La politica tra tweet e biscotti
Che i leader di partiti e i capi di governo utilizzino i mass media come strumento di propaganda è un fatto ormai indiscutibile. La necessità di comunicare con il pubblico è tale da includere social media e pubblicità. Ve lo ricordate Matteo Salvini con lo spot dei ‘Ringo’? E i famosi tweet di Donald Trump? Questi sono solo alcuni dei tantissimi esempi di marketing elettorale.

Tra i mezzi di comunicazione maggiormente usati per le propagande politiche, ve n’é una in particolare che il più delle volte passa inosservato: la musica. Infatti è grazie alla sua proprietà di suscitare emozioni e di sbloccare processi mentali, che il linguaggio musicale gioca un ruolo fondamentale nella politica.
Eminem e i Rolling Stones contro Trump
L’esempio di prima non è altro che la dimostrazione di quanto il sistema elettorale americano abbia influenzato l’Italia e gli altri Stati europei.
Tra gli esempi più recenti è quello di Donald Trump, che durante la sua campagna elettorale del 2016 avrebbe avuto l’idea brillante di ricorrere alla musica come mezzo per attirare un maggior numero di persone. Trump difatti voleva che i suoi numerosi comizi si svolgessero sulle note musicali dei Rolling Stones, come nella riunione a Tulsa, in Oklahoma, accompagnata dalla famosa canzone ‘You Can’t Always Get What You Want‘.
Il gesto però non è stato affatto gradito dalla band britannica, che era arrivata a minacciare l’ex presidente di ricorrere alle vie legali pur di non vedere le proprie canzoni suonate come inno di una campagna razzista.

Ma Mick Jagger non era certo l’unico a rifiutare di ‘prestare’ la sua musica come strumento di propaganda. Furono in molti a ribellarsi, come Eminem nell’aggressivo freestyle ‘The Storm’,nel 2017.
Trump, quando si tratta di sbattersene, sei avaro come me
‘The Storm’-Eminem
Salvo quando si tratta di avere le palle di andare contro di me, li nascondi
Perché non hai le palle, come un asilo vuoto
Il razzismo è l’unica cosa che per te è fantastica
Perché è così che se la cava e lui è arancione
Sì, abbronzatura malata
L’unione fa la forza!

Fortunatamente non sempre la musica è stata strumentalizzata come propaganda. Senza perderne il legame politico, essa è anche un arma di protesta, come nel caso del Global Citizen Live, andato in onda tra il 25 e 26 di settembre.
Ad infiammare l’evento c’erano i più grandi artisti dei nostri tempi tra cui Billie Ellish, Elton John, i Metallica, i Maneskin (che hanno fatto impazzire i parigini) e molti altri ancora. Il concerto, durato 24 ore, aveva come scopo quello di presentare un vero e proprio recovery plan per migliorare il mondo.
Oltre alle richieste di donazione per la distribuzione del vaccino anti-Covid nei Paesi più bisognosi, si è parlato anche della lotta contro la povertà e della crisi climatica, una problematica che purtroppo sembra non preoccupare più di tanto i leader mondiali. La stessa Greta Thunberg ha manifestato la sua delusione a riguardo, durante la giornata per lo #Youth4Climate a Milano.
Naturalmente serve un dialogo costruttivo, però sono 30 anni che sentiamo bla bla bla
Greta Thunberg
Kanye 2020 Vision
La relazione che esiste tra la musica e la politica non ha sicuramente una natura di tipo pacifica, anzi. La storia che accomuna le due entità è lunga e complessa, con un culmine raggiunto nei tempi che stiamo vivendo, perseguitato dal ‘politicamente corretto‘.
Eppure a molti artisti non dispiace varcare questo limite, mostrando tramite la musica il loro punto di vista sulla società. Kanye West è colui che oggigiorno meglio rappresenta questa combinazione, come quando aveva annunciato la corsa alla presidenza nel 2020.
Dato il flop dei voti (ce lo aspettavamo un po’ tutti), il cantante era consapevole di aver fatto solo una strategia di marketing. In fin dei conti, anche per lui vale il detto: “There is no such thing as bad publicity“. L’importante insomma è che se ne parli.

E anche io concludo che, in qualunque modo la musica venga utilizzata, se come puro escapismo o per attivismo politico, l’importante è che se ne faccia un buon uso.