Conosciamo la band
Il 17 giugno 2022 è un grande giorno per gli AltamareA: il nuovo singolo “Mai Abbastanza” arriva su Spotify.
La giovane band indie rock italiana nasce nel gennaio 2020 in Friuli. La voce dell’autore Amedeo Serafini si unisce alla chitarra di Giorgio Parisi, insieme a Riccardo “Cox” Cozzi al basso e Samuele Gobbato alla batteria e alle percussioni. È con questa prima formazione che gli AltamareA lavorano a “Per Caso”, il primo singolo pubblicato nell’agosto dello stesso anno. È il primo esperimento che permette ai quattro membri di unire i diversi background a cui essi appartengono, creando una commistione di generi che funziona in maniera incredibile: indie, pop, rock e grunge in un’unica essenza.

Tra il primo singolo e “Mai Abbastanza” c’è ancora tanto da raccontare. Quando il percorso artistico di questi ragazzi comincia sempre più ad ingranare, la band si affida al produttore Luca Moreale. Qualcosa di impegnativo sta per accadere: l’incisione, nel 2021, dell’album “Lontani dalla Perfezione”, un progetto maturo in cui la coesione tra i membri di AltamareA è ancor più tangibile. Le 8 tracce di cui esso si compone sono il frutto di un importante processo creativo, in cui ogni brano si unisce facilmente al successivo, frutto evidente di una visione a 360° del proprio lavoro e del proprio progetto.
I testi, tutti in italiano, riflettono una direzione precisa e, pur nella loro varietà, sanno trasmettere un’idea unica e coerente. In tal senso, il titolo dell’album è decisamente antitetico, visto che – personalmente – non ho quasi mai ascoltato progetti in cui ogni traccia si unisse perfettamente alle altre senza farmi pensare “ok questa la salto”.
“Mai Abbastanza”: un brano differente
Dopo “Lontani dalla Perfezione”, gli AltamreA fanno una pausa prima di lavorare al nuovo incredibile singolo. Un cambio di formazione prevede l’ingresso di Lorenzo Buttà, nome che può esservi familiare se avete letto la mia recensione di “Halloween Freak” dei No Good. Quasi un ritorno, direi, visto che la nuova composizione permette a Lorenzo di ricongiungersi con Amedeo e Riccardo, cantante e bassista.
Come nasce “Mai Abbastanza”? Qui le parole dell’autore:
“Ho scritto il testo pensando ai giorni della pandemia, quando non si poteva uscire e andavo da solo a lavoro, mettendoli a confronto con i giorni che “assaporavo” vivendo fuori casa. Il testo riflette sul fatto di non essere mai soddisfatti al 100% di sé stessi, voler sempre di più e non riuscire ad accontentarsi mai”.
Sta parlando anche di voi, ho indovinato? “Mai Abbastanza” nasce dall’inevitabile impatto che il Covid ha avuto sulla nostra vita, ma anche sulla produzione artistica e musicale. Il testo è decisamente attuale, un evergreen capace di trasmettere emozioni precise, con un velo di malinconia. Certo, l’autore si esprime in prima persona, ma le parole riescono a dare voce ai pensieri che ognuno di noi ha provato sulla propria pelle almeno una volta.

Rispetto ai singoli precedenti, in cui c’era una considerevole dose di sapienti giochi di parole, in “Mai Abbastanza” c’è forse una maggiore voglia di esprimersi liberamente e in maniera ancor più genuina, pur curando sempre la forma. Con un titolo che parla già per sé, il nuovo brano tocca piano il cuore di chi lo ascolta, mettendo nero su bianco le sue emozioni e creando un legame impressionante.
Dopo un mese dal primo ascolto, le mie prime impressioni sul brano non sono affatto cambiate, anzi hanno avuto modo di sedimentarsi e trovare una forma più definita. Come gli stessi AltamareA hanno dichiarato, “Mai Abbastanza” nasce “da un giro di chitarra piuttosto triste e malinconico”. A quanto pare, infatti, la prima versione del brano era piuttosto differente da quella finale. È proprio l’ingresso del nuovo batterista, Lorenzo, a dare nuova vita al singolo, puntando così verso una direzione leggermente diversa.

Si nota qualcosa di differente, infatti, dalle produzioni precedenti, tra cui una batteria molto più presente e un ritmo molto più rock con un retrogusto… Lontano. Non saprei descrivere a parole (ma proverò a farlo) l’effetto che ha provocato il primo ascolto di “Mai Abbastanza”. Mi risulta complicato porre su un foglio la sensazione che il testo ma soprattutto la melodia sono stati capaci di suscitare – e lo sono tuttora. È come se questo brano, nonostante la sua attualità, avesse un sapore simile a una certa produzione musicale dei primi decenni del Duemila.
Nel panorama odierno italiano, soprattutto tra gli artisti emergenti, questo tipo di indie rock riesce subito a farsi notare. Il sound è armonioso, tutti gli strumenti, pur piacevolmente distinguibili uno ad uno, si uniscono alla perfezione senza che nessuno prevalga sull’altro. La voce, in qualche modo, non riesce a non far pensare ad un repertorio che riemerge da un passato non troppo remoto, e che insieme ai suoi compagni fa rivivere un genere di cui si sente fin troppo la mancanza.
Insomma… Un ritmo coinvolgente, un racconto vero e un legame inscindibile con chi si avvicina a “Mai Abbastanza”, scoprendo che gli AltamareA hanno dato voce e suono ai pensieri più viscerali di quasi tutti noi… C’è altro da aggiungere?