Zerocalcare, la colonna sonora della vita di tutti
Da Giancane a Path, passando per i The Connells e i Cigarettes After Sex, quali sono i brani scelti da Zerocalcare per le sue serie TV e perchè proprio loro?
Non c’è proprio nessun buco nella personalità di un artista come Zerocalcare. Mai una parola fuori posto. Una grande lezione di vita in ogni pagina dei suoi fumetti. Una quantità tale di umiltà che a volte fa venire il dubbio se esista veramente o sia frutto dell’AI.
Il primo personaggio che mette forse tutti d’accordo sulla grandezza della sua arte -tralasciando quei rosiconi degli americani che si sono sentiti offesi dalla battuta su Stranger Things-.
Il primo artista a dare la giusta importanza alle dinamiche meno in voga, quelle di cui raramente si parla perché non fa poi così figo…e invece lui le rende FIGHISSIME.
Per non parlare della sensibilità che caratterizza tutti i suoi personaggi, nessuna emozione è di serie B, tutte ricevono l’attenzione che meritano, dalla rabbia alla tenerezza, dall’imbarazzo alla sfacciataggine.
Gli elogi per Michele potrebbero non finire mai e sono più che sicura che sia già stato detto tutto il bello che si potesse dire su di lui, sui suoi fumetti e sulle sue più recenti serie tv.
La mia attenzione finisce però su un altro aspetto importante che, a mio umilissimo avviso, definisce la quintessenza dell’artista stesso – la scelta della soundtrack.
La colonna sonora della vita di tutti
Si scoprono più dettagli di una persona sbirciando nella sua playlist piuttosto che…
Piuttosto che tutto. Non esiste miglior specchio dell’anima se non una playlist.
E neanche a dirlo, Zero non sbaglia neanche qui. La scelta delle colonne sonore delle sue due serie TV (e dei suoi corto animati) sono perfette. E questa perfezione merita un’attenzione dettagliata.
Strappare lungo i bordi
Sì, ce ne siamo accorti tutti, tra le tracce c’è anche Xdono di Tiziano Ferroe questa scelta è devastante – sono passati ventidue anni da quando la sentimmo per la prima volta quel 22 giugno 2001. Farcene rendere conto è stato un colpo bassissimo, Zero.
Piccolo passo indietro, la sigla. Con un passato nel ghetto dei Muro del canto, Giancane firmerà non solo la sigla della serie ma anche altri 10 brani al suo interno:
Strappati Lungo i Bordi (sigla)
Strappati Lungo gli 80’s
Strappati Tranne i Bordi
Strappati Lungo i Beatles
Emo10
Armadillo Funk
Latina (Instrumental)
Non Dormo Ancora
Papà Francesco (Instrumental)
Mirko
Strappati Lungo i Bordi (Karaoke Version).
Non un primo incontro quello tra i due artisti romani, Giancane collaborò anche alla sigla degli spezzoni di Rebibbia Quarantine, lasciandoci in casa a cantare Ipocondria, proprio quando l’ipocondria era l’unico affetto stabile che potevamo permetterci.
Restando in territorio romano, tra i brani compare anche Libero dei Klaxon, attivi dal 1979 e band di riferimento del punk italiano. Nel 2022 esce il nuovo album Tutti contro Tutti. Se non li conoscete, avete peccato.
Proseguiamo la lista con Clandestino di Manu Chao, Wait degli M83, The Funeral dei The Band of Horses, Ron con la sua Non abbiam bisogno di parole che sembra essere stata scritta dalla stessa penna dell’autore della serie. La lista continua con brani dal genere totalmente diverso – Gli Ultimi con l’anthem punk rock Un battito ancora, Max Brodie con For the Better.
Molto strategica, e soprattutto funzionale, la scelta di inserire brani come Dancing with myself, scritta da Billy Idol e Tony James, e Smalltown Boy dei Bronski Beat.
In ultimo, ma non per importanza, una Black Water degli Apparat che è senz’altro d’aiuto per far uscire quella lacrimuccia rimasta appesa dai monologhi tragicamente illuminanti di Zerocalcare o dalla tristezza di non poté annà a pija er gelato con Secco.
Potrei aver tralasciato qualche traccia ma potete togliervi ogni dubbio ascoltando la playlist su Spotify.
Questo mondo non mi renderà cattivo
2023 – esce il nuovo lavoro encomiabile di Zerocalcare, solo il titolo è sufficiente a farci fare un’autoanalisi sul nostro operato. Quello che ne viene fuori è che forse questo mondo un po’ di cattiveria ce l’ha messa, e viceversa.
Nessuno spoiler sulla trama ma non posso fare la stessa promessa per quanto riguarda la soundtrack.
C’è ancora una volta lo zampino di Giancane che realizza l’ironica sigla Sei in un paese meraviglioso, posso aggiungere poco per mantenere la promessa del no trama spoiler.
