Netflix love

Sesso? No grazie. L’amore passa, Netflix è per sempre!

Il controverso intreccio relazionale della generazione on demand

di Davide Cicalese

Ti potrebbe piacere anche…

Immaginiamo la fine di una serie tv sulla famosa piattaforma Netflix. Proiettiamo nella nostra mente lo scorrere dei titoli bianchi su sfondo nero, magari con quella musichetta in sottofondo che ha accompagnato ogni episodio e caricato la nostra amigdala di mille emozioni e sensazioni. Un mix di euforia, tristezza, nostalgia al pensiero che quella storia appena vissuta si sia conclusa. Al tempo stesso però, arriva in nostro aiuto quel semplice ‘ti potrebbe piacere anche…’ e via con una nuova storia, una nuova avventura, per rimpiazzare la precedente. E se tutto questo avvenisse anche nelle relazioni?

Dimmi cosa guardi, e ti dirò con chi sei

Netflix screen

Pensiamo alla fine di una relazione e immaginiamo che, allo stesso modo della serie tv, ci arrivasse una notifica che dicesse: ‘se ti è piaciuto frequentare questa persona, ti potrebbe piacere anche…’. Tutto questo magari sulla base di caratteristiche in comune, like sparati sui social e soprattutto gusti in fatto di film e serie tv.
Sembra la scena di un futuro distopico, ma potrebbe verificarsi prima di quel che pensiamo.

Su cosa ci basiamo nello scegliere il nostro partner? Quali caratteristiche cerchiamo in una relazione?
Hsi, una società di consulenza marketing, ha scandagliato le abitudini e le preferenze degli abbonati alla piattaforma di streaming più famosa, rivolgendo queste e altre domande. Le risposte non sono state così ovvie (e per qualcuno potrebbe non essere una sorpresa).

Tasto ricerca: seleziona giusto profilo

Preferenze e partner netflix

Mettiamo da parte segno zodiacale, ascendente e tema natale. Bellezza, simpatia, intelligenza, sono tutti elementi interiori, che mal si sposano con la superficialità esteriore a cui siamo sistematicamente sottoposti. Secondo il sondaggio, le preferenze in fatto di serie rappresentano uno dei fondamentali criteri di scelta di un partner per il 67% degli abbonati.

Insomma, va bene lo scontro pizza vs sushi del sabato sera, va bene l’eterna sfida mare o montagna per l’estate, o il Natale con i suoi e Pasqua con chi vuoi. Ma essere in disaccordo su un qualcosa che potrebbe accompagnare interi pomeriggi piovosi e maratone notturne sul divano non è praticamente ammesso. E addio a chi sei, cosa fai, quali sono i tuoi sogni. La vera domanda è “ma tu che cosa guardi?. In pratica potremmo arrivare a ricercare la percentuale di compatibilità con l’altra persona sulla base di quanto tempo riusciremmo a condividere lo schermo di un tablet.

Adesso esco e… vedo con il primo che incontro

Netflix cheating
Netflix cheating

Creare e distruggere, due facce di una stessa moneta, due princìpi indissolubili. Superata la fase di matching, il vero match inizia con lo scontro su cosa guardare. Vere e proprie discussioni possono sorgere semplicemente per decretare quale contenuto meriti l’attenzione (e il tasto play): Il 33% del campione intervistato confessa di aver discusso aspramente per questo motivo. E così, più che decidere chi porta i pantaloni, c’è da decidere chi porta il telecomando.

Non solo liti, ma anche tradimenti: c’è chi considera soltanto quello di letto, chi mette dentro il sexting, chi pensa che si possa tradire anche solo con lo sguardo o il pensiero. La novità è che si può tradire anche sulla famosa piattaforma di streaming. Il fenomeno è definito Netflix Cheating, ovvero quando in una coppia si tradisce il partner di visione, con il quale si sta seguendo una serie tv, guardandola di nascosto.

Il 46% delle coppie di streaming in tutto il mondo ammette di tradire il proprio partner di visione. I momenti migliori per farlo? Quando uno dei due è solo a casa, dopo che il proprio partner si è addormentato o quando è al lavoro o è fuori città.

E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dalla tele

Ma andando oltre l’essenza del tradimento, cos’è che induce a tradire? Una sorta di impulso che impedisce di farne a meno. Tanto che spesso è difficile mettere pausa, rinviare la visione ad un secondo momento. Il problema, più che il tradimento, è una vera e propria schiavitù nei confronti dei milioni di contenuti multimediali che ci vengono proposti, e di cui non riusciamo a fare a meno: droghe sintetiche delle nuove generazioni. Il risultato finale, è un sempre maggiore isolamento.

I ventenni di oggi non si incontrano più nella vita reale e non hanno più stimoli a socializzare.  Passano la maggior parte delle loro giornate in casa e non hanno un vero partner nella vita reale. Quando si esce così poco di casa, le possibilità di socializzare e di fare sesso scendono a zero

Jean Twenge, docente di psicologia all’università di San Diego

Meglio farlo a letto o sul divano?

Già, perché a farne le spese in tutto questo, è ovviamente anche la sessualità. L’analisi dei dati dimostra che per una persona su tre, il sesso può aspettare, ma la serie no. Stando alle indagini di mercato, su 500 intervistati tra i 18 e i 54 anni (44% uomini e 56% donne), il 30% ha ammesso che, se dovesse scegliere tra rinunciare per un anno alle serie preferite oppure a fare l’amore con il partner, riuscirebbe più facilmente a fare a meno del sesso.

Il collegamento tra la nota piattaforma di serie tv e il calo della libido nelle coppie (non solo di lunga data) era stata già evidenziata da una ricerca dell’Università di Cambridge, guidata dal professore di Statistica David Spiegelhalter.

