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‘Cause we are living in a material world…

Gli anni 80 sono un periodo frenetico, colorato ed esagerato, in cui tutto prende un ritmo sempre più accelerato grazie al fenomeno della globalizzazione e ad una maggiore libertà ideologica e finanziaria: il consumismo dilaga e la pubblicità si fa sempre più pervasiva.
L’apparire, l’estro e l’intraprendenza femminile caratterizzano la moda degli anni 80, assieme ad una nuova ossessione per l’attività e la forma fisica, rincorsa negli allenamenti aerobici, nelle tinte fluo e nei tessuti tecnici. A dettare le tendenze, assieme allo sport, è soprattutto il mondo della musica: i videoclip musicali hanno la capacità di stabilire i trend da adottare e quelli da dover salutare.
In questo clima di materialismo, appariscenza e tanto, tantissimo carisma, impossibile non pensare immediatamente a Madonna, l’artista donna più famosa di quel decennio, e in generale, della storia del Pop americano.
Ripercorriamo dunque assieme alcuna delle tappe della sua carriera musicale, per riuscire a capire come i suoi mille look abbiano influenzato la cultura dell’apparire dell’epoca.
Nella Grande Mela nasce la regina del Pop

Madonna Louise Veronica Ciccone ha solo 19 anni e 35 dollari in tasca quando viene accompagnata da un tassista nel bel mezzo di Times Square, a New York. Con tanta ambizione e grinta in valigia, Madonna lascia il Michigan, luogo in cui è nata e cresciuta, per tuffarsi in un mare di opportunità che le permetteranno poi di inseguire il suo sogno: diventare un’icona.
La sua carriera inizia come backup dancer per alcuni artisti famosi, squattrinata e mangiando solo popcorn, ciambelle e avanzi trovati nei rifiuti. Ma questo non impedisce al suo progetto musicale di decollare. Tra il 1979 e il 1981, Madonna forma due band: i ‘The Breakfast Club’ con il fratello Ed e il fidanzato Dan Gilroy, e gli ‘Emmy and the Emmys’ con un vecchio amico del Michigan. Questo periodo di produzione musicale è fondamentale per la sua ascesa nello star system, infatti sarà proprio grazie alla scrittura di canzoni come ‘Everybody’ e ‘Burning Up’ che l’artista riuscirà poi a firmare il suo primo contratto discografico con la Sire Records.
Attenzione! Arriva Madonna

Nel 1983, sviluppa il suo album omonimo, ‘Madonna’, e l’anno successivo ‘Like a Virgin’ (1984), che si rivelerà essere un successo internazionale, numero uno in Paesi come Germania, Nuova Zelanda e Spagna. ‘Madonna’ è stato anche il primo album di un’artista donna a vendere oltre 5 milioni di copie negli Stati Uniti.
Sin da subito la figura artistica di Madonna è illuminata da un’aurea di apprezzamento da parte dell’opinione pubblica, che ne apprezza la ribellione, il carisma e le sue doti da performer. Le sue prime canzoni, come ‘Like a Virgin’ e ‘Material Girl’ sono infatti tutt’ora il cult della musica Pop mondiale, dimostrando che quello di Madonna non è solo un fenomeno sensazionalistico momentaneo degli anni 80, ma un vero e proprio stravolgimento culturale destinato a rimanere nella storia della musica: era colei che parlava a nome di tutti, sdoganando dei tabù sociali con naturalezza e un affabile savoir-faire.
Ricordo di aver scritto il testo di ‘Like a Virgin’ mentre guidavo su un camioncino rosso che possedevo intorno ai nostri polverosi vigneti del deserto. Ero stato coinvolto in una relazione emotivamente difficile, che era finalmente finita, e avevo incontrato qualcuno di nuovo. Ricordo di aver scritto quel testo sul sentirsi lucidi e come nuovi – l’ho fatto in mezzo alla natura selvaggia, in qualche modo ce l’ho fatta – ho attraversato quel momento molto difficile
Billy Steinberg, co-writer del singolo ‘Like a Virgin’ cantato da Madonna
Madonna, icona del power-dressing

Madonna non solo era diventata influente con la sua musica, ma anche con il suo stile selvaggio composto da guanti di pizzo e calze a rete, accostati a capelli cotonati e raccolti in acconciature wild.

La regina del Pop era solita indossare giubbotti in pelle nera borchiati, spesso in versione oversize, con spalline ampie dei materiali più insoliti.
Per non dimenticare gli iconici orecchini grandi e colorati, i guanti in pelle con le dita tagliate, e le sue lunghe collane di perle che si arricchivano di simboli religiosi come le croci, con l’intento di inscenare un look che non aveva nulla a che vedere con il fare da brava ragazza dalle buone maniere. Assolutamente, era da bad girl.
Proprio così: il look da ‘cattiva ragazza’ incarnava la filosofia della moda anni 80, ovvero non aver paura di osare, di accostare colori squillanti e, talvolta, spingersi oltre la propria zona di comfort.
Nell’atmosfera di progresso del movimento femminista di quegli anni, Madonna in un certo senso è riuscita ad essere la portavoce del cambiamento della realtà sociale delle donne attraverso il power-dressing, che si impone di mostrare all’esterno il reale valore della donna dell’epoca: disinibita, lavoratrice, intraprendente e, anche, incredibilmente seducente.
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