Tiromancino il ritorno
La band romana dei Tiromancino, il cui frontman è Federico Zampaglione, il 14 aprile ha pubblicato Due rose. Ad accompagnarli c’è la sensuale voce di Enula, cantautrice milanese che nel 2020 partecipa alle selezioni di Sanremo Giovani e che successivamente prova a entrare nello show Amici.
Fin dalle prime strofe viene presentata una coppia distante, avvolta da un vuoto comunicativo e fisico; quei pochi attimi che passano insieme sono intrisi di un’amara consapevolezza: lui presto dovrà ripartire e lei già ne avverte la mancanza. Tale è il dolore che non vuole concedergli neanche un ultimo sguardo e questi sentimenti contrastanti le bloccano il respiro.
Così decide di fare un piccolo gesto, semplice ma al contempo raffinato e romantico, lasciare due rose sul letto prima di andar via, per ricordarle che è la più bella, bellissima. Questa immagine, che sarà sempre conservata nei cassetti della memoria, trasformerà le tetre giornate inutili un quadro artistico dai colori raggianti e vivaci. Ciò alimenterà le anime passionali, romantiche e sensuali, tenendo intatto l’ardore provato; non appena potrà ritornare dalla sua amata sarà come se non si fosse mai allontanato.

Enula a questo punto presenta il pensiero della parte femminile: pur condividendo parole e intenzioni, sa che anche le migliori delle promesse devono fare i conti con tempo e tentazioni. Ciò che adesso le sembra resistente e inscalfibile come una pietra con il passare dei giorni, dei mesi e, magari delle stagioni, si può affievolire.
Esige una risposta che possa confermare all’istante un ritorno, ma questo appare solo un miraggio dai contorni incerti e offuscati. Vorrebbe inoltre anche una spiegazione più che valida per motivare questa inaspettata fuga ed è notevolmente infastidita delle continue menzogne che racconta durante la notte, con lo scopo di sentire il suo calore.
Infine si chiede come mai i demoni, intesi come paure, rimpianti e sogni infranti, continuano ad albergare nelle sue tempie, così da venire indebolita da un rimuginare che pare non avere sosta; tante sono le domande e i ‘perché’ ancora in sospeso. Non riesce a capacitarsi del fatto che non lo rivedrà più, vivendola alla tregua di una maledizione; un’ingiustizia questa che gli impedisce di mostrare tutte le sfumature degli occhi e di conseguenza la moltitudine di espressioni che racchiudono.
Come si può intuire dal testo, quello raccontato è un amore tormentato, sempre in bilico tra passione e fuga; un sentimento ambivalente che, come le rose e le loro spine, va accolto nella sua totalità.