Caricamento...
IV edizione alla mole Vanvitelliana di Ancona
Curato da Mauro Ermanno Giovanardi, moderato da Massimo Cotto (Virgin Radio),’La mia generazione festival‘ si è concluso anche quest’anno, confermando l’alta qualità dell’organizzazione e degli artisti coinvolti. Noi di Where Magic Happens abbiamo partecipato alla serata di venerdì 10 settembre, intitolata ‘Venerdì di Venere‘. Sul palco, ben quattro donne: la matura, sensuale e ancora frizzantissima Nada Malanima, Giorgieness, inedita nel suo stile dark pop, Violante Placido, che ha portato soprattutto cover italiane, francesi e americane (Velvet Underground, Patti Pravo…) e, per concludere, un’esplosiva Rachele Bastreghi ci ha fatto ballare e emozionare con brani tratti dal suo ultimo album, ‘Psycodonna’.
‘La mia generazione’, che dà titolo al festival anconetano, è tratto dal quinto album da solista del cantante Mauro Ermanno Giovanardi, pubblicato il 22 settembre 2017 dalla Warner Music Italy. Il disco contiene 13 cover di singoli italiani degli anni ’90, con la collaborazione di Neffa, Manuel Agnelli (Afterhours), Rachele Bastreghi, Emidio Clementi (Massimo Volume), Cristiano Godano (Marlene Kuntz) e Samuel (Subsonica).
Nada Malanima: danza sinuosa. Voce potente, anima libera

Vi ricorderete di Nada Malanima: la voce di “Lei, ballerà, fra le stelle accese e scoprirà, l’amore, disperato“… e della hit ‘Ma che freddo fa’.
Già dai primi minuti, in scena, è magnetica: si muove oscillando la testa (i suoi lunghi capelli danzano argentei nella notte), le braccia, la vita, le gambe… e dopo il primo pezzo (‘Tutto a posto‘), fa una dichiarazione: “La gente pensa che stia male, perché canto di dolore… ma non è così, non preoccupatevi… io sto bene!”. E scoppia a ridere. Nada si nutre di emozioni (a volte) dolorose, il sentimento, vivo nei suoi conflitti, è l’ humus dal quale può nascere la creazione artistica, ma (e lo ha dimostrato venerdì sera) la sua anima è libera, scherzosa, accesa… e positiva.
La scaletta di Nada? Eccola!
Tutto a posto; Senza un perché; Guardami negli occhi; Maremma amara; Luna in piena; Distese; Ma che freddo fa; Amore disperato; Ti stringerò; All’aria aperta (a cappella).
Fu un successo pazzesco. Non avevo neanche sedici anni. Cominciarono a chiamarmi ovunque. Incontri, concerti, televisione. La bambina cresciuta troppo in fretta smise di andare a scuola. Per quattro anni fui prigioniera dello spettacolo. Cantavo, uscivo dal palcoscenico, vomitavo e rientravo. Ero diventata anoressica. C’è stato un periodo in cui mi nutrivo con le flebo
Nada Malanima a proposito di ‘Ma che freddo fa’
Giorgieness in vesti inedite Dark Pop
Dopo Nada, la trentenne Giorgia d’Eraclea ha saputo reggere il palco con una voce meravigliosa e un outfit da urlo. Meravigliosi i momenti finali, in cui è scesa in platea, cantando e suonando senza amplificazione. Giorgieness ha intervallato un pezzo e l’altro scherzando e dialogando con il pubblico: ed è emerso qualcosa anche della sua storia personale, come l’anoressia, i disturbi alimentari, la depressione giovanile… Ma la musica ha dato a Giorgieness la grinta necessaria a spazzare via ogni ombra di ricaduta.
Scaletta:
Come se non ci fosse un domani; Questa città; Maledetta; Controllo; Dare fastidio; Successo; Hollywoo; Fotocamera; Che cosa resta; Tempesta; Non ballerò.

Tutte le debuttanti con il vestito bianco
‘Hollywoo’, Giorgieness
Io ho solo una maglietta sporca
Ho solo la mia voce e basta
Voglio guardarmi in faccia senza la luce giusta
Violante Placido è sempre una Femme Fatale
È stato poi il turno di Violante Placido, con la sua band: la Placido si è soffermata soprattutto sulla figura di Yoko Ono e, oltre a cantare e a suonare, ha parlato molto del suo odio per tutto ciò che concerne la violenza, in particolare la violenza contro le donne.
Scaletta:
We will save the show; Fallin from grace (Faithfull); Eh già (traduzione da ‘Voilà’ di Hardy); Pensiero stupendo (Pravo); Inedito; Inedito; Yes, I’m a witch (Yoko Ono); Femme fatale (Nico, Velvet).

A chiudere la serata, una divina Bastreghi
A mezzanotte, dopo 3 ore di musica dal vivo, è arrivata lei, Rachele Bastreghi, col suo immancabile cappello a falde larghe, total black, un bicchiere di gin (quasi finito) in mano, e energia da vendere ancora per un’ora di musica e oltre.
Scaletta:
Poi mi tiro su; Not for me; Come Harry Stanton; Penelope; Mon petit ami du passé; Folle tempesta; Lei; strumentale; Fatelo con me (Oxa); coda strumentale; Resistenza; coda strumentale.
La violenza fa schifo
Rachele Bastreghi

Al preset? Eva Poles dei Prozac +
Quale identità poteva racchiudere meglio l’anima degli anni ’90, se non Eva Poles dei Prozac +? Eva ha messo i dischi fino all’inizio dei concerti in un dj set da brivido. Noi l’abbiamo ascoltata con piacere, al Lazzabaretto di Ancona. E voi? Vi ricordate le canzoni più belle che hanno reso i Prozac una delle band più iconiche degli anni ’90/primi 2000?

Ascoltatevi ‘Acido Acida‘, per fare un tuffo in un concentrato di old school italian rock.
Caricamento...