Tea Hacic

Tea Hacic doppia Lady Gaga: sarà testimonial del Tavernello?

La leader di 'Troie Radicali' ha concluso il tour 'L'anima della festa'

di Letizia Zaffini

Chi è Tea e perché ci fa morir dal ridere

Ospite al Diluvio Festival di Brescia (fiera della musica indipendente made generazione Z) per concludere il 1° agosto il tour promozionale del romanzoL’anima della festa‘. Di chi stiamo parlando? Ma di Tea Hacic! Grande fan di Lady Gaga (prima o poi la intervisterà) ha frequentato l’ambiente della moda, ha scritto un libro, produce video divertentissimi… canticchia e se la cava davvero bene sulla scena. Ma che combina in sostanza Tea Hacic?

Una performance urbana… in musica

Racconta con le parole e con le sue video performance la clubbing nightlife milanese proprio come Myss Keta l’ha fatto con le sue canzoni. Attenta cultrice dei diritti lgbtq, punto di riferimento per la comunità queer, di origini croate ma cresciuta in America, Tea Hacic-Vlahovic a 19 anni si trasferisce a Milano per studiare fashion design alla Naba (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano), e proprio lì, negli anni ’10 del Duemila, fra i corridoi della scuola, le case condivise e i club notturni, ambienta il suo primo romanzo, ‘Life of the party’ (Clash Books), una punk story unica, intrisa di dark humor.

Un romanzo davvero inimitabile e inedito, che ci può rimandare come stile soltanto alla romagnola Isabella Santacroce. Pubblicato di recente anche in Italia da Fandango, ‘L’anima della festa’ ha come protagonista Mia (alias Tea), una ventenne alle prese con una nuova e assai disturbante vita rigorosamente sopra le righe, con una lingua sconosciuta (l’italiano) e una solitudine malcelata dalla maschera di una festa che non lascia mai spazio al riposo, alla quiete. Dopo il Diluvio festival di Brescia, Tea con il suo compagno Stefano starà per qualche giorno in Sardegna, per un meritato riposo.

Tea Hacic
Tea & Keta

Un’importante penna per il giornalismo online

Punto di riferimento per la comunità femminista, famosa per il suo podcast su SpotifyTroie Radicali’ e per il magazine ‘STAI ZITTA‘, di cui è stata la fondatrice, Tea ha un brand di moda, sta per lanciare un profumo e ha scritto, inoltre, originalissimi articoli per riviste come ‘VICE’ e ‘Wired’ Italia. Attualmente è molto attiva su Instagram (ma attenzione a non definirla un’influencer, Tea è una scrittrice) dove possiamo apprezzare divertentissimi video. Date pure un’occhiata al canale Youtube!

STAI ZITTA is a milanese magazine and movement! It’s for girls, gays, pervs and party aninals! Ciao Troie!

Tea Hacic-Vlahovic

Cosa vuol dire essere una ‘troia radicale’

Tea è un personaggio unico nel suo non-genere, capace di mescolare l’umorismo all’autobiografia, in un processo di costante reinvenzione e ridefinizione di sé attraverso la parodia e la gaudente autocritica. Dietro al frivolo saluto ‘Ciao Troie’, oltre i personaggi di dubbia moralità che interpreta nei suoi video (si pensi alla ‘Moglie incinta ubriaca che cucina pasta ubriaca‘ o a ‘Susi l’influencer’), Tea abbatte ogni cliché sessista, (anti)femminista, abbatte persino il cliché dell”influencer di successo’ (anche Tea potrebbe esserlo, con 85,6mila follower su Instagram), liberando energie inedite in un gioco senza freni e senza precedenti.

La produzione di Tea è un mix di eccesso che talvolta sfiora (o meglio sprofonda nel) volgare, di demenzialità fluo, di ‘stupidaggini gratuite’, amore per l’immagine, precisione glamour, autoironia… il tutto in una ferrea etica del lavoro. Ebbene sì: perché per arrivare dove è oggi, Tea ha impiegato più di 10 anni e, come lei stessa ha dichiarato in una video intervista: “Le mie prime cose erano una total shit. Scrivevo come una bambina di cinque anni“. Essere ‘troia radicale‘ significa dunque rivendicare se stess*, abbracciare il proprio modo d’essere, seguire la propria voglia di vivere. Con sconcertante sincerità.

