Tyler

Tyler, The Creator si riconferma al top con CMIYGL

È finalmente qui l'attesissimo seguito di 'IGOR' e 'Flower Boy'

di Matteo Magnaterra

La grande attesa

Pochi album mainstream avevano intorno la quantità di hype che ha suscitato l’ultima uscita del rapper e producer Tyler, The Creator. L’eclettico artista californiano è reduce da due album che hanno riscosso un gigantesco successo di pubblico e di critica, piazzandosi in un suo particolarissimo spazio tra ambienti alternativi e mainstream che l’ha reso uno dei personaggi più stimati e seguiti della scena hip-hop americana.

Un release come un fulmine a ciel sereno

La storia di questo release è cominciata con un breve trailer pubblicato sui social il 14 giugno, seguito dall’improvvisa uscita del primo singolo ‘LUMBERJACK’ due giorni dopo; è arrivato poi l’annuncio dell’album ‘CALL ME IF YOU GET LOST‘ per il 25 giugno, preceduto però da un altro singolo non annunciato, ‘WUSYANAME‘. Come di consueto vediamo Tyler dare grande importanza alla sua visione dell’arte a 360°, con dei videoclip estremamente curati e molto caratteristici che lo ritraggono mentre sfoggia il suo nuovo caratteristico cappello alla guida di auto d’epoca, con un palette di colori che ricordano Wes Anderson.

Tyler
Fotogramma dal primo trailer per ‘CALL ME IF YOU GET LOST

La carriera di Tyler dagli esordi al successo

L’attesa per questo release si capisce facilmente guardando il suo percorso artistico in retrospettiva: Tyler è stato membro fondatore del gruppo alternative hip-hop Odd Future, dove hanno militato artisti che hanno rivoluzionato lo scenario rap e r&b, moderno come Syd, Earl Sweatshirt o Frank Ocean. Nel suo primo periodo è stato un artista promettente ma divisivo, caratterizzato da una scrittura estremamente irriverente ed edgy ispirata a personaggi come Eminem, e produzioni molto personali, sporche ed aggressive, combinate alla sua caratteristica voce profonda e graffiante da cattivo dei cartoni animati.

La svolta nella sua carriera è arrivata con l’album del 2017 ‘Flower Boy’, che riscuote un successo indiscusso di pubblico e di critica, nel quale Tyler abbandona il suo personaggio aggressivo e ribelle per parlare in modo vulnerabile e maturo della sua vita privata. Il cambiamento umano è accompagnato da una transizione a sonorità decisamente più morbide influenzate da jazz, soul e r&b tanto più notevole se contestualizzato in un periodo in cui la trap spopolava. Segue poi ‘IGOR’ nel 2019, un concept album hip-hop che gli è valso l’inclusione in molte liste di miglior album del decennio e un Grammy Award per miglior disco rap.

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Copertina di ‘IGOR

CALL ME IF YOU GET LOST

Il nuovo album è profondamente diverso dai suoi due predecessori ma riconferma lo stato di grazia del rapper e producer californiano, che ci regala per la terza volta consecutiva un disco gradevolissimo e di alto livello. ‘CMIYGL’ è per molti versi un riscatto del Tyler giovanile, con il ritorno di un personaggio più aggressivo e sicuro di sé, che rivendica i suoi successi musicali ed extramusicali (come il suo brand di abbigliamento Golf Le Fleur, onnipresente nei suoi videoclip).

La produzione è un costante caos controllato, con un misto di suoni sperimentali e throwback alla musica degli anni ’90 e ‘2000, che sia l’hip-hop oldschool che emerge nei fiati di ‘LEMONHEAD’, o anche l’r&b di quegli anni in tracce come il singolo ‘WUSYANAME‘, sul cui beat immaginiamo facilmente la vostra boyband preferita. Quest’ultima è una delle tracce più divertenti ed apprezzabili del disco, dove Tyler inscena un improbabile e umoristico monologo con cui approccia una ragazza proponendole di cucinare per lei, guardare film indie di cui non ha sentito parlare e poi scappare insieme, dandoci una delle migliori performance della sua carriera. L’energia è poi tenuta alta da una strofa di ‘Ty Dolla $ign’.

Tyler
Tyler nel video di ‘WUSYANAME

Essendo questo un album dall’anima molto old school questo è solo uno dei featuring che costellano la tracklist, in gran contrasto con i rari ospiti che comparivano sul concept album ‘IGOR‘; notevole anche l’apparizione di Lil Wayne in ‘HOT WIND BLOWS’, che si cimenta in una brillante strofa veloce, e la comparsata dell’ex compagno di Odd Future Frank Ocean, che conserva la sua solita aria di mistero e non è menzionato nella tracklist ma partecipa a uno skit in ‘LEMONHEAD’.

In conclusione…

CALL ME IF YOU GET LOST’ è un disco energetico, divertente e fresco, che riconferma Tyler come uno degli artisti hip-hop più interessanti, talentuosi e versatili della sua generazione. Insomma, troviamo una collezione di tracce incredibilmente riuscite con produzione interessantissima e performance ispirate. L’unica pecca? La lunghezza forse eccessiva.

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