RECENSIONE
Emmegi dove esisti anche tu
Dove esisti anche tu pt.2
Voce molto interessante e, nel complesso, un ottimo arrangiamento. Le parole sono la parte più forte del progetto.
Ancora acerba la presentazione complessiva. La grafica da migliorare
Utilizzo consigliato
Quando non ti accontenti di ascoltare: vuoi piuttosto "sentire".

La felicità di Emmegi si trova “dove esisti anche tu”

Una canzone per chi ancora ama 'sentire' la musica e perdersi nella profondità delle parole.

Dove esisti anche tu: cronistoria di un bellissimo progetto musicale

Nel 2019 nasce il progetto “Dove esisti anche tu”. In questa canzone Emmegi vuole evidenziare quanto fa male non essere accettati, per il proprio orientamento sessuale, dai propri genitori e dalla società, quanto fa male sentirsi dire: “frocio, l’omosessualità è una malattia, …”.

A distanza di due anni nasce “Dove esisti anche tu parte 2” dove si racconta la realtà di una coppia omosessuale; di come questa sia una coppia come le altre, piena di emozioni, risate, litigate e pianti. Viene descritto il modo in cui si vivono le stesse emozioni che si provano in una relazione eterosessuale, la stessa sensazione di sentirsi pieni e di avere una vita ricca di colori quando si ama qualcuno. Le parole di Emmegi sono uscite da sole, paragonando le sue vecchie relazioni tossiche e insultate da tutti, con la sua relazione attuale. Per questo è un testo profondo, che fa riflettere, ma anche pieno di colore e amore.

Emmegi
Emmegi

Ognuno di noi è libero di avere la propria opinione, ma diventa sbagliata quando persone che non fanno del male a nessuno vengono insultate, picchiate ed isolate solo per il proprio orientamento sessuale. Queste canzoni vogliono dimostrare che anche gli omosessuali sono uguali alle altre persone e far sentire a casa, e meno sole, tutte le persone che hanno bisogno di conforto.

Emmegi ed un’arte senza etichette di genere

Cartella stampa Emmegi

EMMEGI è nata a Erba (Como) il 17 aprile del 1996 da genitori brasiliani. La musica ha sempre fatto parte della sua vita sin da piccola. Attualmente vive in provincia di Como e divide le sue giornate tra la grande passione per la musica e il suo lavoro che le permette di portare avanti il suo sogno.

Cartella stampa Emmegi

Tutto parte dalla cucina di casa dove la mamma cercava di intrattenerla, mentre preparava la cena, dandole mestoli e mestolini che lei, anziché utilizzare per far finta di cucinare, usava per suonare la sua batteria immaginaria. La grande gioia arriva quando le viene regalata una batteria giocattolo e, da quel momento, gli strumenti musicali non la lasceranno più. Sin dalle elementari inizia a studiare diversi strumenti, chitarra, pianoforte e batteria, ma quello che continua a suonare ancora oggi è il pianoforte. Alle scuole medie raggiunge la madre, che nel frattempo si era trasferita nella Marche, e conosce un ragazzino della sua età con cui inizia a condividere la passione per la musica e a scrivere i primi brani.

Emmegi in studio

Da lì continua a mettere su carta i suoi pensieri. A quattordici anni torna in provincia di Como dal padre e vive con lui sino ai sedici anni, fino a quando lui si trasferisce in Brasile con la nuova compagna. Rimane sola ed inizia per lei un periodo difficile che la porta ad allontanarsi dalla musica fino ai diciannove anni. Tutto riparte grazie al capo animatore di un villaggio in cui lei era andata a lavorare che la sente cantare per caso e le chiede da quella sera di esibirsi negli spettacoli serali. Tornata a casa e presa la maturità, nonostante tutte le difficoltà che la vita le ha messo davanti, riprende con la sua musica.

Le sue canzoni negli anni hanno un’evoluzione sino ad arrivare alla Emmegi di oggi, più consapevole della sua musica, che continua a raccontare la sua vita e i suoi disagi per arrivare a quelle persone che come lei ne hanno passate tante e, grazie alle sue canzoni, vuole dire loro: “Non siete soli”. Attraverso le sue canzoni affronta anche temi importanti come la violenza sulle donne e l’omofobia, storie in parte autobiografiche.

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