Fabri Fibra

‘Mr. Simpatia’, Fabri Fibra da 17 anni un uomo nel mirino

Lo storico album del rapper e la sua arte dello scandalo in rima

di Pietro Botarelli

Una svolta epocale nel rap-game

Il 1° settembre 2021, cadono ufficialmente i 17 anni dall’uscita dell’album ‘Mr. Simpatia’ di Fabri Fibra. 17 anni nei quali il rap ha attraversato periodi di maturazione e rinnovamento, un lasso di tempo che sembra aver rafforzato il valore simbolico di quel disco. Uno spartiacque nel rap game, l’arte dello scandalo in rima per eccellenza che ha portato questo genere musicale ad esplodere in tutta la sua potenzialità. Critica sociale, sfoghi di un rapper (Fabri Fibra) ‘completamente impazzito‘, squarci collettivi ed individuali sorprendentemente attuali.

Mr Simpatia
Fabri Fibra

La verità è una sola: se oggi sono a scrivere di musica rap per un magazine di musica e tendenze, devo ringraziare Fabri Fibra, che 17 anni fa uscì con questo disco capolavoro. Alla scoperta di uno degli album più storici del rap italiano, un punto di svolta epocale e, forse, irreversibile. È il diciassettesimo compleanno di ‘Mr. Simpatia‘, e quale numero migliore, se non il 17, per ricordare le straordinarie rime di un rapper che, giocando con le parole come di suo solito, si è spesso definito Fabri ‘Sfiga’?

Ma sai cos’è la sfiga? Chi manifesta al G8 e poi finisce a terra con un colpo in testa! E sai cos’è uno sbirro? Chi viene assolto in piazza con la divisa anche se poi gli parte un colpo!

Venerdì 17, Fabri Fibra

La scaltrezza imprenditoriale di Fabri Fibra

Per comprendere il valore sociale di un disco come ‘Mr. Simpatia‘, c’è bisogno di fare una premessa. L’album di Fabri Fibra esce il 1° settembre del 2004. Un periodo nel quale la musica rap iniziava a diventare un genere, seppur ancora di nicchia, d’interesse esponenzialmente crescente. Ma se da una parte erano sempre di più i rappusi che iniziavano a fare le rime in prima persona, dall’altra, il numero degli ascoltatori, non cresceva alla stessa velocità delle nuove uscite rap. Era come se, all’interno della grande famiglia del rap italiano, ci fossero così tanti appassionati decisi a puntare tutto sulla musica in rima che restava poco spazio di manovra tra gli ascoltatori.

Insomma, in termini capitalistici, all’aumentare della domanda corrispondeva una crescita dell’offerta fin troppo rapida. Fabri Fibra lo sapeva bene. Il rapper di Senigallia non si è mai vergognato ad ammettere di aver pensato spesso che puntare tutto sulla musica rap fosse stata una scelta azzardata, come una condanna a raccontare se stesso in rima senza ricevere in cambio il sostegno, economico e sociale, che si sarebbe meritato. Ma dopo le storiche ed intramontabili uscite sotto il segno di Uomini di Mare, e dopo il primo album da solista, ‘Turbe Giovanili’, uscito nel 2002, Fabri Fibra caccia fuori uno dei progetti più innovativi e scaltri dell’intera storia del rap italiano: ‘Mr. Simpatia‘.

“Il destino mio è fare l’uomo nel mirino”

Mr. Simpatia
Fabri Fibra

Con quest’uscita Fabri Fibra punta dritto verso un obiettivo ben preciso, ossia diventare l’uomo nel mirino. Il rapper classe 1976 ne è consapevole, sa che con questo nuovo album sarà impossibile non parlare di lui come un rapper privo di etica, di freni inibitori e di sensibilità sociale. ‘Mr. Simpatia’ esce come uno scandalo fatto in musica e di lì a poco, i suoi testi crudi e del tutto inammissibili per quello che oggi chiameremmo politically correct, diventeranno un argomento di discussione sulla bocca di tutti. Televisioni, radio, cinquantenni sconvolti e genitori disperati al solo pensiero che i propri figli possano ascoltare anche solamente una delle 18 canzoni di quell’album.

