Veivecura è il progetto di Davide Iacono, musicista siciliano che vanta una buona esperienza nel panorama italiano. Penna ormai riconoscibile per la peculiarità dello stile, Davide è mente nonché voce del progetto Veivecura. Il progetto affonda le radici nella musica dream-pop e, non a caso, il nuovo album dal titolo parlante “Volersi bene” è costituito da nove tracce sognanti ed eteree. Le sonorità evanescenti di questo nuovo lavoro in studio sono create anche dalla voce suggestiva del cantante.

Veivecura: una forma di narrazione incisiva e profonda
Davide riesce a rendere la narrazione potente e affermativa. I brani hanno quindi un’attitudine sostanzialmente it-pop ma, nei suoni, ci sono forti segni di elettronica che conferiscono una ventata di freschezza decisamente azzeccata al progetto. I temi affrontati nelle nove tracce raccontano i compromessi relazionali che si raggiungono nella vita quotidiana. Si crea quindi quella che si potrebbe definire una calda panoramica sulle relazioni amorose, anche su quelle più complesse.
L’ album si apre con “Generiche domande”, un brano adattabile (anche ma non solo) come colonna sonora di un pomeriggio estivo, particolarmente afoso, in cui si vedono scorrere i propri pensieri tra le ombre del soffitto.
Il brano funziona, così come la seconda traccia “Bipolare” che, nel raccontare un abbandono, crea un’atmosfera da casa svuotata con l’eco di una solitudine irriverente. La traccia successiva si intitola “Mantra Rosso” e si tratta di un brano sicuramente riflessivo, per essere caratterizzato da un testo che parla dei primi momenti di conoscenza e frequentazione con un’altra persona, quando ci si pone tante domande, si hanno infinite insicurezze e si fa l’amore. “Mantra rosso” è una canzone che racconta quella magica e incoerente sospensione dei primi giorni, nonché sull’inizio di una storia che non si sa mai come andrà a finire.

L’ascolto prosegue “Fuori città”, ovvero con un’evasione sostanziale dalle dinamiche noiose dettate dall’abitudine. Il brano è quello forse più radiofonico. Con la traccia “Roma è una brace” ci si ritrova invece immersi in una nostalgia che non si avrebbe mai scommesso di poter percepire in modo così netto. Il brano colpisce e affonda nell’interiorità dell’ascoltatore. Proseguendo ci si imbatte ne “L’impero celeste”, una canzone forse più solare delle precedenti che spiega quel momento in cui si affacciano nella testa tanti ricordi di una vita passata, vividi come fossero veri.
I ricordi del quotidiano, che a pensarci bene fanno ancora male, tornano quindi prepotenti in un ritornello dal retrogusto amaro. Immancabile la ballad romantica, coerente con l’attitudine it-pop di questo album, che qui si intitola “Stanotte qui”, malinconica di sicuro, come quando si vuole trattenere un ricordo sapendo però che molto presto svanirà. A questo punto dell’ascolto è il momento di “Un’altra sigaretta”, legata a quella sensazione fastidiosissima di quando ci si rende conto di essere inevitabilmente sostituibili. L’ascolto si conclude raccogliendo i “Vetri rotti” di un cuore messo davvero alla prova ma che vuole tornare a provare qualcosa di vero.
“Volersi bene” è un album che può essere ascoltato in più modi: se ci si sofferma prevalentemente sul testo si notano mille possibili significati in cui è possibile trovare un pezzo di sé stessi.