV i quattordici amatissimi libri di Robert Jordan è un grande progetto e non lo stiamo prendendo alla leggera. Crediamo inoltre che, grazie al legame personale che ha Rafe con la storia e alla sua scrittura appassionata la serie incontrerà il gusto anche dei fan più fedeli.
Sharon Tal Yguado, Head of Event Series, Amazon Originals
Il creatore Rafe Judkins ha rassicurato i fan dei romanzi affermando che, in quanto ad ambientazioni e luoghi, ci sarà un mix di familiare e nuovo. Il lettore non si troverà quindi spaesato da questo punto di vista, sperimentando invece quella sensazione di ‘familiare’ che tanto piace nelle trasposizioni dei libri sul piccolo schermo. Grande attenzione sarà poi riposta alle armi di ciascun personaggio, così come ai diversi stili di combattimento ed ai costumi, tutti ben descritti e presentati con doverosa attenzione da Jordan nelle sue opere.
Riprese di un mondo vasto e complesso

I Due Fiumi è una regione situata al centro delle Terre Occidentali che prende il nome dai due fiumi che ne delimitano i confini: il fiume Taren a nord e il fiume White a sud. Contiene i villaggi di Taren Ferry, Deven Ride, Emond’s Field e Watch Hill, insieme a molte fattorie indipendenti.
La saga è ambientata in un continente senza nome (ribattezzato dai fans Randland). Il mondo de ‘La Ruota del Tempo’ è ricco e variegato, probabilmente anche più di quello conosciuto nel ‘Signore degli Anelli’. Jordan popola il suo continente di una moltitudine di nazioni, popoli e organizzazioni. Un pittoresco e variegato affresco che rende l’opera quasi unica nel panorama fantasy.
Ogni nazione viene descritta nel dettaglio, così come i suoi usi, costumi, le sue dinamiche politiche e la sua storia. Allo stesso modo vengono descritte le numerose organizzazioni che operano nel continente di Randland.
Per ricreare gli ambienti narrati, le riprese hanno avuto luogo in diverse location della Repubblica Ceca, tra cui Praga. E nella seconda stagione ci sarà anche uno scorcio d’Italia, con il paesaggio ostunese della Piana dei Monumentali.
Dubito che ci sia un altro posto in cui vivono gli uomini che sia più isolato dal resto del mondo
Pedron Niall riguardo ai Due Fiumi
Corsi e ricorsi, cast e re-cast!

Oltre alla già citata Rosamund Pike, protagonista nelle vesti di Moiraine, nella parte di Rand al’Thor vedremo Josha Stradowski (‘Just Friends’). Marcus Rutherford (‘Obey’) nel ruolo di Perrin Aybara e Zoë Robins interpreterà Nynaeve. Completano il cast Barney Harris che presterà il volto a Mat Cauthon e Michael McElhatton nei panni del personaggio Tam Al’Thor.
Nuovi ingressi sono stati rappresentati anche da Álvaro Morte (Il ‘Professore’ de ‘La Casa di Carta’) che interpreterà Logain Ablar e Peter Franzen (Harald di ‘Vikings’).
‘The Wheel of time’ sembra una serie destinata a far parlare di sé già da prima della sua uscita, con importanti colpi di fuori-scena. Dopo l’annuncio del cast e dell’inizio delle riprese della seconda stagione, lo showrunner Rafe Judkins è tornato a parlare dello show, rivelando che l’attore di ‘The Witcher’, Dónal Finn, sostituirà Barney Harris come Mat Cauthon nella seconda stagione della serie tv.
Il motivo del recasting non sembra essere chiaro e la produzione non ha voluto commentare l’accaduto. La decisione rappresenta una sorpresa, poiché Mat è uno dei personaggi principali e più popolari della famosa saga fantasy.
Un indizio potrebbe essere nascosto nelle parole dello showrunner della serie che, tempo fa, si era espresso sui fattori in grado di influenzare la scelta dei personaggi:
Mat e Perrin sono molto più che personaggi di contorno. A volte le persone si sono trovate a non innamorarsi veramente di questi personaggi fino ad alcuni dei libri successivi, quando viene dato loro modo di conoscerli veramente e di vedere il loro punto di vista sul mondo. Speriamo che nello show, Marcus e Barney riescano ad offrire sin da subito performance talmente forti da essere parte integrante del cast d’insieme fin dall’inizio
Rafe Judkins
Quanto distano i due Fiumi?
Al 7 ottobre 2021 risale la pubblicazione del primo poster ufficiale di questa attesissima serie fantasy. Per il debutto, dovremo aspettare ancora poco: ‘The wheel of time’ arriverà il 19 novembre 2021 in casa Amazon.
Nell’attesa potremmo recuperare ‘L’occhio del mondo’, il primo libro della saga, per iniziare a conoscere i vari personaggi o per una rapida ripassata della storia.
Lo scorso 2 settembre 2021, in occasione dell’annuncio del debutto, Amazon Prime Video ha svelato anche il primo teaser trailer ufficiale. Tutto inizia con la voce fuori campo di Moiraine mentre legge una citazione che dovrebbe essere immediatamente familiare ai fan.
Godere della magica serialità delle serie
Per adesso dovremo farci bastare queste poche immagini, con una sola consapevolezza: prepariamoci, insieme ai protagonisti, a vivere un epico viaggio nelle Terre Occidentali, costruite in grande stile e nel pieno rispetto del filone dei romanzi best seller.
La speranza è quella di poter rivivere ambientazioni e il fascino di un genere che seppur in rare occasioni, è riuscito a catturarci come pochi altri. In fondo, novità della storia a parte, noi spettatori godiamo di questi schemi narrativi e siamo soddisfatti nel ritrovare personaggi noti, con le proprie frasi fatte e le proprie caratteristiche, cercando sempre quel livello minimo di affinità. Se poi c’è il mondo fantasy a farne da sfondo, non diventa tutto più magico?
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