Fabri Fibra diventa ufficialmente ‘l’uomo nel mirino’. E mentre mezza Italia si scandalizza, Fabrizio Tarducci se la ride dal divano del suo monolocale, consapevole che forse, questa volta, ha fatto davvero bingo con la sua musica. Il primo pezzo di ‘Mr. Simpatia’ s’intitola, non a caso, proprio ‘L’uomo nel mirino’. L’intro della canzone preannuncia il contenuto di questo disco con l’ironia e la consapevolezza giusta. Con la voce nasale e bizzarra, tipica dei suoi monologhi ricorrenti all’interno delle canzoni, Fabri Fibra mette sugli attenti l’ascoltatore:

L’acquisto di questo cd è sconsigliato ai maggiori di 18 anni, i contenuti di questi testi non sono tuttavia rivolti a persone intelligenti, Fabri Fibra è completamente impazzito e non esiste un motivo al mondo perché valga la pena starlo ad ascoltare

Intro ‘L’uomo nel mirino’, Fabri Fibra

Se pensavate di conoscere lo sfogo in rima…

Una canzone forse impossibile da descrivere in tutta la sua epicità. La razionalizzazione in rima di una resa e di un’incazzatura generale di Fabri Fibra che, non avendo nulla da perdere in quanto a fama musicale, decide di ‘sparare le sue ultime cartucce prima di andare a lavorare in fabbrica‘. ‘Mr. Simpatia’ è un viaggio all’interno degli sfoghi più proibiti e sovversivi di Fabri Fibra. L’uomo nel mirino che lancia freccette sulla sua foto da bambino, che investe Albertino passandogli sopra con il motorino e che ammette di avere un unico motivo per non uccidersi: il suo membro maschile. Una base hip hop tutta da saltare, in compagnia di un sorriso e una fotta menefreghista travolgente, liberatoria e adrenalinica.

Quell’angolo della mente che solitamente teniamo ben nascosto in quanto pieno di istinti, sfoghi e pulsioni del tutto incompatibili con i compromessi della collettività, esplode, grazie a ‘Mr. Simpatia’, rivelando tutta la sua energia potenziale. Un mix letale di pensieri sovversivi e destabilizzanti che non sono altro se non la pura essenza della’”presa a male’. Quando tutto ti scivola addosso come se le tue membra fossero ricoperte di vaselina e non ti resta altro che la disperazione, ecco che l’odio, la rabbia e la tentazione dello scandalo rapiscono i tuoi pensieri con la forza di un Troll che si aggira nella Terra di Mezzo.

A questo giro, per favore, non fraintendete Nietzsche!

Ho il cervello bollito e un coglione indolenzito
Ho un acido in circolo che ancora non ho smaltito
Rinfaccio a mia madre il giorno in cui mi ha partorito
Come auguro la morte a ogni stronzo che mi ha tradito!

L’uomo nel mirino, Fabri Fibra
Nietzsche
Friedrich Nietzsche

E quel mirino che punta dritto su Fabri Fibra non proviene solamente dal giudizio altrui. Perché ‘Mr. Simpatia’ è, prima di tutto, lo sfogo del consulente di Fabri Fibra stesso. Avete presente quella sorta di vocina nella testa sempre pronta a giudicare negativamente i nostri comportamenti? Quell’autocritica, a volte fin troppo spinta, che ci porta a pensare di non essere all’altezza di svariate circostanze sociali? È come se avessimo un consulente nella testa che analizza dettagliatamente ogni nostro comportamento e di conseguenza ci suggerisce quale parte di noi stessi nascondere o modellare a seconda delle aspettative altrui.

Fabri Fibra in ‘Mr. Simpatia’ decide di dare carta bianca a questo consulente, nascondendo, al di là di rime apparentemente volgari e chiaramente provocatorie, un’autocritica ferrea e rigida che lo porta, spesso, a demonizzare se stesso in maniera piuttosto accentuata. Insomma, quella di Fabri Fibra è un’opera musicale di grandissimo spessore e per coglierne la profondità bisogna munirsi di una certa attitudine nietzschiana, pronti ad apprezzare la musica al di là del giusto e dello sbagliato.

Io odio Fabri
‘Io odio Fabri Fibra’

Un repellente contro i vostri dogmi!

Fabri Fibra controbilancia le critiche scurrili mosse nei confronti degli altri e del mondo esterno con un’analisi di sé altrettanto cafona, lasciandoci intendere che, questo modo particolarmente spinto di descrivere le cose, faccia parte di un’incontenibile voglia di scandalizzare (particolarmente filosofica, peraltro) e che, come ribadisce lui stesso, non vada preso troppo sul serio. Ma poi, se Fabri Fibra prendesse sul serio le rime scritte in questo album, si sarebbe ucciso da un bel po’ di anni! ‘Io non ti invidio’, la terza traccia di ‘Mr. Simpatia’, riprende chiaramente questa linea tematica che si estende lungo l’attitudine eversiva delle barre di Fabri Fibra.

