Caricamento...
I capisaldi della cultura hip hop

L’hip hop non è soltanto un genere musicale ma, prima di tutto, un movimento artistico e culturale nato nel Bronx negli anni ’70. I suoi elementi caratteristici sono 4: il rap, il turntablism, la danza break e i graffiti. Una vera e propria cultura che affonda le sue radici nei Block party, le feste di musica hip hop cantata e ballata nelle strade di città e periferia. La scrittura in rima è sempre stata una costante all’interno del movimento, un mezzo attraverso il quale esprimere se stessi liberamente, senza alcun tipo di filtro etico o morale.
L’Hip Hop mi ha preso da una strada di Cosenza dove le prospettive non erano delle migliori e mi ha scaraventato in un flusso creativo ed artistico che mi ha portato a girare l’Italia per suonare, mi ha fatto iscrivere all’università, mi ha fatto abitare 8 anni a Roma ed ora da 4 sto a Milano… mi ha dato tutto quello che ho […] Mi dà speranza ed energia ogni giorno e mi piacerebbe fosse così per tutti quelli che si riempiono la bocca del suo nome. L’Hip Hop è la mia vita, io do la mia vita al’Hip Hop, una sorta di Tao della strada
Kiave
Critica sociale, denunce di emarginazione, disagio di strada e sballo ricreativo. Un calore travolgente, spesso anticonformista, che dava la possibilità ai giovani afroamericani e latinoamericani di esprimersi liberamente attraverso l’arte di strada. Balli di gruppo, rappate improvvisate, murales incredibilmente artistici. Una cultura nata grazie alla musica di Dj Kool Herc e Dj Africa Bambaataa. Negli anni Ottanta e Novanta il movimento ha subito una forte esposizione mediatica, con la conseguente diffusione in tutto il mondo. Oggi rimangono gli strascichi di tale cultura nella moda, nell’abbigliamento, nella musica e nella danza.
Fedeli alla cultura? Questione di priorità

Tutto si evolve, tutto cambia ma dove sono finiti i 90bpm? I rapper di oggi chiudono la metà delle rime che si chiudevano prima e l’hip hop, da movimento di controtendenza, si è tramutato in cultura borghese. Tutti si credono rapper e s’illudono di remare controcorrente ma se il fenomeno è così diffuso, forse il fiume ha cambiato direzione ed il mercato capitalista ha inglobato anche l’hip hop. Giusto o sbagliato? Non importa, il progresso fa il suo corso ma qualcuno non ci sta. L’hip hop non è morto e alcuni artisti contemporanei lo confermano.
Crediamo che sia giusto dar loro visibilità, perché restare fedeli alla cultura hip hop non significa opporsi al progresso, è la dimostrazione del fatto che la vera passione resta intatta a prescindere dagli sviluppi circostanti. Il successo, oggi, è alla portata di tutti. Se qualcuno decide di rinunciarvi per rispettare i capisaldi di una cultura come quella dell’hip hop la conclusione possibile è una sola: amore per l’arte.
L’hip hop è morto? Stronzi siete morti voi
Primo
E come potremmo, noi di WMH, non valorizzare chi ama la musica, il ballo e le raffigurazioni artistiche? Essere un b-boy del 2021 è una scelta di vita diversa e profonda. Ogni essere umano aspira alla ricchezza materiale ma qualcuno, nel corso della vita, s’imbatte in una passione più forte di quella per i soldi. Oggi parliamo di loro, una parte di loro. Alla scoperta dell’hip hop Italiano nel 2021..
I figli della doppia: manifesto hip hop
Il nostro viaggio inizia con una delle ultime uscite nel panorama musicale dell’hip hop Italiano. La canzone s’intitola ‘I figli della doppia’, è uscita il 31 maggio e porta i nomi di Santiegaz, Trais e Virux. Il titolo è già uno spoiler: un capolavoro in rima che esalta i valori della cultura hip hop. Entra subito Santiegaz, sulla base da delirio prodotta da Zesta. Gli incastri sono incredibili, il flow travolgente. Santiegaz, come al solito, scivola liscio sul boom bap come la pancia di un pinguino sul ghiaccio.
Siamo i figli della doppia, la flotta nei mari oscuri, ci misuri lo stile non duri, devi capire sfiguri, original boom bap, tag sopra ai muri, siamo hardcore dagli anni d’oro fino a quelli venturi
Santiegaz
L’attitudine è ovviamente hardcore, gli argomenti decisamente hip hop: amore per la musica in rima, esaltazione della propria penna, descrizione di sé contrapponendosi ai rapper plasmati dal successo, fotta di gruppo e tenacia di strada. Trais entra sulla seconda strofa con la tonalità underground perfetta per il genere musicale. Ricorda a tutti la sua storia, la continuità che ha sempre avuto nei confronti dell’amore per questa cultura.
Parla di graffiti e rime di gruppo fatte per strada, piuttosto che di ‘selfie nelle spa’. Lancia giusto qualche frecciatina alla scena rap contemporanea, propone una critica sociale devastante e dimostra, con le numerose citazioni, di avere una conoscenza dell’arte a 360 gradi. Poi lascia spazio a Virux, lo tsunami in rima della Hard Squat crew.
Hard Squat Crew, altro che underground
Parlavamo di Virux, mc fotonico direttamente da Cosenza. Il suo accento cosentino contribuisce ad alzare i livelli della sua fotta, qualora ce ne fosse bisogno. Sul boom bap è uno dei più hardcore della scena, insieme all’altro membro della Hard Squat Crew, Kappa-o. Niente peli sulla lingua, trasparenza in rima affiancabile al PMMA. Sovversivi e crudi, come dimostra l’ultimo singolo uscito il 10 maggio, intitolato ’Cieli azzurri su Marte’. La canzone non lascia spazio ad interpretazioni particolarmente profonde: Kappa-o e Virux sono due alieni direttamente da Marte, anzi, due mostri che ‘sognano cieli azzurri su Marte’.
La vita è una scatola di cioccolatini in mano a un diabetico
Kappa-o
Kappa-o entra con leggerezza affermando che il suo argomento è sempre lo stesso, ossia ’fanculo il mondo’. Con la voce di chi si è graffiato le corde vocali a forza di rappare, si autodefinisce un outsider certamente più cattivo dei rapper contemporanei e non ha tutti i torti. Chiude la sua strofa affermando di ‘voler suonare in un centro sociale per poi lanciarsi in stage diving’. Virux nella seconda strofa sfoggia doti comparabili a qualche tipo di ‘arte marziale mistica’. Sprigiona un’energia che, se provassimo a misurare, farebbe scoppiare il cronografo. Cercate musica di sfogo? Provate con Hard Squat Crew. Attenzione: bollino rosso!
Peyote è una droga, in tutti i sensi
Hip hop meno horrorcore ma comunque 18+. È il caso del nuovo singolo di Nor, ‘Peyote’, uscito il 9 giugno. Nor è un altro rapper che non si è mai arreso alla musica commerciale, un vero B-boy del 2021. Incastri e flow da paura sulla produzione puramente hip hop di Rastee. Un binomio devastante che fa muovere il collo ininterrottamente, dall’inizio alla fine.
Hasta la muerte siempre, 40 gradi all’ombra accendi una bomba verde che ti stende
Nor
Il testo è all’insegna dello sballo tra alcolici vari, marijuana, sigari cubani e l’immancabile peyote del ritornello, che dà il titolo alla canzone. Nor sembra proporre argomenti non troppo distanti da quelli della scena rap contemporanea, ma con una sola, piccola differenza: chiude più o meno 50 rime nel giro di due strofe. Un pezzo estivo scritto e rappato con attitudine hip hop, cantato sopra ad un beat altrettanto hip hop. Underground e tamarro al punto giusto, Nor sforna musica contemporanea senza rinunciare alla cultura.
Dj Fustcut e un tributo speciale