The only reason regular people exist is so writers can write fiction based on them

L’unica ragione per cui le persone normali esistono è che gli scrittori possano scrivere fiction basate su di loro

Tea Hacic-Vlahovic

Gli articoli, i mille lavori nel periodo Naba, il podcast, i video…

Le performances di Tea, la sua scrittura, se ci pensiamo, rappresentano una sorta di arte totale in cui parole, immagine, corpo, travestimenti, vita quotidiana, imprenditorialità e spontaneità si sposano alla perfezione. Tea è una donna che ha lottato e che lotta continuamente per emergere, per essere se stessa, tutelando la propria libertà e la propria identità che – per quanto irregolare possa sembrare – è un’identità forte, che vanta una grande, orgogliosa indipendenza.

Durante gli anni universitari è stata impegnata in lavori umili (come portare il caffè agli organizzatori delle sfilate o pulire i corridoi della Milano Fashion Week) e nel corso di molte interviste pubbliche ha dichiarato di essere stata con uomini solo per salire di posizione sociale; a proposito di quel periodo, Tea racconta: “le mie divinità sono schifo e vergogna“. La sua infanzia? “Eravamo poveri”. A vent’anni? “Volevo fare di tutto per essere cool“.

Ora Tea è felicemente sposata; continua a ironizzare sui piccioni e sul Tavernello, reclamando di diventarne testimonial, adora Lady Gaga e si è cimentata in un esperimento di doppiaggio. A più di dieci anni di distanza, possiamo dire che ci è riuscita alla grande, ad essere cool. E siamo sicuri che il meglio debba ancora venire.

Tea doppia Lady Gaga in ‘House of Gucci’. Il film uscirà a Novembre

…il libro. Suggerimenti: maneggiare con cura

Tea Hacic

Ne ‘L’anima della festa‘ capiamo che l’ironia della Hacic va intesa in termini strettamente etimologici, infatti in greco eironeia significa ‘dissimulazione’. La tristezza di alcuni passaggi del libro, la loro crudezza mista al cinismo e alla disperazione, non ci lasciano indifferenti. Come è vero che non è possibile non notare la stretta correlazione che esiste fra comicità e dolore.

Mia di ‘Life of the party’ è una ragazza che soffre di disturbi alimentari, è succube spesso di uomini tossici, si sente sperduta, acerba e priva di riferimenti: “a quel tempo non sapevo nemmeno di essere divertente“, racconta in un passo del suo libro. Ma la prosa affilata, scandita, le atmosfere punk, i locali notturni stemperano il senso di sconforto entro i confini di un universo carnascialesco dove la festa diventa un nutrimento per l’anima, spesso in balia di tristi miasmi.

Il testo naturalmente non è adatto a tutti, bisogna amare una certa letteratura beat punk (‘L’anima della festa’ è stato considerato ‘un romanzo beat per le generazioni dei social’), bisogna essere capaci di entrare in empatia con quella categoria di persone per cui un eccesso di dolore, di ansia e di insicurezza (come nel caso di Mia) si trasforma in creatività sfrenata, particolarismo assoluto, talvolta sconfinando in leggeri vizi alcolici.

Tea Hacic
Tea con gli iconici cetriolini e il Tavernello, nel backstage del Diluvio Festival, a Brescia (1° agosto 2021)

https://www.instagram.com/p/CR_nvMxny6I/ qui Tea parodia una scena di ‘House of Gucci’

https://www.instagram.com/p/COCbupAA4M/ La canzone manifesto delle ‘Troie Radicali’

tea hacic
L’autografo di Tea per la mia copia del ‘L’anima della festa’ (Stimmung is my art-name)

Riproduzione Riservata ®

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