RECENSIONE
halloween freak no good
Halloween Freak
La voce è in grandissima armonia con lo stile del brano, dal ritmo coinvolgente. L'artwork è molto personale, nonché un bellissimo omaggio al batterista Tony che non c'è più.
Il testo è chiaro e piacevole ma non va troppo oltre la narrazione di una storia.
Utilizzo consigliato
Da ascoltare la sera al buio... Ma guardatevi le spalle.

Avvistato un “Halloween Freak” al concerto dei No Good

Un punk fresco per un disco che fa muovere

“Halloween Freak”: fuori il nuovo singolo

Il 27 maggio 2022 arriva “Halloween Freak”, la trama perfetta per gli horror-maniaci (come me) con il gusto del macabro anche in primavera. Quattro ragazzi in passamontagna, coloro che non vorreste mai come vicini di casa, lanciano su Spotify un brano punk che racconta una storia.

no good halloween freak

I No Good, durante un loro concerto nella notte di Halloween, sono coinvolti in una strage. Un maniaco spietato, con il volto nascosto da un passamontagna bianco (proprio come i nostri ragazzi) compie una serie di delitti. Quello che sembra un classico scherzo di Halloween diventa presto una gran tragedia, e dilaga il panico all’interno della sala. Il punto di vista in “Halloween Freak” è proprio quello dell’assassino. Cosciente della propria vena sadica, egli non riesce a fare a meno di trovare un certo fascino nel compiere atti cruenti e seminare terrore. Lo avevo detto: un maniaco.

La punk band italiana nasce nell’agosto del 2019. Luca (voce e chitarra) e Tony (batteria) sono i primi ad unirsi per creare il primo progetto ufficiale un anno dopo: “Storia di Anonima Controtendenza”, un album di 9 tracce… E non solo. Con l’arrivo di Gianni Powers (basso) e Heroes Nakamura (chitarra), i No Good sono al completo in un’opera che, in realtà, è anche una webserie di 9 capitoli – potete guardarla sul canale YouTube – diretta da Randy Richards con Arcadia Ego Films.

Ogni breve episodio è associato ad un brano dell’album, dal titolo omonimo. Si vede subito la forte creatività del gruppo ormai coeso, la voglia di mettersi in gioco mescolando musica e filmmaking, una poliedricità che noi di Where Magic Happens apprezziamo sempre. Da qui nascono altri interessanti progetti fino al 2021, tra cui il singolo “Pensaci Tu”.

Dopo un periodo di silenzio a causa di un evento inaspettato che colpisce la giovane band, i No Good tornano in pista, seppur con una formazione leggermente modificata – Lorenzo Buttà prende parte agli ultimi concerti. Fanno ritorno in quella che chiamano “family”, quel pubblico che finora li ha sostenuti con affetto. “Halloween Freak”, registrato molto tempo prima, diventa in qualche modo il brano del risveglio. È il simbolo del faticoso proseguimento di un percorso che non dimentica cosa è successo, e che si propone di continuare proprio in onore di chi ha intrapreso la strada insieme a loro.

Un punk tutto italiano? Quello che ci voleva

In linea con uno storytelling macabro, “Halloween Freak” si tinge di toni stridenti, acidi, con sonorità che trasportano l’ascoltatore in un’atmosfera cupa, decisamente coerente con la storia che i No Good vogliono raccontare. Ciononostante, si è di fronte ad un punk “pulito”, ed è assolutamente un pregio. Il testo è chiaro, lo stile è sofisticato. Far coesistere l’aspro e il ricercato non è facile, eppure questi ragazzi ci riescono.

no god live
I No Good in concerto

So che potrei sembrare il Manuel Agnelli della situazione, ma quant’è bello vedere che artisti italiani scrivono e cantano innanzitutto nella lingua madre? Insomma, una punk band dal nome in inglese, “Halloween Freak” è un titolo inglese… E poi? Il testo in italiano? Una grandissima sorpresa in positivo. Sì, appartengo a quella categoria di persone stanche di sentire band emergenti cantare in inglese, rischiando spesso di annullare accento e parte della personalità. È anche grazie a questa ottima scelta, infatti, che la voce di Luca riesce ad emergere, e c’è da dire che in questo brano il suo timbro ci sta proprio bene.

Ritmato, coinvolgente, d’atmosfera: “Halloween Freak” è una bella scossa. Che dire, “No Good loves Ya’” e tutti noi amiamo i No Good.

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