Già dal primo episodio Zerocalcare la tocca pianissimo facendoci sentire vecchi quanto basta con l’aiuto dei Counting Crows e la loro Mr. Jones, segue una dolcissima Friday I’m in love dei The cure e A different place dei California Calling. E se per caso pensate che la serie sia improntata sulla tenerezza, tenetevi pronti a telare sulle note dei The Clash con I fought the law.
Seguendo la scia del “se la canto allora ho superato i 30”, troviamo Dont look back in anger degli Oasis,74-75 dei The Connells,Se io, se lei di Biagio Antonacci e, rullo di tamburi, Cumuli di Max Pezzali. Ce ne sarebbero anche altre ma significherebbe infierire e non me la sento davvero, anche se, per dirla alla Cigarettes after sex – Nothing gonna hurt you baby, più o meno.
Per chi volesse dare una sbirciata a tutte le tracce divise per episodi, trovate una sintetica lista proprio qui.
Vorrei soffermarmi su un brano in particolare, Questo mondo non mi renderà cattivo di Path. Primo dubbio – chi è stato ispirato da chi? Secondo dubbio – chi è Path?
Bene, il primo dilemma è piuttosto facile, il titolo della serie è ripreso dalla canzone uscita nel 2018 e contenuta nell’album Hombre Lobo Sessions. Al tempo non ebbe molto successo ma sicuramente sta recuperando tutta la popolarità in questi ultimi giorni.
Path, nasce nella provincia di Roma nel 1983, precisamente ad Anguillara Sabazia e, come tutti i più grandi, si affeziona alla chitarra acustica sin da piccolo. Crescendo salta da un gruppo punk-rock all’altro (Divergenza, Rude Talking, Gli Ultimi, Barbera & Champagne). Gira molto e si descrive come un cantastorie.
“Faccio canzoni di vita vissuta, la mia, dai ponteggi dei cantieri edili ai pub in periferia, parlo con la gente che incontro e mi ispirano un sacco di storie. Ecco, scrivo un sacco di storie, ma forse questo lo dicono tutti. Io però faccio nomi e cognomi, peccati e peccatori”.
Path
Il suo è un cantautorato sociale, antifascista e anticapitalista che segue le linee del DIY, impostazione che caratterizza anche tutte le etichette e case discografiche con cui collabora. Path ha pubblicato gli album Lima sorda nel 2015, Hombre Lobo Sessions nel 2018,Cinema nel 2019, Small Town Boy nel 2020 e Mono/Stereo nel 2021.
Insomma, anche qui, se non lo conoscete avete peccato ma stavolta siete ancora in tempo per recuperare.
Scegli Me
L’importanza della colonna sonora all’interno di un film è stata più volte ribadita e come controbattere a questa affermazione? Semplicemente non si può, basti pensare a tutti quei film in cui la trama spesso si sposta in secondo piano ma la canzone, se ben scelta e minuziosamente adattata al contesto, diventa difficile da dimenticare.
Ve ne dico una? Unchained Melody dei Righteous Brothers. Ok, forse il titolo vi ha lasciato sgomenti ma se vi dico Patrick Swayze e Demi Moore sono sicura che non potrete far a meno di pensare alla scena del vaso e cantare Woah, my love, my darling, tenendo la ciabatta a mo’ di microfono.
Un po’ più recentemente, per non fare sempre ‘sto doppio carpiato nel passato, abbiamo ascoltato Shallow di Lady Gaga, contenuto nel film A star is born (2018); il pezzo si è aggiudicato il premio Oscar 2019 come Miglior canzone originale e in occasione della premiazione, Gaga e Cooper hanno anche regalato una performance live del brano.
La canzone ce la ricordiamo tutti direi…ma il film?
Quindi, se tanto mi da tanto, possiamo anche dire che alcune canzoni sono diventate celebri grazie ai film e questo Zerocalcare lo sa benissimo. La scelta dei suoi brani non ricade solo su pezzacci che hanno fatto la storia e che alla prima nota ci fanno già venire la pelle d’oca per l’emozione, troppo facile. Lui spolvera artisti meritevoli che fanno fatica a emergere a causa (per fortuna) del non voler stare a tutti costi nei parametri che il marketing musicale impone.
Partendo da Giancane e finendo con Path, mettendoci in mezzo anche Tiziano Ferro che di sicuro di aiuti per farsi spazio non ne aveva bisogno ma lascia modo, a chi da sempre lo rinnega, di ammettere che la sua musica si incastra perfettamente anche in una serie animata che ha come paesaggio naturale quello del centro sociale.
Insomma, Zero non lascia indietro proprio nessuno e se è vero che ce stanno tre cose che te fanno esse na persona giusta con gli altri: aiutà chi te lo chiede senza sta a questionà, andà al passo del più lento e non lascià indietro nessuno, possiamo dire che per almeno una di queste, lui sta a posto.