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Napoli, Milan e Inter ripartono con Fabi e Ariete
Resiste l’imbattibilità delle prime tre in classifica. “Perché abbiamo due soluzioni, un bell’asteroide e si riparte da zero” cantava Niccolò Fabi in ‘Una somma di piccole cose‘. Dopo la settima giornata di Serie A lo score delle sconfitte rimane illibato, anzi, quello delle vittorie registra un +1 per quel terzetto. “Due cuori e una mente” come con ‘L‘ di Ariete.

Copertina, naturalmente, per la settima vittoria consecutiva del leader Napoli in total red che, a Firenze, ribalta il vantaggio di Martinez Quarta, grazie ai gol di Lozano e Rrahmani (1-2). Spalletti si affida alle fiammate di Osimhen che costringe al fallo da rigore proprio il marcatore viola della Fiorentina di Italiano: Insigne (poi borbotta scontento per la sostituzione) si fa parare due volte il tiro da Dragowski, che nulla può sul tap-successivo. Intanto i cori razzisti (ma purtroppo non è una novità, imperversano al ‘Franchi’.

Strana doppia trasferta per le milanesi di Concato
I partenopei corrono come razzi e sembra servire a poco a Inter e Milan viaggiare a ritmi da scudetto. “Dalla spiaggia basterà un momento, prendo la rincorsa le braccia al cielo al cielo e volo via”. Ma quella rincorsa di cui parla Fabio Concato in ‘Troppo vento’ resta strozzata nonostante due splendidi successi, entrambi lontano da San Siro delle due squadre meneghine.

Passeggia il Milan (secondo a 19 punti) a Bergamo (2-3 ) andando sullo 0-3 grazie a Calabria,. Tonali e Leao, per poi subire le inutili reti dell’Atalanta di Zapata (rigore) e Pasalic, soltanto nel rush finale.
E all’Inter (2 tacche sotto), serve San Dzeko nel secondo tempo dopo il vantaggio del Sassuolo con Berardi dal dischetto. Tocca il primo pallone e fa 1-1, si fa toccare da Consigli e va giù in area, così Lautaro su penalty può fissare l’1-2.
Cara Juve è l’ora del Kumite con Salmo
Terza vittoria di fila per la Juventus, la più difficile, la più soddisfacente, nel derby con Torino (0-1) grazie al gol di Locatelli quando mancano 4 minuti al fischio conclusivo.

Se c’è da combattere, Allegri è sempre in prima linea è come Salmo in ‘Kumite‘ per il quale “un istante acquista valore solo se diventa un ricordo”. Così i bianconeri, con una gara che assomiglia a quella contro il Chelsea, agganciano in classifica Atalanta e Lazio.
Le liguri sempre male perché ‘Piove’ con Dj Gengis
Due sconfitte e un pareggio per le tre liguri della Serie A. “Vorrei fare ciò che non so fare, poi vorrei vorrei quello che potrei avere”, come ‘Piove‘ di Dj Gengis. L’impegno non manca, i risultati sì. L’unico punto lo porta la Sampdoria che pareggia con l’Udinese (3-3), tra chiamate al Var, il ritorno al gol di Quagliarella, l’interruzione del digiuno friulano (tre k.o. consecutivi) e con Candreva protagonista con un’autorete ed un eurogol.

Senza 9 titolari, con un po’ di sfortuna e una scarsa vena sotto porta, lo Spezia rimedia 4 gol a Verona (Simeone, Faraoni, Caprari e Daniel Bessa) senza segnarne, mentre il Genoa cade contro ‘fanalino’ Salernitana al primo acuto ‘Castoriano’ dell’anno, con colpo di testa di Djuric.
Con Maiello sul fondo finì il povero Cagliari
Ed eccolo lì, tristemente ultimo in classifica, ma senza una rosa che valga quella maglia nera il Cagliari, che non va oltre il pari casalingo (1-1) col Venezia.

“È il linguaggio della resa, la sua anima si è spenta”, cantava Tony Maiello. Prima il colpo di testa di Keyta del sorriso, poi Busio gela Mazzarri al 92′. “Ci siamo fatti gol quasi da soli”, ha dichiarato alla fine deluso l’allenatore dei sardi.
Quando il giallorosso torna di moda come Orietta Berti
Il derby è stato bagnato dal biancoceleste della Lazio nello scorso turno, ma la squadra di Sarri è tornata al suo percorso altalenante andando a subire a Bologna un 3-0 senza alibi.
Quando sei stanco è stanco tutto l’ambiente, è stanco lo staff, i fisioterapisti, questa stanchezza la attacchi anche a chi ha giocato meno. È anche un discorso di mentalità, di rimanere costantemente sul pezzo, la Lazio negli anni è sempre stata una squadra alterna, è qualcosa su cui dobbiamo lavorare
Maurizio Sarri
Che bello invece per Mourinho osservare l’ennesima prodezza del capitano Pellegrini fresco di rinnovo con la Roma (e di Mkhitaryan), nel 2-0 all’Empoli con il sapore dell’estate che ormai pare lontanissima, ma che attende nuovi progetti come Orietta Berti dopo il successo Sanremo e di ‘Mille’.

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