IN6N: la nuova scuola alla conquista del mercato
Nel nostro consueto spazio delle recensioni oggi andiamo alla scoperta di un progetto davvero interessante direttamente dalla Capitale.
IN6N è un nome d’arte criptico, che cela l’identità di Gianmarco Ciullo, artista romano classe 1994. Il suo percorso artistico l’ha visto prima vestire i panni di fotografo per band e successivamente l’ha visto presentarsi col nome di INSVNXVX, ovvero con un progetto di stampo sonoro sicuramente internazionale.

È con questo primo approccio che ha pubblicato gli EP “Distruzioni x l’uso” e “May Cry”. Ma il suo progetto è evoluto e si potrebbe dire anche molto bene, poiché col nuovo nome di IN6N, l’artista pubblica un album tutt’altro che pacato: “IL MALE MODERNO” è titolo dell’album in questione che, come si può dedurre, racconta il malessere generazionale senza fronzoli o sovrastrutture linguistiche. L’album è prodotto da Rhen. Lungi dall’avere paura di dire quello che pensa, l’artista IN6N porge la guancia al dolore, si becca uno schiaffo e ne fa una lezione di vita da cui può trarre solo ottime canzoni.
Il primo ascolto può non essere semplice
Si tratta di brani che a primo ascolto possono destare stupore o addirittura fastidio, ma poi il tutto si risolve in una catarsi talmente potente che nessun ascoltatore si era mai reso conto probabilmente di averne bisogno prima di ascoltare questo album per la prima volta. L’artista IN6N afferma di aver concepito questo album come se ognuna delle nove tracce fosse una parete o un dettaglio non poco rilevante di una Rage Room in cui l’ascoltatore può accedere e dare libero sfogo alle sue paure represse e ai suoi rancori più oscuri.

Se questo album ha come incipit proprio il brano “WAVE OSCURA” è proprio qui che si può percepire l’approccio sfacciatamente hardcore del progetto: il punk incontra la trap con sfumature essenzialmente metal elettroniche. L’album mescola stili e disagi, in modo autentico e peculiare. IN6N è indubbiamente una promessa del nuovo scenario trap-rock della Capitale e non solo. L’immaginario urlato creato dall’artista trova spazio anche nella realizzazione della cover dell’album stesso, per cui l’artista ha scelto di impersonificare la figura del Jester, dando valore alla sua passione per l’esoterismo.
Elemento che non manca neanche all’interno dei testi di questi brani, che concedono spazio all’esoterismo con dettagli non trascurabili di cui l’ascoltatore si può accorgere esclusivamente con un ascolto molto attento.

Un ascolto simile ad un lungo viaggio
Ascoltare “IL MALE MODERNO” significa imbarcarsi su di una nave che oscilla in balia delle onde del malessere a dare la sensazione di un viaggio mentale che difficilmente lascia indifferenti. Con questo album anche le emozioni più cupe trovano sfogo e non resta che concedersi un ascolto liberatorio e catarticamente essenziale. In un mondo tutto volto alla mera produttività, dove le proprie emozioni più vere sono costrette a essere represse, questo album è un inno di rivincita da parte della propria rabbia più recondita.
“IL MALE MODERNO” è un album ribelle, fresco, carico di rabbia ma che si pone come un ascolto impattante. È proprio questo allora l’aspetto più importante di questo album: l’essere composto da nove tracce talmente forti nei suoni che si distinguono chiaramente dall’oscura e immorale banalità.