Sarà Netflix il killer del sesso, e lo ucciderà entro il 2030

Professor David Spiegelhalter

Insomma, più che il picco di testosterone, l’unico picco che si raggiunge in camera da letto è quello di connessione, protagonista solitario delle ore serali e notturne. La cosa più proibita sotto le lenzuola diventa il display del dispositivo. E l’ennesima puntata conclusa è tutto ciò che riesce a fornire quell’eccitazione e quel crescendo di sensazioni ed emozioni che portano al culmine del piacere, prima di cadere inevitabilmente in un sonno profondo.

Se non puoi combatterli, unisciti a loro

Netflix and chill
Le migliori posizioni per il Netflix and Chill

Fortunatamente, non tutto sembra esser perduto. Se nel dilemma sesso/nuova puntata la grande N rossa sullo sfondo nero stravince ad occhi chiusi, l’unico modo per pareggiare i conti e infiammare l’atmosfera è il Netflix and Chill, termine slang che equivale a un invito a fare sesso con sottofondo di Netflix.

La visione insieme di un contenuto può contribuire all’avvicinamento e crea quella giusta intimità che può precedere la decisione di staccare gli occhi dal monitor per fare altro. A tal proposito, per venire incontro alle esigenze degli spettatori sono state anche proposte le migliori posizioni.

Per i minuti di riproduzione persi, niente allarmismi, c’ è sempre il replay. Per la vita reale, non abituiamoci troppo: ogni momento ha la sua unicità e, pur potendo fare un rewind, ogni volta sarebbe inevitabilmente diverso. La stessa piattaforma dovrebbe sostituire quel “stai ancora guardando?” visualizzato dopo un periodo di mancata interazione con i controlli, con un più provocatorio e invitante “perché non fai una pausa, e vivi la persona che hai accanto? In fondo è il miglior contenuto che tu possa guardare“.

Tranquilli: spedizione e reso sono gratuite

Se pensiamo a come si instaurano le relazioni oggi, dove una foto è il miglior biglietto da visita e la comunicazione è ridotta a qualche post e commento, non dovremmo meravigliarci più di tanto.

Si parla tanto di consumismo di beni materiali, ma si tende a far poco rumore quando il problema inizia a coinvolgere la sfera sentimentale. Le relazioni vengono consumate come carta straccia, usa o getta come gli stessi film e serie tv.
Tutto deve piacere fin dall’episodio pilota, altrimenti si può terminare e passare a qualcosa di meglio. Ci sono così tante possibilità, che tutto deve essere perfettamente aderente ai nostri gusti, di piena soddisfazione.

In fondo, perché ci si dovrebbe accontentare? Siamo abituati a cercare il top, tutto ciò che è stato già valutato e approvato da migliaia di altre persone. Tutto ciò che ha una media alta. Ma da quando la media è eccellenza? La media è mediocrità: quel che va bene a tutti, non può andare bene al singolo. Serve un po’ di unicità in più.

I fantasmi esistono, e orbitano intorno a noi

ghosting e orbiting

Con internet diventa più facile interrompere: apparteniamo alla cultura dell’interruzione. Qualunque sia la tipologia di schermo, non guardiamolo per ciò che è, ma per il filtro che ci dà. Finiamo per essere tanto esigenti quanto pigri. Così come si compare nella vita di un’altra persona, si può scomparire altrettanto facilmente, senza dare spiegazioni. Ci si frequenta per un po’, ci si sente regolarmente, ma se qualcosa non va, abbiamo la possibilità di diventare fantasmi.

Andare e venire, rimanendo comunque in orbita, gravitando attorno a quella persona visualizzando storie, assegnando mi piace e commentando. Un implicito ci sono ancora, per lasciare una traccia di noi stessi, per rimanere agganciati alla giusta distanza, anche se risulta sempre più difficile capire quale essa sia (se mai esista una giusta distanza).

La difficoltà più grande diventa impegnarsi per davvero in un rapporto serio. Proprio nel momento in cui il rapporto inizia a diventare importante, si sente il bisogno di scappare allontanandosi, più che dalla persona, dall’idea di un legame profondo, e si preferisce un qualcosa di non ben definito, più sterile ma allo stesso tempo meno carico di tensioni e ansie.

Aggiungiti ai preferiti, per sempre

Oggi è facilissimo guardare altrove. Basta voltare leggermente lo sguardo per venire sedotti ed abbagliati da ciò che è nuovo, illusoriamente più affascinante e stuzzicante. Siamo continuamente e contemporaneamente espositori e osservatori per vetrine online, in cui ci sforziamo di mostrare sempre e solo l’offerta migliore. Cerchiamo il piacere istantaneo, subito pronto, utilizzabile e da buttar via senza rimorsi.

Se su Instagram mettiamo una foto, vogliamo subito il ‘mi piace’. Vogliamo quel feedback istantaneo, quella conferma delle nostre insicurezze per sedare una tensione emotiva crescente. E reagiamo in base al numero di approvazioni, a quanto siamo stati accettati. Fino a modificare noi stessi sulla base di quelle stesse impressioni, in un eterno dare al pubblico ciò che vuole il pubblico.

La cosa più difficile è rimanere a guardare quel che si ha, e quel che si è. Scoprendo che molto spesso le novità possono essere ritrovate anche in ciò che abbiamo continuamente sotto gli occhi, e a cui non diamo così tanta importanza. Per questo dovremmo provare a schiacciare il tasto pausa ogni tanto, e dare uno sguardo a quei contenuti extra che inconsapevolmente noi e le nostre relazioni dimentichiamo di avere.

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