Era impossibile chiudere questo viaggio senza citare uno dei produttori Italiani che ha fatto, e continua a fare, la storia dell’hip hop nazionale. Stiamo parlando di Dj Fustcut. Insieme a Sgravo e Master Joke sfornano hip hop di qualità dal 2005. Il 25 maggio è uscito un pezzo storico, s’intitola ‘Professional smokers 420’ e ci regala due strofe che filano dritte nei cimeli più importanti della musica hip hop italiana, insieme alla base prodotta da Dj fustcut.
Come non daresti dell’alcolizzato a ‘n sommelier, nun te lo poi popo permetté de dà del drogato a me
Sgravo
Underground direttamente da Roma, puro come l’acqua di sorgente, con le firme di Sgravo e Primo, un rapper con la R maiuscola che manca dal 2016 e che ha lasciato un vuoto nell’hip hop italiano colmabile soltanto con l’immortalità della sua stessa musica. Il titolo della canzone e l’entrata sulla prima strofa di Sgravo, fuoriclasse del boom bap, rivelano l’argomento cardine della canzone: la cannabis.
Resto più lucido di ogni tua fissa e timbro ruvido che fuma da professionista
Primo
È la sostanza più utilizzata nell’ambiente hip hop. I rapper ne difendono da sempre le proprietà benefiche, a favore di un’informazione tutt’ora frammezzata in Italia. Sgravo e Primo si definiscono ‘professional smokers’, due che consumano cannabis consapevolmente, senza ostentarne la natura ribelle, intrinseca all’illegalità, ma anzi prendendo le distanze da chi si ostina a criminalizzarla.
Dead Poets III, il sogno diventa realtà
Poco prima, il 12 maggio, Dj Fustcut ci ha deliziati con una produzione da brividi, una marcia trionfale dell’hip hop, un’opera d’arte dipinta dalle strofe massive degli Onyx. La canzone s’intitola ‘Bad Poets’ ed è hip hop americano con radici profonde, l’underground di strada che contraddistingue il suono della cultura. Un regalo che non ha prezzo per chi ama lo stile old school. Dj Fustcut e gli Onyx, dalla strada romana ai borghi di New York, una connessione musicale che avvicina due città distanti migliaia di chilometri. Ma Dj Fustcut non vuole smettere di viziarci, e noi lo ringraziamo per questo.
Recentemente ha annunciato l’uscita di ‘Dead Poets III’ entro la fine del 2021. Il terzo di una serie di album, interamente prodotti da lui, che sono vere e proprie pietre miliari della musica hip hop italiana. Dopo i due capitoli (ordine targhini e ordine montanari) di ‘Dead Poets II’, contenenti 67 rapper in 27 canzoni, uscirà finalmente ‘Dead Poets III’, con una peculiarità che rende l’attesa ancor più bella: Dj Fustcut e Sgravo, attraverso un contest, hanno deciso di dare la possibilità al migliore dei partecipanti di entrare a far parte di una canzone del nuovo album. Un gesto di amore nei confronti degli emergenti e di tutta la grande famiglia dell’hip hop Italiano.
Un barlume di speranza nella scena rap

Forse il futuro del panorama musicale va nella direzione esattamente opposta alle radici hip hop o forse no. Sicuramente le due uscite musicali del 25 giugno ci lasciano col beneficio del dubbio. Due rapper affezionati agli incastri come Enigma e Mattak, alla continua ricerca di rime di un certo spessore, non hanno deluso le attese.
Caricamento...