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myss keta

La Milano alcolica di Myss Keta in un’estate di concerti

Roma, Bologna, Torino, Padova, Locorotondo. In tour con la band Dpcm

Keta-mina vagante is back

Ebbene sì, Myss Keta è tornata… e tornerà! Dopo l’uscita ad aprile 2021 dell’ep ‘Il cielo non è un limite – Lato B‘, farà tappa a Roma, Bologna, Torino fino al 1° luglio. Il suo stile volutamente trash e over the top ha fatto discutere e continua a suscitare reazioni contrastanti, ma noi di Where Magic Happens non possiamo non amarla per il suo sound a metà fra il rap, l’elettronica e (soprattutto con la nuova track ‘Miriam’), post punk.

La Myss, che si riallaccia stilisticamente alla prima Lady Gaga, a Madonna, ma anche alla francese Miss Kittin, nei suoi testi parla della Milano alcolica (e drogata) delle serate in discoteca, di moda, di panini trangugiati alle sei del mattino, di potere femminile. Il tutto in un’ottica rigorosamente esagerata, glitterata, kinky. Tutto ciò che è strano, volutamente kitch, tutto ciò che è camp (termine che deriva dal francese ‘camper’ e che significa ‘posare’) è per la nostra artista mascherata il pane quotidiano. Il suo manifesto.

Gesellschaft mit beschränkter haftung

La recente canzone ‘GMBH‘ porta le iniziali della frase tedesca ‘Gesellschaft mit beschränkter haftung’ che in italiano significa ‘società a responsabilità limitata‘. Il video (link sotto) richiama troppo per ambientazione e stile la sitcom di Lory Del Santo ‘The Lady’, che anni fa ha fatto morire dal ridere milioni di spettatori su Youtube.

Come in ‘Pazzeska’ (secondo album) e in ‘Una donna che conta’ (primo album) la cantante milanese si erge a femme fatale, reclamando la supremazia femminile contro quella maschile: “Possiamo osservare l’esemplare maschile di essere umano in età adulta. Mezzo quintale o più, di muscoli compatti. Ed ecco qui che fa la sua entrata l’esemplare femmina di essere umano. Un metro e settanta, di pura magia. La leonessa riesce a cacciare il maschio pretendente. È straordinaria la complessità di questo sistema sociale, di gran lunga il più elaborato di quello che osserviamo fra gli animali. Perché sono così diversi da tutti gli altri grandi mammiferi?”

The Lady Keta

Queer is freedom. Queer is beautiful

Io sono sempre stata legata al mondo clubbing, gay, queer e il progetto di Myss Keta, nato in una notte d’agosto, mi ha dato modo di riflettere sui valori sottesi a questo universo. Senza addentrarmi in definizioni strane, posso dire che la cultura del clubbing spinge ogni individuo ad abbracciare se stesso. Implica una liberazione dalle gabbie della quotidianità che è sempre stata parte del progetto Keta

Myss Keta

Eh già. Perché sono queer tutti coloro che non sono cisgender. E non sono cisgender tutti coloro che non si identificano col loro ‘naturale’, innato genere biologico. Queer ti fa ampliare gli orizzonti: è la non-accettazione delle cose così come sono. Bisogna stravolgerle: glitterarle. Drogarle. Ubriacarle. Inebriare quelle cose, quella realtà, quell’identità ‘naturale’ che calza stretta. Queer è non-etero e non binary, solitamente.

Il significato sembra avere qualcosa a che fare con la parola tedesca ‘quer’, che significa ‘in diagonale’, ‘di traverso’. Queer è un termine-ombrello che copre molte varianti umane. E alcuni club della Milano di dieci anni fa sapevano bene che queste ‘varianti’ aspettavano soltanto il loro spazio d’elezione, per potersi esprimere a dovere.

Myss Keta
Myss Italia Keta

Money Success Fame Glamour

L’avventura made in Milan di Myss Keta richiama anche al clima newyorkese descritto nel celebre film del 2003 ‘Party Monster’, con Macaulay Culkin nei panni di un giovane ‘club kid’. Per chi volesse approfondire l’argomento clubbing New York, può guardare la pellicola e ascoltare le colonne sonore che contano nomi come Vitalic, Miss Kittin, Marlyn Manson, Nina Hagen, Ladytron… per non dimenticare le chicche ‘Take me to the club’ di Mannequin (non dei Måneskin, attenzione) e la fantastica ‘Money Succes Fame Glamour’ di Felix da Housecat.

Alta moda, droghe pesanti, ricerca dell’eccesso e della promiscuità sessuale in un’ottica rigorosamente sopra le righe – fino a sfiorare (come nel film ‘Party Monster’) non solo il ridicolo – ma persino la tragedia. Se si è in cerca di tonalità opposte al grigio, e si è pronti ad accettare l’assioma camp ‘è bello perché è orribile’, si deve prenotare un biglietto del concerto di Myss Keta o almeno spendere una serata guardando ‘Party Monster’. Nessun pentimento.

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