Cinema vs Streaming: la lotta per conquistare la poltrona

L’atteso scontro si preannuncia inevitabile, tra colpi on demand e proposte

di Davide Cicalese

Siamo giunti ai titoli di coda?

C’era un tempo in cui si diceva che l’attesa del piacere fosse essa stessa il piacere. A quel tempo, nei cinema, la fila al botteghino e la sensazione del cartaceo tra le mani, unite all’odore del popcorn e la scelta del miglior posto a sedere – tra una schiera di poltrone rosse – creavano quel rituale impagabile a cui nessun cinefilo avrebbe mai potuto rinunciare. In fondo, come in qualsiasi film che si rispetti, la scenografia vuole la sua parte e il contesto magnifica la trama. La situazione sanitaria ha imposto restrizioni e divieti, che hanno esasperato quel lento declino delle sale cinematografiche, attribuibile tuttavia ad una sempre maggiore affermazione sul mercato mondiale dei servizi Vod (Video on demand).

Vod e nuove strategie di mercato

Al giorno d’oggi, le piattaforme di streaming risultano essere uno dei servizi più utilizzati da giovani e adulti, interessando una vastissima fetta di popolazione. La possibilità di scegliere tra migliaia di titoli e generi, la libertà di esser slegati da orari di programmazione e la comodità di poter fare tutto comodamente dalla poltrona di casa, sembrano essere i principali punti di forza, e anche le case cinematografiche paiono ormai sempre più orientate verso questo tipo di mercato.

Famosi in questo contesto, il caso Warner Bros, con le dichiarazioni sulla distribuzione dei suoi film nel 2021 in contemporanea nelle sale Usa e sulla piattaforma Hbo Max (di sua proprietà), e il precedente caso del duello tra Universal Pictures e Amc, concluso con l’accordo che ha reso possibile, per Universal, la distribuzione online di alcuni titoli a 17 giorni dall’uscita in sala.

All you can eat vs Menù stellato

A pesare, in questo scontro tra cinema e on demand, si aggiunge un fattore determinante: il pubblico sta cambiando, e con esso gusti ed esigenze. Le serie tv sono le vere e proprie reginette dello streaming, capaci di incollare lo spettatore per ore ed ore davanti allo schermo. Un insaziabile e incontrollabile bingewatching, favorito dal numero crescente di queste piattaforme All you can eat, che poco hanno a che fare con l’assaporare realmente e a pieno quel crescendo di sensazioni che ci accompagnano dall’inizio fino ai titoli di coda.

In effetti, c’è da dire che spesso assistiamo ad una proposta di intrattenimento in cui la qualità è sopraffatta dalla quantità, e il fenomeno delle serie si riduce ad un semplice hobby: una raccolta di figurine, con gli spettatori a confrontarsi su chi abbia visto e a chi manchi questo episodio o quel titolo. Perché non dare spazio ad una maggiore selezione? Un cinema gourmet, per così dire, in cui ricerca, sperimentazione e creatività si fondono per creare un risultato raro ed esclusivo.
Proseguendo sulla scia delle proposte, quali potrebbero essere quelle adatte a restituire alla settima arte la propria vera dimora?

Sguardo al futuro, con un occhio al passato

poltrone cinema
La sala di un grande cinema

Va precisato innanzitutto che continuano a sopravvivere quegli amanti del grande schermo e quel gruppo di individui che ancora credono nella potenza delle sensazioni da sala. Basandosi sui numeri, però, il perdurare di questi gruppi potrebbe non bastare.

Detto ciò, la sensazione è che col passare del tempo il cinema potrebbe vedersi ridurre sempre più il numero di sale e di posti a sedere, trasformandosi in un luogo di ritrovo di nicchia. Orientandosi in questa direzione, la via che gioco-forza potrebbe seguire, sarebbe quella di propendere per la promozione di pellicole indipendenti e locali che non avrebbero altrimenti la forza di imporsi a livello della multi-distribuzione. Una sorta di spazio retrò, dove poter tornare a immergersi in quelle atmosfere ormai quasi dimenticate. E chissà che il magnetismo di tutto ciò che è vintage, non possa successivamente tornare ad alimentare l’interesse anche degli spettatori più all’avanguardia tecnologica.

Incentivare le forme ibride: gli episodi in sala

Se è vero che i lungometraggi potrebbero ancora dire la loro sul grande schermo, puntando sulla qualità dell’immagine ed effetti sonori, il vero dilemma sarebbe legato ad un eventuale approdo stabile delle serie tv al cinema. Un esempio, in tal senso, sono state le proposte di Rai e Sky con le loro anteprime in sala, rispettivamente per ‘L’amica geniale’ e ‘Gomorra’.

Eventi di questo tipo potrebbero contribuire ad alimentare l’attrattiva, puntando sull’esclusività e sul periodo che intercorrerebbe fino alla messa a disposizione in streaming degli stessi contenuti. Senza dimenticare il pericolo spoiler, a cui tutti i fan sarebbero sistematicamente esposti nella finestra temporale di attesa; pericolo di cui farebbero volentieri a meno, assicurandosi la visione nel periodo quanto più vicino al lancio. Una tale forma di convivenza delineerebbe quell’equilibrio che garantirebbe una più omogenea distribuzione del pubblico.

Cinema e intrattenimento open space

cinema all'aperto

Visto il sempre più crescente problema relativo alla scarsa possibilità di socializzazione e alla ricerca di spazi di condivisione, il ritorno al cinema all’aperto potrebbe rappresentare un ulteriore incentivo: sale immerse nel verde, progettate per valorizzare parchi e giardini, con sistemi a basso impatto ambientale.

Un vero e proprio open space per l’intrattenimento, in grado di soddisfare anche le esigenze del pubblico più green. Questa innovativa proposta andrebbe ad assecondare il desiderio di poter gustare uno spettacolo, o un evento, lontano dalle mura di casa e, allo stesso tempo, sarebbe in grado di nutrire quella sempre più crescente fame di aggregazione e collettività, soprattutto per un pubblico giovane che ha visto ridursi, nell’ultimo periodo, tali possibilità.

Siamo davvero noi a scegliere?

Il pubblico di oggi è sempre più eterogeneo, esigente e attento ai propri gusti e preferenze. Con un solo tasto può eliminare i contenuti meno appetibili e selezionare quelli che più lo rispecchiano, andando a definire un profilo personale fatto su misura.

Allo stesso tempo, però, non possiamo negare che su questo stesso pubblico agisca la forte influenza di cinema, tv e moda, in grado di dettare di volta in volta nuove tendenze. I contenuti finiscono così per essere essi stessi a dettare e modellare il pubblico, il quale rimane con l’illusoria convinzione di un libero arbitrio sul proprio telecomando. Potrebbero, gli stessi contenuti, avere la forza di dettare e definire anche le modalità della loro riproduzione?

In fondo, se i personaggi delle nostre serie preferite frequentassero cinema retrò e scegliessero proiezioni in anteprima in sale all’aperto, rischieremmo di esserne influenzati al punto da voler emulare con gran desiderio, seppur inconsapevolmente, le loro scelte e preferenze. E le piattaforme on demand rimarrebbero a guardare.

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