Un’altra produzione underground, con un’inclinazione hip hop bella spinta. Una melodia quasi ansiogena che si sposa perfettamente con il racconto della vita di Fabri Fibra. Ti senti un divo? Io non ti invidio“, recita il ritornello. Un altro pezzo storico che ogni vero appassionato di rap conosce come il palmo della sua mano. Questo disco ha sdoganato l’esaltazione della vita abbandonata a se stessa, un rap che fa leva sulla repulsione sociale e sul fascino del disgusto. Fabri Fibra non sarà un divo ma è diventato un punto di riferimento per chiunque abbia bisogno di sentirsi compreso nella sua avversione all’etica esageratamente spinta, una musica che funge, ancora oggi, da repellente nei confronti dei dogmi tradizionalisti del Bel paese.

Stringo nel braccio questa cinghia
Lascia che spinga rap in vena attraverso questa siringa
Ho preso un Ecstasy anche se non so l’effetto
Canto in pubblico e dai colpi metto in testa questo elmetto
E quando poi chiudo gli occhi mi immagino mille avvoltoi
Qualunque porta è chiusa a chiave quindi incendio i corridoi
Quando il fuoco arriva ai piedi la mia testa è in produzione
Dietro me c’è troppo vita ma davanti c’è un plotone

Non crollo, Fabri Fibra

Fabri Fibra, non a caso detto ‘Mr. Simpatia’

Sarebbero tante le canzoni da analizzare ma ho preferito concentrarmi sulla rilevanza sociale di quest’alienazione in rima proposta da ‘Mr. Simpatia’, enfatizzando l’analisi ironica di un rapper che ha insegnato a tutti quanti come spostare l’attenzione di un intero Paese su questo genere musicale. Un risvolto economico e collettivo incredibile, uno scandalo che ancora oggi farebbe inorridire gran parte della popolazione italiana. Canzoni come ‘Venerdì diciassette’, ‘Solo una botta’, ‘Non crollo’, ‘Non fare la puttana’, ‘Mr. Simpatia’ (che dà il nome all’album) e tante altre, trattano temi che oggi sono veramente scottanti.

Scordatevi il politically correct se volete gustarvi, provate ad andare oltre alcune parole ed espressioni che Fabri Fibra utilizza con una certa nonchalance (alla fine fanno parte del nostro vocabolario eh). Cercate di cogliere la denuncia sociale che dipinge queste rime, piuttosto che reprimerle come avrebbero fatto volentieri, in molti, una ventina di anni fa. Misogino, misantropo, scurrile e cafone, Fabri Fibra indossa tutte queste maschere (in rima) forse proprio per liberarsene nella vita di tutti i giorni. Sfoghi mentali che restano su un foglio e su produzioni musicali di altissima qualità (per altro con dei flow e delle linee melodiche che resteranno per sempre in cima alle classifiche dei cimeli più preziosi del rap italiano).

Un doveroso excursus filosofico

Luce nel buio

Fabri Fibra inietta un veleno nelle orecchie dell’ascoltatore fatto di tossine talmente tanto umane, da stimolare una reazione a catena di sfoghi repressi, come se le paure che avvolgevano quei pensieri illegittimi e peccaminosi crollassero una dietro l’altra, creando un effetto domino capace di abbattere l’attrito dell’etica individuale a beneficio di un’esplosione liberatoria innescata con il solo utilizzo dei suoni. Un’onda anomala da cavalcare senza troppe preoccupazioni morali o supposizioni dogmaticamente inchiodate nella nostra mente.

La natura umana è anche animale, l’odio e la repulsione si annidano, nel corso degli anni, negli angoli più oscuri dell’inconscio. Ogni tanto è importante accendere una torcia e fare luce in questo scantinato, per osservare in faccia tali impulsi e affrontarli di petto, accettandone l’esistenza con un sorriso e reprimendo gli eventuali istinti potenzialmente dannosi per gli altri attraverso la consapevolezza. In quella cantina fa un freddo cane, non è facile scendere a fare un giretto senza le giuste precauzioni!

Un foglio e una penna, da sempre la miglior cura

Meglio armarsi di passioni e sentimenti caldi, fatti di amore per gli altri e per se stessi. E se questo non bastasse? Perché alla fine, non tutti hanno la fortuna di avere sempre a disposizione un piumone fatto di abbracci e vicinanze sentimentali. A volte le certezze crollano una dietro l’altra ma in ogni caso, mi raccomando, prima di scendere nudi in quella cantina fate una cosa: copritevi almeno con qualche foglio trovato in giro per la casa. Meglio che quelle parole e quei pensieri restino su carta o, come nel caso di Fabri Fibra, sulle strofe della sua musica.

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